Mercedes, il dettaglio che ha distrutto la gara di Russell: ecco cosa è successo davvero

Il giovane alfiere della Mercedes è stato costretto al ritiro in Australia per un danno al motore della sua W14. Ecco il motivo del DNF.

George Russell stava compiendo una vera e propria impresa sul tracciato di Albert Park. Dopo aver bruciato alla partenza il poleman Max Verstappen. Ha impostato la gara su un ritmo sostenuto e sull’accettazione del rischio continuo. Ha provato in tutti i modi, nelle concitate fasi iniziali, dopo aver preso la testa della gara, di tenersi alle spalle l’arrembante pilota della Red Bull Racing.

George Russell Mercedes (Ansa Foto)
George Russell Mercedes (Ansa Foto)

A quel punto ha preso il rischio di fermarsi, dopo il crash della Williams di Albon, per sfruttare al massimo la Safety Car. E’ stato beffato dalla red flag, finendo per dover rimontare sino alla zona podio. Senza il DNF avrebbe potuto, probabilmente, lottare per il secondo posto con Lewis Hamilton e Fernando Alonso. Il motore, però, della sua Mercedes è andato in fiamme sul più bello. Un episodio che non accadeva da molti anni nel box della causa teutonica.

Per tutti i team motorizzati con i motori della Stella a tre punte è scattato un campanello d’allarme. Di solito i team tendono ad attribuire la responsabilità a qualche fattore esterno, ma stavolta è accaduto, veramente, qualcosa di clamoroso. E’ improbabile pensare che nella F1 moderna filtri e carburanti non siano curati al massimo dai fornitori, in tal caso Petronas, e che un residuo, filtrato in camera di combustione, possa generare un tale disastro.

Mercedes, ecco la spiegazione del DNF in Australia

Su Auto Motor und Sport sono emersi, in dettaglio, i motivi del BBQ. la Mercedes avrebbe individuato la causa dell’improvviso incendio del motore della W14 di George Russell in una particella, entrata nella Power Unit. A quel punto dopo la perdita di potenza avrebbe appiccato l’incendio. In sostanza un residuo di gomma o un altro elemento ha oltrepassato i filtri dell’aria e ha mandato al tappetto l’auto del nativo di King’s Lynn.

Il team principal Toto Wolff aveva annunciato che probabilmente qualcosa era entrato nel cilindro, ma sembrava essere una scusa per non allarmare troppo i colleghi. Aston Martin, McLaren e Williams sono equipaggiate con i motori della casa di Stoccarda. Nessuno ha avuto particolari problemi, almeno in Australia, ma la sfortuna è piombata tutta sul #63.

Nuovo motore a Baku per George Russell

L’ex pilota della Williams dovrà montare una nuova Power Unit nella prossima tappa. Il motore usato in Australia è stato ufficialmente dichiarato inutilizzabile. Il britannico non riceverà ancora una penalità in griglia, dato che, da regolamento, si possono cambiare sino a 3 PU senza incorrere in penalità. Inevitabilmente non potrà pensare di completare il resto del campionato con i due motori rimanenti.

Nel prosieguo della stagione dovrà fare i conti con quanto avvenuto in Australia, sperando che non si ripetano più altri problemi. Il turbocompressore e l’MGU-H sono andati. Lando Norris nel GP d’Arabia ha avuto una rottura alla PU Mercedes, ma causata da un guasto al sistema di valvole.

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