Il campione di MotoGP, Casey Stoner, riuscì nell’impresa di dominare in un’epoca in cui era impensabile un successo della Ducati.
Honda e Yamaha erano al top e nessuno avrebbe mai immaginato l’inserimento di un altro team. Del resto la storia della classe regina aveva spesso spinto i piloti più forti nelle due compagini giapponesi. Casey Stoner, dopo aver debuttato in Honda, prese al volo l’occasione di correre in sella alla Desmosedici. Era una Ducati molto diversa rispetto a quella di oggi, sotto il controllo di Audi, rientrante nell’universo Volkswagen.
Senza la potenza di fuoco della Casa tedesca c’erano poche speranze di aprire un ciclo come quello attuale che va avanti da 5 anni. L’australiano colse di sorpresa Valentino Rossi su Yamaha e Dani Pedrosa su Honda. Il livello era alto, ma l’asticella Stoner la alzò ancora di più. L’australiano ha ammesso che il suo primo titolo con la Ducati nel 2007 è stato il più difficile da raggiungere.
Le confessioni di Stoner su Ducati
“La moto era incredibilmente difficile da guidare. Ogni fine settimana era una lotta continua per trovare il perfetto equilibrio e l’intero processo era estremamente stressante“, ha ricordato il fenomeno che si è ritirato a soli 27 anni. Quella stagione fu segnata da molte complicazioni tecniche, nelle fasi di test, ma poi la Desmosedici prese il volo.

“Il titolo più significativo? Probabilmente il più importante è stato quello con la Honda. È stato un piacere particolare perché avevamo ricevuto innumerevoli critiche nel corso degli anni – ha ricordato Stoner in una intervista riportata sulle colonne di Motosan.es – La gente non capiva veramente cosa avessimo ottenuto con la Ducati finché non sono passato alla Honda. Era più facile essere competitivi con la Honda, e questo ci ha permesso di mostrare il nostro vero potenziale“.
“L’Australia sta progressivamente perdendo opportunità nel mondo del motociclismo. Anche il semplice atto di uscire per un giro sta diventando ogni giorno più difficile. Devo guidare per un’ora e mezza per trovare un’area adatta all’enduro, e la situazione è simile per accedere alle piste di motocross o speedway“, ha lamentato il nativo della Gold Coast.