Valentino Rossi ora finisce anche nel cielo: ecco l’ultima trovata

Da oggi il numero 46 non è solo sfoggiato sulle due e quattro ruote, ma anche in volo. Eravamo abituati ad identificare sull’asfalto il numero di Valentino Rossi.

Valentino Rossi è un icona assoluta nel mondo dei motori. Il suo 46 è diventato un simbolo di coraggio e velocità. Le imprese del Dottore hanno lasciato un segno in milioni di fan, appassionando diverse generazioni alle due ruote. La MotoGP, grazie allo stile inaugurato dal centauro di Tavullia, è diventato uno dei campioni motoristici più seguiti al mondo.

Valentino Rossi 46 (Ansa Foto)
Valentino Rossi 46 (Ansa Foto)

Il segreto, dietro al successo del centauro di Tavullia, risiede nella sua personalità. Nel Motomondiale vi sono stati tantissimi campioni prima di lui, ma nessuno aveva lasciato un segno così forte nella top class. Il suo spirito scanzonato, sempre sopra le righe, ha generato delle rivalità che hanno accresciuto l’appeal del Motomondiale. Sin da piccolo Valentino Rossi ha avuto la giusta personalità per provocare gli avversari, senza avere timori reverenziali per nessuno. Il #46 è così diventato, nell’immaginario collettivo, un numero vincente. Nessuno nella storia del motociclismo era stato capace di conquistare un titolo in ogni categoria a cui aveva preso parte.

Non avrà superato il leggendario Giacomo Agostini, ma in carriera il Dottore he vinto 9 titoli iridati (2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2008, 2009 e 2012), diventando l’unico rider in grado di affermarsi in 125, 250, 500 e MotoGP. In carriera è salito sul primo gradino del podio in 115 gare del Motomondiale, secondo solo a Giacomo Agostini. Il centauro di Tavullia ha conquistato 78 vittorie in MotoGP, il più alto numero di vittorie in questa categoria. Dal numero di gare condotte da leader, al numero di giri veloci, l’ex centauro della Yamaha ha siglato una serie impressionante di primato.

Chi può vantarsi di essere salito sul podio nel Motomondiale in quattro differenti decenni? Solo il Dottore ha potuto compiere queste imprese, grazie ad un talento sconfinato e una costanza di rendimento invidiabile. Nell’ultima parte della sua carriera, però, il campione ha iniziato a palesare dei limiti sulla M1, non riuscendo a trovare più la giusta continuità e collezionando cadute sorprendenti La MotoGP, nel corso degli ultimi anni, ha cambiato faccia, diventando sempre più un campionato di costruttori. Prima il pilota aveva un ruolo determinante in sella al bolide, oggi la moto è diventata molto più importante dell’estro del centauro.

E’ risultato palese con il dominio della Ducati degli ultimi anni. Le case giapponesi non sono riuscite a reggere il passo del costruttore italiano e neanche fenomeni assoluti come Marquez e Rossi hanno potuto reggere il confronto con i ducatisti. Le emozioni che ha saputo trasmettere ai fan il #46, in ogni caso, saranno difficilmente ripetibili. Le battaglie con Biaggi, Gibernau, Hayden, Stoner, Pedrosa, Lorenzo e Marc Marquez sono state indimenticabili. Nel 2009 il Dottore ha conquistato il suo ultimo titolo mondiale in top class, sfiorando anche la decima corona nel 2015, sempre in sella ad una Yamaha M1.

Il numero 46 di Valentino Rossi in volo

Per il 9 volte iridato rimarrà sempre un cruccio la mancata conquista del decimo alloro, ma la sua storia è ricca di momenti epici. Al termine del 2021 ha salutato tutti, scegliendo di affiggere il #46 su un’Audi R8 LMS del campionato Fanatec GT. Nella nuova categoria Valentino Rossi ha alternato buone prestazioni a passaggi a vuoto inevitabili.

Superati i 40 anni non si può chiede un miracolo ad un campione cresciuto sulle due ruote. Una prima soddisfazione, nel 2023, il centauro è riuscito a togliersela al volante di una BMW M4 GT3. Il #46 ha corso negli Emirati Arabi nell’equipaggio con Maxime Martin, Sean Gelael, Tim Whale e Max Hesse. Il team WRT è arrivato sul terzo gradino del podio, mettendo in difficoltà la Porsche 911 GT3 R (991 II) #91 di Herberth Motorsport. Il suo prossimo appuntamento sarà l’emozionante sfida della 12 ore di Bathurst, altra tappa della 24H Series. Ecco il suo obiettivo.

La fama di Valentino Rossi, dopo le due e quattro ruote, ha raggiunto i cieli. ITA Airways aveva già omaggiato il campione italiano con uno dei suoi Airbus 350. Ora il #46 è stato posizionato su un aereo Cessna 180 del 1955, che si distingue per una fusoliera in alluminio lucidato non verniciato. Il numero 46 di Vale sui lati è solo uno dei dettagli che mettono in risalto la leggenda italiano.

Il classico yellow è presente anche sulle punte delle ali, sulle punte delle pale dell’elica e sul carrello di atterraggio del Cessna 180 di Warren Grabbelaar. Warren è un pilota di piccoli aerei nel campionato STOL negli Stati Uniti. Date una occhiata al video in basso del canale YouTube sopilote56. La competizione verte sulla sfida tra aerei che devono atterrare nel minor spazio o decollare in meno metri. Il peso ridotto e un’ampia superficie alare determinano una straordinaria capacità di portanza, quindi possono decollare o atterrare, praticamente, in dieci metri.

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