Ayrton Senna, notizia meravigliosa dal Brasile: non era mai successo prima

Senna continua ad essere nel cuore dei brasiliani. L’ultima iniziativa è da non credere. Solo in pochi possono vantare un simile onore.

La F1 ha avuto tanti campioni, ma forse nessuno come Ayrton Senna ha saputo emozionare. La persona, più ancora del pilota ha conquistato i più, convincendo anche i detrattori. Quelli che magari tifavano Alain Prost. E se in tutto il mondo, il solo pronunciare il suo nome crea commozione, figuriamoci può accadere in patria.

Non stupisce dunque, che a 29 anni dalla sua scomparsa, il Brasile abbia addirittura firmato una legge per attribuirgli un riconoscimento che normalmente spetta solo a chi ha saputo distinguersi.

Ayrton Senna (LaPresse)
Ayrton Senna (LaPresse)

E’ curioso che l’evento sia avvenuto in corrispondenza di un altro tributo di peso. Quello per l’indimenticato calciatore Edson Arantes do Nascimento, per tutti Pelé, il cui soprannome d’ora in avanti in lingua portoghese significherà “persona fuori dal comune”.

Il Brasile rende merito a Senna, ecco come

Tornando a bomba su Beco, il tre volte iridato di F1, è stato appena nominato Patrono dello Sport Brasiliano. 

La legge numero 14559 è stata convalidata dal vice presidente della Repubblica Geraldo Alckmin (a causa dell’assenza del presidente Lula) ed è già stata pubblicata sul Diário Oficial, in pratica la nostra Gazzetta Ufficiale. Dunque, il paulista, morto nel 1994 a seguito delle ferite riportate nel tristemente famoso incidente sul circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola, entrerà a far parte di quel numero ristretto di personaggi di spicco del Paese, che hanno saputo portare in alto con orgoglio il vessillo verde-oro.  Tra questi citiamo Santos Dumont, uno dei creatori dell’aereo e l’architetto Oscar Niemeyer.

Vincitore nel 1988, nel 1990 e nel 1991, il driver di San Paolo ha preso parte a 162 GP nella top class dell’automobilismo, portandosi a casa 41 successi di tappa e ben 65 pole position, rimasto a lungo un record, fino all’epoca Lewis Hamilton, quest’ultimo aiutato anche da calendari sembra più ingolfati.

Quello che ha rappresentato Ayrton per il Brasile, non sarà più ripetuto da nessuno nel Circus. I suoi eredi putativi, prima Rubens Barrichello, poi Felipe Massa non sapranno dimostrarsi all’altezza del compito, anche un po’ per sfortuna. Entrambi infatti si troveranno a dividere il box con Michael Schumacher, quando questi era il designato al primo posto della Ferrari.

Rubinho, un po’ paperino, un po’ eterno secondo, non sarà in grado di farsi valere nemmeno quando si troverà ad avere l’occasione d’oro in mano, ovvero nel 2009 con la nota Brawn GP dotata di doppio diffusore, che andava come un treno Frecciarossa rispetto alla concorrenza. Per quanto riguarda il connazionale, resta il rammarico per un 2008 che ancora brucia.

Anche per questo, ma non solo, Beco resta irraggiungibile e ancora oggi riesce a raccogliere estimatori anche tra i giovanissimi. Addirittura la piattaforma di intrattenimento americana Netflix gli ha dedicato una serie. Mentre sullo schieramento attuale della classe regina il sette volte campione del mondo Ham è tra i suoi più grandi ammiratori, tanto da essere diventato cittadino onorario della nazione. E suo fan è anche Pierre Gasly, che nel 2020, al Santerno, lo omaggiò indossando un casco a lui dedicato.

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