La Vespa è un mito italiano. Un simbolo del Made in Italy che, in diverse epoche, ha ammaliato milioni di italiani.
Per comprendere al 100% il significato della Vespa occorre fare un passo indietro e soffermarci sulle condizioni che si vivevano in Italia nel dopo guerra. Era un momento storico difficilissimo per gli italiani. Occorreva ripartire dalle macerie, lasciate dalle bombe ma anche da una situazione politica che aveva, letteralmente fatto a pezzi il morale di un intero popolo.
Nei momenti di maggiore difficoltà o ci si abbatte o c’è uno stimolo verso la completa rinascita. In questi frangenti gli italiani si sono sempre dimostrati valorosi e pieni di vita. In quell’epoca vennero sviluppate delle idee che non solo hanno avuto un impatto importante sull’industria delle due e quattro ruote ma rappresentarono un potente motore per una Nazione che aveva bisogno di nuova linfa.
C’era bisogno di lavorare e anche tanto per rimettersi in piedi, ma gli italiani sono anche un popolo che vive di sane soddisfazioni, non solo a tavola. Nei rari momenti di relax occorreva vivere con spensieratezza alcune azioni quotidiane. Le auto iniziarono a diffondersi, anche grazie alle straordinarie idee partorite dalla casa del Lingotto, e pian piano si sentì sempre più l’esigenza di viaggiare su due ruote.
Il concetto di spostamento si era evoluto ed era diventato più democratico. La libertà che poteva trasmettere una Vespa era un concetto che non sarebbe più stato soppresso. Le emozioni erano così forti che il fenomeno iniziò a diventare globale. La Vespa divenne un’icona del Belpaese, evolvendosi sempre più in termini di dotazione e sicurezza.
I motori della Vespa
L’invenzione si deve all’ingegnere Corradino D’Ascanio, nato nel 1891, che nel 1945 decise di collaborare con Enrico Piaggio per la creazione di un modello che avrebbe rivoluzionato il mondo delle due ruote. Requisiti essenziali: versatilità e costo alla portata della fascia media. Il modello di scooter della Piaggio, brevettato il 23 aprile del 1946, fu un progetto vincente sin da subito a tal punto che, ancora oggi, è molto copiata dai competitor stranieri.
Partiamo dalla Vespa V98 del 1946, nota come la Farobasso. La prima Vespa aveva un motore 98cc monocilindrico a 2 tempi raffreddato ad aria forzata attraverso una ventola sul volano-magnete. Una soluzione top che garantiva una potenza di 3,2 CV a 4.500 giri/minuto per una velocità di 60 km/h. La Vespa 125 del 1948, invece, fu equipaggiata da un motore monocilindrico cc 124,789 V1M con funzionamento ciclo otto due tempi, rapporto di compressione pari a 1:6,5.
La Vespa 150 GS fu applaudita nel 1955 per il raggiungimento della soglia dei 100 km/h. Oggi sia le versioni 125 cc che 300cc sono a iniezione elettronica, distribuzione a quattro valvole e raffreddamento a liquido capace di 14 CV a 8.750 giri, con una coppia massima di 12 Nm a 6750 giri, e performance e guidabilità di alto profilo. I motori prodotti dalla Piaggio sono realizzati 3 in Italia (Pontedera, Mandello del Lario e Scorzè) 1 in India, a Baramati (nello stato del Maharashtra).