Button torna a correre: ecco dove lo vedremo impegnato

A 43 anni Button torna a correre. Uscito dalla F1 nel 2016, il campione del mondo ha deciso di riprovarci. Ecco dove lo rivedremo.

Il 2023 dell’automobilismo regalerà un gradito ritorno. Quello di Jenson Button. L’iridato 2009 parteciperà alla 24 Ore di Le Mans del centenario, in programma dal 10 all’11 giugno e lo farà per la Hendrick Motorsport alla guida di una Chevrolet Camaro ZL1 NASCAR.

La scuderia è stata invitata direttamente dall’Automobile Club de l’Ouest nel contesto dell’iniziativa Garage 56, che permette ogni anno a vetture particolari di prendere il via.

Jenson Button (LaPresse Foto)
L’ex pilota di F1 Jenson Button (LaPresse Foto)

Il driver di Frome, da tempo residente a Los Angeles, stava assistendo al test dell’auto, quando gli è stata fatta la proposta a cui non ha potuto dire di no. Con lui ad alternarsi nell’abitacolo due mostri sacri delle gare americane come Mike Rockenfeller e Jimmie Johnson.

Ho avuto modo di visionare la fabbrica e conoscere lo staff. Il modo in cui si concentrano sui dettagli è andato ben oltre le attese. Ecco perché hanno vinto più campionati di chiunque altro“, ha affermato in conferenza stampa.

Button di nuovo in circuito, l’avvicinamento

Da essere testimone di una prova generale effettuata dai suoi prossimi colleghi di cockpit, a protagonista il passo è breve. Uno dei dirigenti Chad Knaus lo ha incoraggiato ad un primo assaggio.  “Non avevo casco e tuta. Ma loro mi hanno risposto che potevo prendere il materiale in prestito. Non sono abituato a questo genere di cose ed ero lì per fare da spettatore. Però hanno insistito“, ha svelato il primo approccio all’operazione a stelle e strisce.

A conquistarlo, l’atmosfera del team, quel misto di serietà e dedizione, ma anche di tranquillità e voglia di divertirsi. “Si tratta di un progetto davvero entusiasmante“, ha poi proclamato convinto che il mezzo a sua disposizione si dimostrerà competitivo.

E giusto per non nascondere un animo da pilota vecchia scuola l’ex McLaren ha esaltato l’urlo del V8. “Il motore è minuscolo, ma il suono è pazzesco“, ha dichiarato.

Ma cosa lo ha spinto ad accettare questa sfida? A quanto pare l’aria di Sebring. “Lì mi sono sentito di nuovo bambino“, ha ammesso. “Ho trascorso tutta la mia carriera in F1 e quando mi sono ritirato volevo fare qualcosa di nuovo. Il bello dell’endurance è che si lavora assieme ai compagni“.

Per adesso, l’ex rubacuori del Circus ha potuto conoscere il bolide perlopiù sul simulatore, anche se ha già provveduto all’adattamento del sedile e dei pedali. “Adesso non vedo l’ora di scendere in pista“, ha poi ammesso focalizzandosi sugli aspetti a sui abituarsi. “Uno di questi è il peso. Tuttavia ho avuto l’opportunità di guidare dei fuoristrada e con un po’ di pratica ci si fa il callo”.

A partire dalla prossima settimana in Florida partiranno i test veri e propri. In quel frangente, il trio si dedicherà alla distanza, con run da dodici e  da ventiquattro ore. “E’ quello l’aspetto su cui dovremo rimboccarci di più le maniche. Per il resto l’affidabilità non dovrebbe presentare problemi“, si è detto fiducioso.

Non è la prima volta a Le Mans per Button

Già pratico della storica manifestazione francese, Jenson ne ha elogiato il carattere. “Quando la disputi è come se avessi fatto un’intera stagione altrove“, ha asserito. “E se riesci a tagliare il traguardo è già di per sé un risultato. L’emozione è grandissima per tutti. I meccanici ad esempio, sono chiamati ad uno sforzo lungo un giorno e mezzo”.

Il punto interrogativo in questo caso resta la tenuta. La prossima primavera sarà infatti la prima occasione in cui vedremo una NASCAR sottoposta ad uno stress di quel tipo. La pressione, come ha confidato il britannico, sarà senz’altro alta, in quanto pur trattandosi di un esperimento l’ambizione è di essere competitivi.

Avendo avuto la chance di cimentarsi in diverse discipline, l’uomo che consegnò alla Brawn GP il suo unico Mondiale di F1, ha voluto poi snocciolare i fattori più tecnici relativi alla Camaro. “Su questa vettura l’aderenza meccanica è molto importante. Per questo stiamo collaborando con Goodyear per sviluppare un pneumatico che funzioni bene su un tracciato non particolarmente severe sotto tale profilo“.

A suo avviso la sezione più complessa da affrontare per la stock car, non certo nota per la sua velocità, sarà quella della Porsche Curve. “A causa dei cambi di direzione e del trasferimento del carico, se non disponi di una LMH è dura. Al contrario, credo che ci difenderemo dove sono necessarie frenate brusche. O più in generale in trazione e percorrenza di curva“, ha proseguito come al solito molto attento ai particolari più tecnici.

Perché ha accettato di tornare

Per concludere Button ha spiegato le ragioni che lo hanno spinto a dare l’ok alla Hendrick Motorsport e a ributtarsi nella mischia per un evento che attrae attenzione come pochi altri nel mondo delle quattro ruote.

Avevo scelto di stare fermo per un po’, perché con due figli non volevo passare troppo tempo lontano da casa“,  ha cominciato l’analisi del suo comeback. “Poi un giorno mia moglie mi dice scherzando che era meglio che tornassi a correre. Evidentemente ha capito che questa passione non se ne andrà mai“.

Dunque, al di là del suggerimento della dolce metà, l’amore per qualunque tipo di veicolo a motore con cui battersi in pista, si è fatto sentire. “Guidare le auto è la mia vita. E sarà sempre così. Finché ci saranno la voglia, le reazioni e la forma fisica continuerò. Sono giovane. Per cui ho ancora molti di carriera davanti a me. Questa è la prima tappa per riprendere a gareggiare seriamente“, ha aggiunto piuttosto deciso e determinato a dare concretezza ad un programma più completo.

L’idea di massima, sarebbe quella di trovare una sistemazione nella prima categoria del WEC. A patto però che la soluzione sia valida, in quanto girare in tondo per non ricavare nulla non ha senso.

Per chiudere, un ultimo riferimento a Le Mans, appuntamento che gli sta creando l’acquolina in bocca. “Sarà un’edizione speciale, che coinciderà con l’introduzione del nuovo regolamento e con la presenza di prototipi di alto livello. Ma il 2024 sarà ancora meglio con l’arrivo di tanti nuovi costruttori. Non sembrano esserci molti sedili liberi, però non si può mai dire“, la sua speranza per il futuro.

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