La Ferrari “ruba” alla Tesla? Ecco cosa potrebbero inventarsi

La Ferrari è pronta per immettere sul mercato la prima supercar elettrica della sua storia. Ecco perché può ispirarsi alla Tesla.

Il 2023 della Ferrari sarà un anno da seguire con grande attenzione, vista l’uscita prevista di tanti modelli molto interessanti. Attesissima la versione Spider della Roma, la vettura che fu presentata nel 2019 da John Elkann al Quirinale, davanti ad un pubblico vastissimo ed anche al presidente Sergio Mattarella.

Ferrari (Adobe Stock)
Ferrari e l’idea Tesla per la supercar elettrica (Adobe Stock)

In arrivo anche la SF90 Stradale in Versione Speciale, ancor più estremizzata nei concetti aerodinamici. Si tratterà di una sorta di evoluzione del gioiello arrivato nel 2019 per celebrare i novant’anni della Scuderia, fondata dal grande Enzo nel 1929, ai tempi dell’accordo con la squadra corse dell’Alfa Romeo.

Potrebbe venire al mondo anche una versione stradale della 499P, vale a dire l’Hypercar presentata qualche mese fa che sarà al via della 24 ore di Le Mans e del mondiale endurance, la quale farà il proprio esordio in gara il 17 di marzo, alla Mille Miglia di Sebring. Per regolamento, infatti, tutte le Hypercar devono avere una road version, realizzata in almeno 20 esemplari.

La Ferrari si sta adoperando in questo senso, e siamo sicuri che ne verrà fuori l’ennesimo capolavoro, a cui ci siamo ormai abituati in questi anni. Inoltre, c’è da fare i conti con Red Bull e Mercedes per quanto riguarda il mondiale di F1, dove non sono ammessi risultati diversi dalla vittoria del titolo iridato.

Nel frattempo, tornando sul settore automotive, c’è da fare anche i conti con un futuro che è sempre più vicino. Attorno al 2025, stando a quello che dicono le indiscrezioni, è attesa la prima supercar di Maranello elettrificata, ed oggi andremo a parlarvene raccontando quelli che saranno i suoi segreti più nascosti.

Ferrari, ecco a chi si ispirerà la prima supercar elettrica

La Ferrari sta affilando le armi per la sua prima auto elettrica che, secondo le indiscrezioni, dovrebbe vedersi attorno al 2025, ma sicuramente non prima di quella data. Nelle ultime ore, “Teslarati” ha riportato che la casa modenese avrebbe richiesto un brevetto per un sistema Pulsejet, in modo da poter avere un’accelerazione di alto livello per la sua prima EV.

Si tratterebbe di una tecnologia simile a quella che adotta la Tesla Roadster di ultima generazione, che dovrebbe avere un sistema ad aria compressa al posteriore in grado di aumentare le prestazioni. Il CEO del marchio, ovvero l’ormai notissimo Elon Musk, ha dichiarato che quest’auto potrebbe addirittura volare in futuro, o almeno, funzionare quasi come barca, essendo in grado di galleggiare grazie alle nuove tecnologie.

In questi ultimi giorni sono arrivate altre novità riguardo alla prima Ferrari elettrica, come ha riportato anche “The Drive“. Pare, infatti, che il brevetto depositato dal Cavallino abbia molte cose in comune con il pacchetto SpaceX della stessa Tesla Roadster. Una delle idee di Musk punta a sfruttare quasi un tipo di gas freddo o motori ad aria compressa per poter aumentare l’accelerazione fuori linea e forse anche consentire alla sua supercar di librarsi in qualche modo.

Insomma, attorno alle vetture elettriche c’è una tecnologia davvero fuori dal comune, che sta già rivoluzionando il mondo dell’automotive. La Tesla non ha avuto un 2022 facile, con diversi segni rossi in termini di mercato, che l’hanno portata anche ad abbassare anche i prezzi di alcuni modelli, come vi abbiamo raccontato in questi giorni.

A Maranello, invece, le cose vanno a gonfie vele, visto che nel 2022 c’è stato un utile netto di quasi un miliardo di euro, e per tutta risposta, i grandi capi hanno regalato ben 13.500 euro come premio produzione a tutti i dipendenti, come annunciato dall’amministratore delegato, ovvero Benedetto Vigna.

L’obiettivo è quello di fare ancora meglio nel 2023 e di raggiungere questo fatidico miliardo, e vedendo la crescita della casa modenese, ci sono tutti i buoni propositi per riuscirci. Si tratta dell’ennesima conferma del fatto che questo marchio è davvero in ottima salute, in totale disaccordo con il resto del settore automotive, che ha appena chiuso uno degli anni peggiori della sua storia.

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