Marquez “vince” la prima gara: è successo per davvero

Marc Marquez ha combinato un disastro in Portogallo, ma ha comunque attirato su di sé tutte le attenzioni della stampa e degli avversari.

Polemiche a non finire per ciò che è successo nel fine settimana appena trascorso in quel di Portimao, dove Pecco Bagnaia è già andato in fuga nel mondiale, mentre Marc Marquez ne ha combinata una più di Bertoldo. Il nativo di Cervera è stato a dir poco pericoloso nella sua entrata su Miguel Oliveira, con entrambi che salteranno il round di questa domenica in Argentina.

Marquez (LaPresse)
Marquez ed un primato molto particolare (LaPresse)

Marquez ci ha però dimostrato una cosa, come vedremo in seguito, ovvero di essere un personaggio imprescindibile per questa MotoGP. Uno come lui serve a questo mondo, ed anche se la gran parte dei tifosi, soprattutto italiani, lo vorrebbe fuori dai giochi, per la Dornan non è affatto così.

Marquez, ecco perché lui è il più chiacchierato di tutti

Il Gran Premio del Portogallo ha fatto finire nuovamente nell’occhio del ciclone Marc Marquez, che ne ha combinata una davvero grave. Nella sua carriera, prima di tutto, non è la prima volta in cui viene commesso un errore di questo tipo, e la recidiva è un’aggravante non da poco in questo caso.

L’errore di Marquez e l’essere piombato addosso a Miguel Oliveira è però la prova provata di una cosa: questo sport non può fare a meno del nativo di Cervera. Il suo scivolone, infatti, ha portato un’attenzione mediatica clamorosa sul Motomondiale, e se il protagonista di questo errore fosse stato un altro pilota, state pur certi che non se ne sarebbe parlato a questi livelli.

Marc è come Valentino Rossi da questo punto di vista, ovvero un personaggio, prima ancora che un pilota, che è in grado di far discutere per il suo modo di guidare, per un suo sbaglio, per una sua dichiarazione, tutte cose che agli altri risulta essere molto complicato, visto che non hanno dalla loro lo stesso carisma.

Persino la vittoria di Pecco Bagnaia e di una Ducati stellare è sembrata oscurata dal fattaccio che ha coinvolto il #93 ed il pilota portoghese, e questo a conferma di un dominio sul fronte mediatico che non è da tutti. L’otto volte campione del mondo del Motomondiale, tuttavia, non può neanche approfittare troppo di questo suo grande potere, perché le sue entrate kamikaze rischiano di mietere dei danni molto pesanti.

Lui stesso ne ha pagato le conseguenze e non sarà al via del GP di Argentina dopo l’infortunio, l’ennesimo di questi anni travagliati per lui. Tuttavia, da questo fine settimana si è capito che la MotoGP, dal punto di vista dell’immagine e dell’interesse collettivo, non può fare a meno di questo pilota, e la conferma è arrivata anche dallo scorso campionato, quando non ha corso per la gran parte della stagione.

Attorno al mondo delle due ruote, infatti, si era creata una calma che non era adatta alla storia di questo sport, con i piloti tutti eccessivamente amici tra di loro. A mancare, ad oggi, sono le rivalità dure e crude, quelle che vanno anche fuori dalla pista, mentre ora sembrano tutti diventati amici. Marc deve e può impedire che ciò accada.

Una MotoGP in cerca di personaggi a cui attaccarsi

La MotoGP, e questo non è un mistero, sta vivendo una fase molto complicata, che non si risolve certo grazie ad un fine settimana molto spettacolare che è andato in scena in Portogallo. Marc Marquez è l’uomo più rappresentativo del momento, e tutto ciò che è successo dopo il suo errore ne è comunque una conferma, nel bene come nel male.

Il nativo di Cervera continua ad essere il personaggio di cui questo sport ha bisogno, ma è chiaro che non ne basta uno solo per sperare di risollevare un movimento così in grande difficoltà. I ritiri di Valentino Rossi, Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa e tutti i più forti e famosi del passato hanno fatto i loro danni, ma era inevitabile che si arrivasse ad un momento di questo tipo.

Marc Marquez (ANSA)
Il campione spagnolo Marc Marquez (ANSA)

A questo punto, ci sarà da capire se nel futuro la MotoGP riuscirà a “rifornirsi” di personaggi così particolari e dalla forte personalità, di cui questo sport ha maledettamente bisogno. Prima o poi, anche il #93 deciderà di ritirarsi, e se la Honda non crescerà potrebbe farlo molto presto. Il tempo a disposizione non è poi così tanto.

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