Casey Stoner ed il suo dramma: ecco quale malattia lo ha colpito

La vita di Casey Stoner è stata segnata per tanto tempo da seri problemi fisici, che ora vi sveleremo. Ecco che gli è successo.

Uno dei più grandi rimpianti della storia della MotoGP è stato il ritiro di Casey Stoner, avvenuto alla fine del 2012, quando andò a lasciare la sella della sua Repsol Honda HRC al debuttante Marc Marquez. Nato a Southport, in Australia, il 16 ottobre del 1985, Casey è stato uno dei più grandi talenti nella storia delle due ruote, ma la sua vita è stata tutt’altro che facile a causa di importanti problemi di salute.

Stoner e la malattia che lo ha colpito (LaPresse)
Stoner e la malattia che lo ha colpito (LaPresse)

Stoner fu in grado di regalare un vero e proprio sogno ai tifosi della Ducati, con quel fantastico titolo mondiale vinto nel 2007. All’epoca, la casa di Borgo Panigale non aveva a disposizione il missile di oggi, e fu un’impresa più legata al talento del pilota ed al feeling con quel mezzo più che ad altro. Dopo il secondo titolo vinto con la Honda da Casey, qualcosa andò storto e lo portò ad un prematuro ritiro, che nessuno avrebbe immaginato. Ecco tutti i motivi della decisione.

Stoner, la malattia che lo ha colpito e gli anni più duri

Casey Stoner è stato uno dei piloti di maggior talento della storia del motociclismo, ma ha vinto solamente, se così si può dire, due titoli mondiali. A livello di rapporti tra titoli vinti e talento espresso, lo potremmo paragonare a ciò che ha fatto Fernando Alonso in F1, ma in questo caso, le motivazioni sono ben diverse.

Alonso ha infatti sbagliato spesso le squadre in cui si è recato, vincendo i due titoli con la Renault quasi vent’anni fa. Casey, invece, si impose nel 2007 con la Ducati e nel 2011 con la Honda, lasciando la MotoGP al termine dell’anno successivo, all’età di appena 27 anni appena compiuti.

Ciò significa che aveva almeno altri 5-6 anni da disputare ad alti livelli, ma disse basta a causa di una condizione di salute non ottimale. Qualche tempo fa, il nativo di Southport rilasciò una dichiarazione agghiacciante, affermando: “C’erano week-end in cui più andavo in pista, più volevo morire“.

Stoner è stato infatti colpito dalla sindrome da stanchezza cronica, un disturbo che approndiremo in seguito, e che è altamente invalidante, anche per ciò che riguarda le faccende domestiche, figurarsi per guidare una MotoGP. Casey, infatti, ha più volte detto che in alcuni periodi faticava anche ad alzarsi dal letto, colpito da dolori e da un sonno che non riusciva a dare gli effetti che normalmente regala a chi non ha questo disturbo.

Quello vissuto da Casey è un vero e proprio incubo, che si unisce al fatto di non aver potuto proseguire la sua carriera come avrebbe voluto. Nelle prossime righe, andremo ad approfondire questa problematica, che è poco discussa, ma che rende la vita impossibile a tanta gente.

Che cos’è la sindrome da stanchezza cronica ed i sintomi

Casey Stoner ha sofferto di sindrome da stanchezza cronica, una condizione di cui si parla troppo poco, ma che colpisce tante migliaia di persone. Nota anche come encefalomelite mialgica, è una malattia che tende a comparire tra i 20 ed i 40 anni di età, esattamente la fascia in cui si trova ancora oggi il due volte campione del mondo della MotoGP.

In pratica, si è sempre affaticati anche dopo azioni banali, con l’organismo che protegge da qualsiasi causa di stress, anche quando non ce n’è alcun bisogno. Il problema è che non esiste un esame specifico per diagnosticarla, con i sintomi che possono essere molto vari come alterazione della memoria per diversi mesi, sonno non ristoratore, grave debolezza dopo attività fisica, dolori muscolari o alle articolazioni, dolore ai linfonodi, mal di testa cronico.

Una cura specifica non è ancora stata trovata, ma il disturbo può essere trattato con sostegno emotivo sul fronte psicologico, ed anche tramite alcune terapie farmacologiche, come: antivirali, antidepressivi, immunomodulanti, ansiolitici e cortisonici, tutte cose che chiaramente non permettono di andare in pista ad oltre 300 km/h.

MotoGP Casey Stoner Ducati (ANSA)
MotoGP Casey Stoner Ducati nel 2010 (ANSA)

Al giorno d’oggi, le condizioni di Casey sembrano essere migliorate, ma in noi appassionati restano enormi rimpianti per non essercelo goduto per tutta la durata della sua possibile carriera, che sicuramente gli avrebbe regalato altri titoli mondiali. Di gente che guidava come lui ce n’è davvero poca e difficilmente ne vedremo altri così in futuro.

Impostazioni privacy