MotoGP, Dovizioso e i soliti guai: ecco qual è il suo problema

Il pilota della Yamaha del team WithU Yamaha RNF, Andrea Dovizioso, continua ad avere il medesimo problema che si protrae dai tempi della Ducati.

Andrea Dovizioso è tornato nella sua dimensione preferita nello scorso mese di settembre. In occasione del Gran Premio motociclistico di San Marino e della Riviera di Rimini 2021 il forlivese è balzato in sella ad una M1 in MotoGP, prendendo il posto di Franco Morbidelli nel team Petronas. Dopo otto stagioni in Ducati il centauro ha scelto di interrompere la pausa dal lavoro e sposare il progetto della casa di Iwata. Il licenziamento improvviso di Maverick Vinales ha aperto le porte a Franco Morbidelli nel 2021 nel team ufficiale, ricatapultando il Dovi nella classe regina.

Andrea Dovizioso (LaPresse)
Andrea Dovizioso (LaPresse)

Il pilota ha scelto di salire in sella alla Yamaha M1 nella scorsa stagione per prepararsi al meglio a quella attuale. Gli anni in Ducati sono stati indimenticabili. Il giovane è diventato un simbolo della Rossa, sfiorando in tre occasioni il titolo mondiale. La sfida a Marc Marquez ha regalato momenti indimenticabili con sorpassi all’ultimo respiro e nel 2020 è arrivato il riconoscimento in classifica costruttori in coppia con Petrucci. La Ducati si è poi confermata sul tetto del mondo anche nella passata stagione con il tandem Bagnaia – Miller.

Andrea Dovizioso, negli ultimi cinque Gran Premi della scorsa stagione, è stato compagno di squadra di Valentino Rossi. Quest’ultimo si è ritirato al termine del 2021 dopo 26 anni nel motomondiale. Ciò ha reso l’attuale pilota del team WithU Yamaha RNF il più anziano in pista, o meglio esperto. Se nel team ufficiale Fabio Quartararo si è tolto la soddisfazione di laurearsi campione del mondo, la squadra satellite ha sofferto tantissimo nella scorsa annata. Né Morbidelli, né Rossi e, naturalmente, nemmeno Dovizioso nel finale hanno fatto la differenza. Il Dovi ha racimolato 12 punti in cinque gare nel 2021.

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MotoGP, il problema di Andrea Dovizioso

La responsabilità di tornare in posizioni nobili ora è ricaduta tutta sulle spalle di Andrea Dovizioso. Il team si aspetta molto dall’ex pilota della Ducati, soprattutto dopo l’addio di Rossi. Il teammate del Dovi sarà il giovane Darryn Binder, debuttante nella top class. Uno degli obiettivi del romagnolo sarebbe quello di centrare la vittoria anche sulla Yamaha, dopo esserci riuscito con la Honda e la Ducati. Diventerebbe il primo nella storia a raggiungere un tale traguardo in MotoGP.

Non sarà semplice anche perché la Yamaha M1, nei test prestagionali, non si è dimostrata in grado di lottare per le prime posizioni. Tutti i rider della casa giapponese hanno sofferto, con la sola eccezione di Fabio Quartararo che è riuscito a non subire distacchi clamorosi, ma si è lamentato della poca potenza del motore rispetto alla Ducati e gli altri competitor. Per diverse stagioni il Dovi ha corso con la casa di Borgo Panigale ed è consapevole della straordinaria velocità della Desmosedici.

Il romagnolo non ha ancora trovato il feeling migliore con la nuova M1. Il team manager Wilco Zeelenberg, come riportato da Corsedimoto, ha elogiato il forlivese: “E’ di gran lunga il pilota più esperto. È molto importante che i giapponesi comprendano le aree dove migliorare. Per noi è determinante averlo tra le nostre fila per migliorare la moto gara dopo gara. Ha lavorato in passato con piloti campioni del mondo, con gente con cui non è molto facile lavorare. Anche Andrea è un perfezionista, ma è molto più accessibile. Devono ancora conoscersi, ma quello che è certo è che hanno già molto rispetto reciproco“.

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Se questi sono gli aspetti positivi in vista dell’inizio del campionato 2022, il manager della squadra ha notato anche un problema che riguarda il Dovi. Lo scarso feeling al posteriore del campione del 2004 della classe 125 è nato con l’adozione della nuova carcassa Michelin nel 2020. E’ un problema persistente che continua a condizionare le sue performance e che va risolto, ma in Yamaha ha dimostrato di essere meno in difficoltà rispetto all’ultimo anno in Ducati. Parola di Wilco Zeelenberg.

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