All’asta il motore della Ferrari FXX: il prezzo è da non crederci

Un propulsore può costare tanto quanto una Ferrari intera? La risposta ce la dà l’asta dedicata ai pezzi di ricambio di auto lusso.

Chi lo ha detto che acquistare una Rossa fiammante è roba da ricchi! Provate a portarvi a casa un suo ruggente motore e vi renderete conto che c’è di peggio in termini di spesa. Queste non sono parole a vuoto, ma confortate da dati. Dal 22 al 29 marzo andrà in scena una maxi asta, denominata Garagista Collection, organizzata dalla solita Sotheby’s, dal contenuto speciale. Sul prezioso piatto non ci saranno vetture, bensì componenti e pezzi di ricambio per i marchi più lussuosi come Ferrari, appunto, Bugatti, Bentley, Lamborghini, Mercedes-Benz, McLaren e Maserati.

Ferrari FXX
Ferrari FXX (Ansa Foto)

E sarà proprio l’unità motrice di una FXX-K, la parte più ambita. Per quale motivo? Innanzitutto perché si tratta di un V12 nuovo di pacca, aggiornata ed omologata per la pista, sebbene non per le competizioni.  Ne consegue che il suo valore è identico a quello di una supercar completa. Bastano un paio di numeri per capire cosa possa significare dotarsi di un simile propulsore.

Si parla infatti di 6300 cc, per addirittura 860 cv e 140 cv/l di potenza specifica. Numeri che fanno venire i brividi solo a declamarli e assolutamente inarrivabili per l’epoca in cui la vettura fu lanciata, ovvero il 2014. Non fosse abbastanza il V12 termico con siglia F140 DA, era assistito in maniera elettronica. Nello specifico disponeva del sistema KERS, allora in voga in F1 per il recupero dell’energia cinetica attraverso la frenata rigenerativa.

Tutto ciò faceva sì che si toccassero i 1050 cv e più di 900 nm di coppia. Non omologata per l’uso in strada, per portarsela a casa bisognava sborsare ben 4 milioni euro. Di conseguenza non sorprende che per assicurarsi il suo motore, addirittura ancora imballato nella cassa originale, sarà necessario tirare fuori tra i 230.000 e i 400.000 euro.

Ferrari FXX, qualche pillola di storia

Per chi non ricordasse questo gioiello su quattro ruote, diciamo che la FXX-K è stata la diretta evoluzione della FXX nata nel 2005 e prodotta appena in trenta esemplari. Destinata al solo utilizzo in circuito, faceva parte di un programma ambizioso di ricerca e sviluppo avviato dal marchio di Maranello per il piacere dei clienti più esigenti.

La tecnologia trovava la sua base sulla Enzo, con cui condivideva alcuni elementi, anche se molti erano di nuova progettazione. Il motopropulsore di cui abbiamo parlato passò da 5998 cm³ a 6262 cm³. E pure la potenza che abbia detto superiore agli 800 cv, era partita da 660.

Il legame con le monoposto del Circus era evidente non solo per il sistema di recupero dell’energia, ma altresì per il cambio, mutuato proprio dai bolidi utilizzati nella massima serie. La loro particolarità stava nella risposta in appena 80 ms. Alla luce di certe prestazioni va da sé che anche l’impianto frenante fosse adeguato. Sempre ripreso dalla Enzo, godeva di dischi in carboceramica.

Le gomme, da 19″ erano una vera chicca, essendo state sviluppate ad hoc dalla Bridgestone. La velocità di punta veniva limitata a 345 km/h. Senza limitatore, invece, si poteva arrivare facilmente ai 390 km/h con un passaggio da zero a 100 km/h in neppure 2,8 secondi. A renderla in linea con una vettura da corsa anche l’abitacolo realizzato su misura del pilota, sia per quanto concerne il sedile, sia per la pedaliera. Presente anche la telemetria, che consente di avere sottomano tutti i parametri del mezzo.

L’ha guidata anche Schumi

Venduta per1,8 milioni di dollari, la versione del 2005 diventò subito l’automobile più cara sul mercato battendo la Schuppan 962CR del 1994, messa allora in vendita a 1,5 milioni. Inutile dire che gli esclusivi ventinove esemplari andarono a ruba. Uno di essi, il trentesimo, fu costruito per Michael Schumacher che decise di portarla al Ferrari Day del Nurburgring e pure nelle Finali Mondiali di Monza dello stesso anno.

Il sette volte iridato utilizzò la FXX anche per la caccia al tempo in occasione della 13esima puntata della trasmissione Top Gear, fermando il cronometro su uno stratosferico 1’10″7. Uno dei migliori di sempre sul circuito utilizzato dallo show. Tuttavia non trattandosi di un’auto omologata per la strada e tra l’altro provvista di coperture slick, il riscontro non venne registrato. Questo perché secondo le regole del programma sono validi solamente le prove fatte da veicoli abilitati alla normale circolazione.

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