MotoGP, l’Aprilia “copia” la Ferrari? Ecco l’idea clamorosa sulla moto

L’Aprilia è la casa che ha portato più novità nello shakedown della MotoGP a Sepang. Una soluzione è di chiara ispirazione Ferrari.

La MotoGP è in pista in Malesia per lo shakedown che apre le danze sulla stagione 2023, in attesa dei test ufficiali che vedranno impegnati i rider titolari. Nella seconda giornata si è confermato al top Cal Crutchlow, che già alla domenica era risultato il più rapido, con una Yamaha che sta lavorando tantissimo sulle comparazioni aerodinamiche e sulle evoluzioni del nuovo motore.

MotoGP Aprilia (ANSA)
MotoGP Aprilia e la novità curiosa (ANSA)

Alle sue spalle c’è Michele Pirro, su una Ducati che è ancora in versione silenziosa, senza troppe novità che sono balzate all’occhio. La Yamaha, invece, ha portato un codone inedito, così come il cupolino, punto nevralgico di un’altra moto, ovvero l’Aprilia. La casa di Noale è stata la grande rivelazione della scorsa stagione di MotoGP, con Aleix Espargaró che è stato in lotta per il titolo mondiale sino alla penultima gara, prima di concludere in quarta piazza.

Il nativo di Granollers si è dovuto anche arrendere alla Ducati del Gresini Racing condotta da Enea Bastianini, a causa di un tracollo prestazionale dell’Aprilia avvenuto nell’ultima parte di stagione. La RS-GP aveva portato tante novità già nei test di Valencia dello scorso 8 novembre, ed in quel di Sepang sembra aver ripreso da dove aveva concluso.

L’obiettivo è quello di fare dei passi in avanti importanti sul fronte dell’aerodinamica, aspetto in cui la Ducati ha un certo vantaggio nei confronti della concorrenza. Per cercare di ridurre il gap, la casa di Noale potrebbe aver preso ispirazione anche da una soluzione della Ferrari di F1, che ora vi andremo a descrivere in tutti i dettagli.

MotoGP, l’Aprilia si ispira ad una soluzione Ferrari

La MotoGP è ormai da tempo entrata nell’ottica aerodinamica, e la Ducati, in tal senso, ha fatto scuola con soluzioni quali le alette, le varie configurazioni sul codone ed anche gli abbassatori. In questi giorni, durante lo shakedown in corso a Sepang, sull’Aprilia è apparsa una soluzione molto curiosa, che sembra prendere spunto dalla F1.

Vi ricordate della Ferrari F2008? Si trattò dell’ultima Rossa campione del mondo, che vinse il titolo costruttori grazie alla coppia formata da Felipe Massa e Kimi Raikkonen. Quella vettura trionfò in otto tappe, ma il brasiliano, come ricorderete, venne beffato nel clamoroso finale di Interlagos, per un punto dalla McLaren-Mercedes di Lewis Hamilton.

La monoposto del Cavallino era comunque la migliore in assoluto, e perse il titolo solo per via di alcuni errori e di qualche problema di affidabilità, ma dal punto di vista delle soluzioni tecniche è una delle più estreme che si ricordino. Nel Gran Premio di Spagna, corso a Barcellona, apparve un’idea rivoluzionaria, ovvero il famoso buco sul muso.

Si trattò della prima idea di S-duct, che fu poi bandita in F1 dall’anno seguente, salvo poi essere utilizzata nuovamente negli anni successivi. Sul cupolino dell’Aprilia, è apparsa una soluzione ripresa proprio da quel concetto, con due sfoghi d’aria che, come analizzato correttamente da “Motorsport.com“, potrebbero riprendere i flussi presi dai condotti in carbonio posizionati nella parte sottostante.

Anche la F2008 aveva un concetto simile, visto che i condotti erano posizionati nella parte inferiore del muso anteriore, andando a raccogliere aria che poi “sfogava” sulla parte superiore del telaio, all’altezza delle sospensioni. Questa idea, ovviamente, portava grandi vantaggi dal punto di vista aerodinamico, ed infatti la Rossa dominò molte gare di quella stagione, soprattutto sui tracciati dove la downforce poteva fare maggiormente la differenza.

La casa di Noale, tuttavia, non si è fermata al nuovo cupolino, che potrebbe segnare una vera e propria rivoluzione per il mondo della MotoGP. Infatti, sulla RS-GP in versione 2023 si è continuato a lavorare sulla carena dotata del gradino, che già si era vista lo scorso anno e che potrebbe portare ad indubbi vantaggi aerodinamici.

In pista c’è il tester Lorenzo Savadori, ma rispetto allo scorso anno sono apparse alcune differenti. Infatti, la carena sembra più rastremata, e nella sua parte più avanzata si è vista anche una sorta di protuberanza, utile a pulire i flussi d’aria che provengono magari da chi precede. In questo modo, si potrebbe trovare il modo per seguire meglio da vicino ed evitare di usurare troppo la gomma posteriore, ma è chiaro che queste, per il momento, sono soltanto delle supposizioni.

La rivoluzione aerodinamica nelle moto è molto affascinante, anche se questa è andata a discapito dello spettacolo, con i sorpassi che sono diventati via via sempre più rari. Tutte le squadre stanno cercando di lavorare duramente per chiudere il gap dalla Ducati, padrona assoluta di questo aspetto ormai da tanti anni.

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