Avete visto la Renault 5 ricoperta di diamanti? E’ incredibile (VIDEO)

La casa transalpina celebra i primi 50 anni della Renault 5 con un modello special da urlo. L’iconica vettura francese è stata reinterpretata dal designer Pierre Gonalons.

La Renault 5 è stata un’auto inusuale. Fu prodotta dalla casa automobilistica francese dal 1972 al 1984. Che cosa aveva di speciale questa piccola utilitaria? Si trattò di una rivelazione che divenne una rivoluzione assoluta. Erano gli anni ‘70 e il management Renault era alla ricerca di un’idea che avrebbe avvicinato più persone possibili alle quattro ruote. La gente sognava auto compatte, ma molto più sicure rispetto alla generazione dei modelli degli anni ’60. La casa francese trovò l’equilibrio perfetto tra l’esigenza di un’auto piccola, briosa e a cifre molto contenute.

Renault Logo (Adobe Stock)
Renault Logo (Adobe Stock)

Dopo lo stile classico della Renault 4, a Parigi progettarono un’auto compatta, leggera, scattante ed economica. Il quadro della versatilità prese forma con il lancio della 5. Il design giovanile attirò l’interesse dei baby-boomers, ovvero i neo patentati che volevano distinguersi nei centri urbani. La Renault 5 fece impazzire anche il pubblico femminile. Si ragionò su un progetto che permettesse alle ragazze di allora di avere un discreto comfort e tutta la praticità che sognavano. Iniziò, inoltre, ad esserci in alcuni Paese anche la moda della “seconda macchina”. Il potere d’acquisto in crescita permise a tante famiglie di acquistare una seconda vettura, per lo più city car come la 5. Al debutto in molti rimasero sorpresi del fatto che l’auto presentasse solo tre porte, quando iniziarono a spopolare vetture utilitarie a cinque porte. La Renault andò controcorrente, proponendone solo due più il portellone.

I feedback della stampa furono eccellenti: vennero esaltate le qualità di maneggevolezza e di brillantezza dei motori, ma anche la personalità della linea della carrozzeria. Al Théâtre Marigny di Parigi, dove la vettura fu svelata, fu sottolineato il fil rouge con la 4CV. Ci fu, letteralmente, un boom. I francesi, maestri nel pubblicizzare le proprie vetture, escogitarono diverse iniziative di marketing che aiutarono la diffusione immediata del modello. La 5 fu rinominata “supercar”, non tanto per le performance lontane dagli standard delle auto potenti di lusso, ma per la capacità di inserirsi in un parcheggio ristretto, per i bassi consumi, e per il limitato impatto ambientale. Furono messi in luce dei concetti che per l’epoca erano assolutamente rivoluzionari.

La campagna promozionale fu una delle più massicce di tutti i tempi. All’improvviso tutti volevano una Renault 5. Uno degli aspetti di maggiore appeal dell’auto stava nell’equilibrio stilistico tra praticità e personalità. Il modello era caratterizzato dai grossi fari quadrangolari, tra i quali si apriva una piccola feritoia a tutta larghezza che fungeva sia da presa d’aria che da calandra. I progettisti ebbero l’intuizione di sostituire il paraurti in acciaio in uno in poliestere, il quale inglobava anche l’alloggiamento degli indicatori di direzione. L’idea fu sensazionale. La 5, inoltre, presentò le portiere senza maniglia, con il sistema a scomparsa. Fiancate più pulite, ampie vetrate, montanti posteriori inclinati, l’auto era un gioiello con un portellone che rendeva anche facile il carico. Ferrari, ecco la SF90 VS spiata in strada: è spettacolare (VIDEO).

Cascata di diamanti per la Renault 5

L’abitacolo dell’auto dell‘epoca, interamente disegnato da Robert Broyer, sembrava venire dal futuro, con una console centrale con cruscotto a quadranti di forma squadrata. Le auto di fascia bassa di quegli anni non presentavano nulla di simile. Il tocco da maestro che rese l’auto appetibile per i giovani erano i colori sgargianti ed inusuali come l’arancio o il verde mela. Furono proposte due versioni: la L e la TL, quest’ultima più ricca. Nel corso degli anni fu evoluta in tante altre declinazioni, e divenne sempre più pepata con tre principali versioni sportive della R5. Furono prodotte la R5 Alpine, la Alpine Turbo e la Turbo.

Giusto per rendere l’idea, la R5 Turbo era capace di raggiungere una velocità massima di oltre 200 km/h, scattando da 0 a 100 km/h in soli 6,5 secondi. La R5, grazie alla sua versione di punta, ottenne successi a raffica anche nell’ambito del Motorsport. Venne impiegata nell’ambito delle gare sugli sterrati già fin da prima dell’omologazione su strada. Alfa Romeo, torna la Disco Volante basata su una Ferrari? Eccola (VIDEO). A distanza di 50 anni dal lancio della Renault 5, la casa francese ha proposto una rivisitazione, in chiave moderna, dello storico modello. la R5 Diamant, come avrete già intuito dal nome, si ispira alle arti decorative e all’alta gioielleria.

Il designer francese ha preso spunto dal design iconico della citycar del 1972 per promuovere una versione molto chic. I gruppi ottici e le luci sembrano veri e propri diamanti intagliati, le ruote larghe, ereditate dalla versione Alpine, hanno cerchi levigati e presentano al centro il sole. La tinta rosa è frutto di un progetto cromatico molto particolare. La colorazione è costituita da tre strati, con pigmenti dorati su base rosa rivestiti da uno smalto effetto brinato che trasmette un immagine super cangiante, con riflessi dorati al sole e una sfumatura sul blu all’ombra.

L’auto non è uno spettacolo lucente solo all’esterno, ma presenta un abitacolo altrettanto particolare. All’interno spiccano il volante in marmo su carbonio, le maniglie delle porte ai comandi degli alzacristalli derivati da una sfera tronca. Le finiture del modello special sono curate dall’atelier Bertin-Aubert di Parigi. Marmo anche nel tunnel centrale. La plancia, inoltre, è rivestita con un tessuto ricavato dal crine di cavallo, prodotto dalla centenaria azienda artigianale Le Crin. I tappetini, invece, in mohair sono di Pinton. Ogni minimo dettaglio è curato per esaltare l’animo cool dell’auto. Messo da parte lo storico 4 cilindri da 845 cc e 36 CV, l’auto presenta delle batterie agli ioni di litio sotto il pavimento.

Non ci è dato sapere l’autonomia dell’auto o altri aspetti tecnici, ma poco rileva. La R5 Diamond è concepita per essere ammirata in showroom e musei. E’ un’opera d’arte moderna, dal sapore antico. Naturalmente la propensione alla tecnologia la rende un ponte tra passato e futuro. La vettura si apre con un lettore di impronte digitali. I tre strumenti circolari digitali dietro il volante segnano velocità, ricarica e ora. L’infotainment è a portata di smartphone. Quest’ultimo può essere alloggiato nell’apposito spazio ricavato al centro della plancia. “Per me è un onore essere stato invitato da Renault a reinventare la mitica R5 in occasione del suo cinquantesimo anniversario. La marca mi ha lasciato carta bianca, permettendomi di disegnare l’auto dei miei sogni. Ai miei occhi, la R5 incarna uno stile di vita pop, ottimista, decisamente contemporaneo. Con Renault 5 Diamant ho voluto rendere omaggio al suo design rivoluzionario, trasponendo il mio mondo di forme e colori in quello delle automobili“, ha dichiarato Pierre Gonalons.

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