Com’è fatto un motore di F1? Tutti i segreti che si nascondono in esso

La F1 è la massima serie automobilistica, ed oggi vi parleremo dei segreti delle power unit. Ecco come sono fatte queste unità.

Il mondiale di F1 vede al via le vetture più prestazionali del pianeta, dei veri e propri bolidi che sono spinti da tecnologie a dir poco importanti. Oggi vi parleremo di come è fatto un motore, anche se più correttamente va definito power unit. In sostanza, si tratta di una serie di componenti che devono lavorare assieme, tutte in maniera sincronizzata.

F1 ecco com'è fatto un motore
F1 con Max Verstappen in azione a Las Vegas (ANSA) – Tuttomotoriweb.it

Come avrete capito seguendo i fine settimana di gara, le power unit di F1 sono regolamentate e devono seguire delle leggi severe, con ogni componente che viene sostituito che può far scattare delle pesanti penalità in griglia di partenza. A questo punto, andiamo a svolgere la nostra analisi che riguarda le varie parti di queste unità propulsive così complesse.

F1, ecco come sono fatte le power unit turbo-ibride

Al giorno d’oggi, le power unit di F1 sono molto complesse, dal momento che sono composte da tanti elementi che devono lavorare assieme. Il cuore centrale è il motore a combustione interna, che è un V6 che scatena grandi potenze. Si tratta appunto di un 6 cilindri da 1600 cc di cilindrata, con i cilindri disposti a V in due bancate da 3 cilindri ciascuna. Il carburante è regolamentato e deve essere anche ecologico in base ai regolamenti imposti lo scorso anno, con ogni team che ha un suo fornitore.

F1 Las Vegas che motori
F1 Las Vegas piloti in azione (ANSA) – Tuttomotoriweb.it

Assieme al V6 lavora anche un turbocompressore, in base alle regole imposte nel 2014. Esso funziona sfruttando i gas di scarico ed aumentando la quantità di miscela d’aria e di carburante che entra nel motore stesso, in modo da aumentarne parecchio la potenza massima. Dunque, l’operato del turbocompressore va a lavorare assieme ai vari componenti elettrici di cui vi stiamo per parlare, in modo da ottenere una notevole potenza dal sistema ibrido.

Un’altra grande novità che la F1 ha conosciuto nel 2014 è l’MGU-K, che funziona a ben 540 gradi. In sostanza, esso entra in funzione a seguito delle fasi di frenata, andando ad immagazzinare l’energia che ne deriva e la trasforma poi in elettricità che viene immessa nell’ES, ovvero l’Energy Store, altro componente di vitale importanza per le power unit.

Un altro aspetto fondamentale per le power unit è il famoso MGU-H, che creò gravi problemi alla Honda nei primi anni del ritorno nel Circus, e che verrà eliminato a partire dal 2026, quando ci sarà un’importante rivoluzione tecnica. Essa utilizza il calore dei gas di scarico della vettura per alimentare un generatore, con l’energia che ne deriva che viene inviata all’Energy Store ed all’MGU-K. L’MGU-H può funzionare in entrambi i modi, ovvero può consumare l’energia o restituirla al sistema, anche se lo scopo principale è quello di supportare il turbo. Inoltre, aiuta il compressore a tornare alla velocità normale quando si preme l’acceleratore.

L’Energy Store è una batteria specifica che immagazzina l’energia raccolta dall’MGU-H e dall’MGU-K. Essa è una fonte di alimentazione elettrica fondamentale. Conserva l’energia che è stata recuperata nella vettura, per poi farla liberare ed utilizzare quando ciò diventa necessario. Senza l’Energy Store, ovviamente, le monoposto ibride che oggi ben conosciamo non avrebbero modo di esistere.

Per concludere, esiste la centralina elettronica di controllo, che controlla e gestisce le componenti elettriche della power unit. Essa permette al pilota di avere a disposizione la giusta quantità di potenza al momento giusto durante una gara, per poi liberarla in tutti i momenti in cui è necessario. Essa controlla l’ingresso, l’uscita e la generazione dell’energia, permettendo all’intera power unit di generare la propria potenza.

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