Valentino Rossi torna in moto: ecco dove l’hanno pizzicato

La passione per le due ruote di Valentino Rossi non è venuta meno con il passaggio ai bolidi GT. Il nove volte iridato si è divertito con alcuni membri dell’Academy.

Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, intonava il cantautore romano Antonello Venditti. L’amore per le moto di Valentino Rossi lo ha reso uno dei più grandi centauri della storia del motociclismo. Lo ha elevato nell’Olimpo e, in alcune annate, lo ha consumato. Il Dottore ha vissuto un rapporto così indivisibile con le sue moto che, ad un certo punto, sembrava quasi non riuscisse a farne più a meno.

Valentino Rossi (Ansa Foto)
Valentino Rossi (Ansa Foto)

Il suo ritiro dalla MotoGP è arrivato nel momento in cui si è sentito di aver dato tutto. Il 2021 è stato, sul piano sportivo, un annus horribilis per il #46. Nessun podio per la prima volta in carriera, uno scarso feeling con il mezzo e con l’ambiente del team Petronas e il peggior piazzamento in graduatoria di sempre. Un diciottesimo posto con appena 44 punti all’attivo. Un disastro, senza mezzi termini. La Yamaha, nell’anno del ritiro di VR46, prese la decisione di lanciare nella squadra ufficiale Fabio Quartararo e mai scelta fu più azzeccata. Il nativo di Nizza non ha sentito la pressione di essere l’erede di Rossi e non ha avuto bisogno di tempi di adattamento.

El Diablo ha vinto il titolo nel 2021, sbaragliando la concorrenza. Nemmeno Pecco Bagnaia è riuscito a frenare la cavalcata del giovane della Yamaha. Valentino Rossi, dal canto suo, ha atteso che l’emergenza sanitaria terminasse, lasciando spazio ad una festa indimenticabile. Nelle tappe italiane e nel finale di Valencia, le emozioni sono state fortissime. Tutti i centauri hanno reso onore alla leggenda italiana. Nel 2022 VR46 ha ricoperto il ruolo di team manager del suo team nel Motomondiale e si è divertito al volante di un’Audi R8 LMS nel campionato Fanatec GT.

Non è riuscito, però, a cogliere un podio. Il 2023, invece, ha già regalato una gioia all’ex Yamaha. Nell’abitacolo della potente BMW M4 GT3 il #46 ha gareggiato negli Emirati Arabi nell’equipaggio con Maxime Martin, Sean Gelael, Tim Whale e Max Hesse. Il team WRT è arrivato sul terzo gradino del podio, dando del filo da torcere persino alla Porsche 911 GT3 R (991 II) #91 di Herberth Motorsport.

La passione infinita di Valentino Rossi

L’esordio per il Dottore al volante del bolide bavarese nella 24 Ore di Dubai è stato straordinario. L’altra squadra BMW ha ottenuto il trionfo. La casa teutonica non celebrava il successo nella speciale sfida endurance dal 2011. Dopo le tante avventure sulle quattro ruote, il Dottore ha acquisito una discreta esperienza, mettendo a tacere molti detrattori. Il passaggio dalle due alle quattro ruote, nonostante l’età, si è dimostrato un ottimo test per il centauro italiano. Il passaggio opposto sarebbe quasi impossibile, ma per chi ha la velocità nelle vene, come hanno dimostrato anche Jorge Lorenzo e Daniel Pedrosa, ogni avventura motoristica è possibile.

Valentino Rossi ha dovuto imparare tutta una serie di procedure per risultare competitivo nel campionato GT, ma non era nuovo ad imprese sulle quattroruote. In carriera, nel periodo in cui correva in MotoGP, ha alternato ottime performance al volante di diverse auto, da quelle Rally a quelle Granturismo. Il #46 aveva già sperimentato la Ferrari 488 GT3, nella gara della 12 Ore del Golfo, conquistando la vittoria nella propria categoria (Pro/Am) e classificandosi terzo assoluto col team Kessel Racing. Il suo prossimo appuntamento sarà l’emozionante sfida della 12 ore di Bathurst, altra tappa della 24H Series. Ecco il suo obiettivo.

Il core del Dottore, però, rimarranno sempre i bolidi a due ruote. Spesso il centauro è impegnato su una moto da cross nel suo Ranch a Tavullia, meno di frequente effettua test su una stradale. Il Dottore è tornato a provare il brivido della potenza di una Yamaha, guidando insieme ai piloti della VR46 Academy Pecco Bagnaia, Luca Marini, Marco Bezzecchi, Franco Morbidelli, Celestino Vietti e Andrea Migno.

Il palcoscenico non era casuale. Valentino Rossi ha guidato i suoi “allievi” sul tracciato di Portimao. La pista portoghese sarà teatro anche della prima gara del calendario di MotoGP, il prossimo 26 marzo. Il giorno prima, invece, si terrà la prima storica Sprint Race della MotoGP. Rossi ha pilotato la sua YZF-R1M, regalatagli dalla casa di Iwata. Bagnaia, Bezzecchi e Marini hanno girato in sella alla Ducati Panigale V4 S. Il campione del mondo della MotoGP ha tenuto fede alla sua fama, facendo segnare il miglior tempo. Bagnaia ha fermato il cronometro in 1.43.286, mentre Bezzecchi ha marcato un 1.43.299. Morbidelli ha fatto registrare un 1.43.763, mentre Marini un tempo di 1.43.958. Fuori dalla top 10 il Dottore.

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