Quante marce ha una macchina di Formula 1? Scopriamolo nel dettaglio

Le auto di Formula 1 sono molto complesse da progettare e guidare, ma oggi vi parleremo di un aspetto preciso. Ecco le loro marce.

Oggi andremo ad analizzare un aspetto fondamentale delle auto di Formula 1, che riguarda il cambio ed il suo funzionamento. Al giorno d’oggi, le monoposto sono dotate di una complessità estrema, ma nonostante questo, con regolamenti sempre più stringenti, sono diventate molto più affidabili rispetto al passato. Le power unit turbo-ibride, seppur invise ai fan, sono dei capolavori di ingegneria, in grado di percorrere anche 6-7 mila km senza alcun problema.

Formula 1 ecco quante marce hanno
Formula 1 piloti in azione (ANSA) – Tuttomotoriweb.it

La potenza è di oltre 1.000 cavalli, con uno sviluppo che in questi anni le ha portate a diventare sempre più performanti. Nel 2026 cambierà tutto con nuovi regolamenti, ma il cambio delle auto di Formula 1 dovrebbe restare invariato. A tal proposito, ora andremo a dirvi quante marce ci sono in queste monoposto, ed anche il metodo secondo cui funzionano.

Formula 1, ecco di quante marce sono dotate

Una delle più grandi rivoluzioni tecniche che ci siano mai state in Formula 1 è quella che risale al 2014, quando hanno fatto il loro debutto le power unit turbo-ibride, basate su un motore V6 sovralimentato e da tutta una serie di parti che compongo la parte elettrica. Proprio 10 anni fa, venne modificato radicalmente anche il cambio, che è passato ad avere 8 marce, quando in passato ce ne erano sempre state 6, almeno nell’epoca moderna.

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F1 Charles Leclerc in azione (ANSA) – Tuttomotoriweb.it

Il cambio è ovviamente posizionato al volante, con il pilota che ha il colpito di scalare ed ingranare le marce tramite le palette poste dietro allo sterzo. Si tratta di un sistema seamless che permette di cambiare marcia in pochissimi millisecondi, in modo da poter scaricare a terra in un lampo tutta la potenza e la coppia del motore. La trasmissione è un elemento che, al contrario di quanto si possa pensare, ha anche un impatto sull’aerodinamica, perché il suo posizionamento sotto il cofano può cambiare molto in termini di downforce.

Le sue dimensioni, infatti, vanno a determinare quelli che sono gli incombri nel posteriore delle Formula 1, una zona che le squadre cercano sempre di rastremare il più possibile. Il cambio, nel suo corpo principale, è fissato alla sospensione posteriore ed è realizzato in alluminio. Proprio per questo suo legame con la ruota posteriore, spesso si sente parlare di rottura del cambio in caso di incidente. Se il cambio risulta danneggiato a seguito di un impatto con il posteriore, risulta quasi obbligatorio cambiarlo per evitare nuovi problemi, anche se spesso può scattare una penalità.

Da quando esistono le power unit, ci sono delle regole molto severe da questo punto di vista. Dal 2022 c’è un numero massimo di 4 cambi che si possono utilizzare in stagione, ed al montaggio del quinto scatta la penalità in griglia. C’è da dire che, rispetto al passato, le monoposto sono diventate molto più affidabili, e di guasti alla trasmissione ne vediamo veramente pochi. Questo è merito di un continuo processo di ricerca e sviluppo, che ha portato a dei risultati eccezionali.

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