Ducati, arriva l’aspra critica di Luca Marini: parole inaspettate

Per una casa vicina alla conquista di qualsiasi risultato stagionale possibile, risultano a dir poco sorprendenti le parole del pilota Ducati.

La casa di Borgo Panigale è sempre più vicina alla conquista del titolo piloti con Pecco Bagnaia, sulle orme di Valentino Rossi e Casey Stoner. L’ultimo trionfo, in classifica piloti, per la casa di Borgo Panigale risale al 2007 con l’australiano. Pecco sta portando a termine una missione, dopo una rimonta sensazionale, ma buona parte del merito è dei tecnici della Ducati che hanno messo in pista un bolide da sogno. Non è il primo anno che la Rossa fa sfracelli in classifica, avendo vinto tre costruttori di fila.

Luca Marini (ANSA)
Luca Marini (ANSA)

Da anni il team italiano è al primo posto delle graduatorie, grazie alle innovazioni degli ingegneri della squadra corse ufficiale. La casa ha svoltato con il lancio delle innovazioni tecniche del cucchiaio e delle ali. Le novità hanno fatto discutere. In molti hanno cercato di emulare la Rossa, ma senza riuscirci. La Desmosedici è riuscita a gettare in crisi i costruttori giapponesi. Per raggiungere prestazioni da urlo, i tecnici si sono focalizzati sull’aerodinamica. La Desmosedici GP22 ha delle alette inferiori rivoluzionarie che hanno una forma ricurva cosicché l’aria venga canalizzata verso il basso. Il sistema dell’abbassatore anteriore ha alzato ancor di più l’asticella, mandando su tutte le furie i competitor. Honda, provocazione social contro la Ducati: volano parole velenose.

I team si sono coalizzati per far vietare la soluzione nel 2023. Una scelta a dir poco irrazionale, soprattutto perché non crea un problema di sicurezza. Accusando un netto ritardo sulla tecnologia, le squadre hanno chiesto ed ottenuto il ban nella prossima stagione. Una pessima notizia per i piloti della Ducati che si sono adattati alla grande alla soluzione nel 2022. Tra l’altro, la casa italiana aveva investito ingenti capitali per sviluppare questa soluzione e dovrà rinunciare ad una innovazione straordinaria. In questa annata a tenuto banco la questione in merito ai sorpassi. Le soluzioni aerodinamiche hanno limitato i testa a testa e in tanti si sono lamentati di uno spettacolo meno attraente rispetto agli anni d’oro della top class.

Di sicuro la MotoGP ha cambiato rotta rispetto al passato, puntando su un livellamento di performance che ha portato tante squadre a fare dei passi in avanti. Negli ultimi anni sono cresciute moltissimo l’Aprilia e la Suzuka, sebbene i tecnici giapponesi lasceranno la squadra a fine anno. Lo sviluppo del motore è congelato durante la stagione e i motori omologati vengono sigillati. Moto simili hanno generato anche novità che vanno nella stessa direzione. Le gomme stesse, ormai, hanno una finestra limitata e determinano scelte e strategie simili tra i piloti. La MotoGP di 20/10 anni fa aveva l’evidente vantaggio di un telaio semplice, senza elementi aerodinamici estremi. L’effetto scia era maggiore. Un centauro poteva guadagnare molta velocità, rimanendo incollato al motociclista successivo. Gli attacchi risultavano meno complessi, ma a suonar strano è che la considerazione è stata avallata da Luca Marini, pilota della Ducati nel team VR46.

Ducati, la bordata del fratello di Valentino Rossi

Il centauro, compagno di squadra di Marco Bezzecchi, è da due anni in sella ad una Desmosedici. Nel team Esponsorama Racing, affiancato da Enea Bastianini, ha ottenuto come miglior risultato un quinto posto in Austria. Nel 2021 ha chiuso la stagione al diciannovesimo posto con 41 punti. In questa annata, nel team di suo fratello, ha fatto dei passi in avanti, andando in diverse occasioni vicino al primo podio nella classe regina. In merito all’attuale scenario della MotoGP, il nativo di Urbino ha dichiarato: “Vorrei avere qualcosa che rendesse la moto più difficile da guidare, senza questi dispositivi. Non ne abbiamo bisogno e lo spettacolo non è migliore grazie a loro. Ma fa parte dello sviluppo e della tecnologia, che progrediscono ogni anno. A mio avviso, possiamo fare una buona corsa anche senza queste cose. Ma non sono io a decidere. Se i produttori vogliono farlo e Dorna vuole farlo, va bene”.

In sostanza, secondo il pilota italiano, lo spettacolo potrebbe essere maggiore senza tutte queste novità tecnologiche che stanno snaturando la MotoGP. Va detto che la Ducati, proprio grazie a queste innovazioni, ha ottenuto risultati straordinari. Oggi i sorpassi sono più complessi, ma la complessità dei bolidi attuali è, davvero, estrema. I tempi sono cambiati, ma è difficile che ci saranno dei passi indietro in futuro. Tutto è concepito per ottenere la massima performance, riducendo il peso e migliorando l’aerodinamica. La Ducati è diventata il punto di riferimento, non solo per quanto riguarda la velocità sul dritto, ma anche nei tratti misti. Bisogna abituarsi all’idea di una MotoGP diversa rispetto al passato.

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