F1, la maledizione che accomuna i campioni: avvertimento per Verstappen

Max Verstappen è il 34esimo campione del mondo nella storia della F1. Tuttavia, l’olandese deve far attenzione ad una statistica.

Il Circus della F1 ha eletto un nuovo campione del mondo, che in questo caso è Max Verstappen. Per trovare l’ultimo anno in cui ad imporsi era stato un neo-iridato per la prima volta bisogna tornare indietro a Nico Rosberg, che ebbe ragione di Lewis Hamilton nel 2016, e prima ancora, al 2010 con Sebastian Vettel.

F1 Max Verstappen (GettyImages)
F1 Max Verstappen (GettyImages)

Il dominio della Mercedes e del britannico aveva vanificato qualsiasi tentativo di assalto da parte degli avversari, che seppur molto validi non hanno potuto nulla. L’olandese, appena avuta a disposizione la vettura per poter dire la sua, non ci ha pensato due volte ed ha portato a casa il titolo dopo una stagione fenomenale.

La F1 sa regalare grandi emozioni, e quello che abbiamo vissuto ad Abu Dhabi non ce lo dimenticheremo molto facilmente. Quell’ultimo giro, tralasciando un attimo le polemiche, ha catturato quasi tutto il mondo, che si è concentrato davanti agli schermi delle televisioni per vedere come si sarebbe risolta la battaglia tra i due fenomeni.

Max ha vinto, Lewis si è dovuto arrendere, e tutti stanno aspettando la rivincita. Come sappiamo, confermarsi è ancor più difficile rispetto a vincere un titolo per la prima volta, come hanno dimostrato tanti campioni del passato che non hanno mai concesso il bis nella loro carriera.

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F1, la maledizione dei campioni del mondo

Nel passato della F1, è capitato in varie occasioni che il campione del mondo in carica non sia riuscito a vincere neanche una gara nell’anno successivo al trionfo, quello in cui era suo compito difendere il mondiale. Per l’ultima volta una cosa del genere si è verificata pochi anni fa, vale a dire nel 2014 con Sebastian Vettel.

Il tedesco dominò la scena l’anno prima, ma l’avvento delle power unit e l’inizio della crisi Red Bull gli impedì di tornare al successo, mentre il compagno di squadra Daniel Ricciardo ebbe ragione delle dominanti Mercedes per ben tre volte. Una cosa simile è datata 1998, quando Jacques Villeneuve fu costretto a cedere il passo a McLaren e Ferrari a seguito del crollo prestazionale della sua Williams.

L’anno precedente toccò a Damon Hill un destino simile, dal momento che dopo l’alloro iridato si trasferì nella poco competitiva Arrows motorizzata Yamaha. Nella storia della F1, questa evenienza si è verificata solamente in altre due occasioni: nel 1988 toccò a Nelson Piquet, iridato con la Williams Honda nel 1987, che passò con poco successo alla Lotus.

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Nel 1979, la Ferrari dominò la scena con la 312 T4, che consentì a Jody Scheckter di mettere le mani sul titolo per la prima ed unica volta. Sfortunatamente, la T5 fu un’evoluzione troppo blanda che non tenne il passo della concorrenza, impedendo al sudafricano di vincere anche una sola corsa.

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