Ferrari, è gambero rosso a Jeddah: confronto imbarazzante con il 2022

La Ferrari continua a crollare a livello di performance, ed anche a Jeddah c’è una conferma assurda. Ecco cosa è emerso dai vari dati.

La Ferrari più brutta da tanto tempo a questa parte è uscita sconfitta duramente dal fine settimana di Jeddah, dove si è corso il Gran Premio dell’Arabia Saudita che ha visto cannibalizzare la scena alle Red Bull. Il team di Milton Keynes non ha avuto la minima concorrenza, con Sergio Perez che ha dominato dopo essere partito dalla pole position, mentre Max Verstappen è risalito dalla quindicesima senza grossi problemi.

Ferrari SF-23 (ANSA)
Ferrari SF-23 con Leclerc a Jeddah (ANSA)

Il ritmo gara delle RB19 è di almeno un secondo al giro più veloce rispetto agli altri con le gomme Dure, mescola con la quale questa vettura fa una differenza impressionante. Il segreto dietro a tale caratteristica sta in un grande carico aerodinamico, che riesce ad innescare la mescola sin da inizio stint, cosa che agli altri non riesce.

La Ferrari ha invece sbagliato tutto ed ora si comincia a parlare seriamente di progetto sbagliato riguardo a questa monoposto. C’è davvero da rifare tutto come è pronta a fare la Mercedes o da questo concept si può ancora tirare fuori qualcosa di buono? Arrivati a questo punto, dare una risposta diversa dalla prima che vi abbiamo proposto è complesso, ed il tempo ormai passa sempre più in fretta.

Ferrari, impietoso il doppio confronto con il 2022

La Ferrari è peggiorata sui tempi rispetto alla passata stagione in Arabia Saudita, considerando che lo scorso anno, in qualifica, Charles Leclerc aveva messo a referto il secondo tempo in 1’28”225, mentre quest’anno si è fermato sull’1’28”420. Tuttavia, il dato più allarmante non è questo, visto che anche la Red Bull con Sergio Perez è arrivata a pochi millesimi dallo scorso anno, anche se manca il raffronto con Max Verstappen che di sicuro sarebbe andato sull’1’27”.

A far paura è il raffronto tra il 2022 ed il 2023 in gara, in quello che è l’aspetto più importante, ovvero il motore. Il giro più veloce di quest’anno lo ha piazzato lo stesso Verstappen in 1’31”906, mentre lo scorso anno, Charles Leclerc fermò il cronometro sull’1’31”634, risultando dunque tre decimi più veloce.

Super Max si è dunque confermato su quegli standard anche nel 2023, mentre le Ferrari hanno rallentato di oltre un secondo al giro, ed è chiaro che è in queste situazioni che si capisce che c’è qualcosa che non va affatto. La macchina è troppo lenta nelle fasi in cui viene imbarcato il carburante, e la cosa è stata evidente già dai primi giri, quando Carlos Sainz indossava la gomma Media.

Al primo giro, lo spagnolo è stato addirittura sverniciato da Lance Stroll sull’Aston Martin, che se lo è bevuto all’esterno con un’aderenza nettamente superiore. Il vero dramma, ancora una volta, si è consumato sulle gomme Dure, quelle bianche che sono state montate per la seconda parte di gara, come era avvenuto già in Bahrain.

Su questo compound emergono i difetti della vettura, che non ha abbastanza downforce e che tende molto a scivolare quando la indossa. I piloti possono fare ben poco, vanno in difficoltà dopo pochi giri, anche se non si tratta di un problema che è solamente legato al degrado. Infatti, Jeddah ci ha detto che la Ferrari è più lenta della Red Bull, dell’Aston Martin e della Mercedes, ed impedisce ai due “Carli” di dare il meglio.

Il distacco dalla Red Bull è ormai abissale

Nel 2022, Max Verstappen e Charles Leclerc si è materializzato un grandissimo duello, con il pilota della Red Bull che ha avuto la meglio per mezzo secondo sul monegasco. I due si scambiarono la posizione per diverse volte, in una battaglia davvero fantastica che ormai è solo un lontano ricordo.

Infatti, Carlos Sainz che ha chiuso sesto si è preso la bellezza di 35 secondi da Sergio Perez, mentre Leclerc se ne è presi 42. Oltre a questo, va detto che la gara è stata neutralizzata poco prima della sua metà dalla Safety Car che ha annullato i distacchi, altrimenti avremmo parlato di un gap superiore al minuto.

Verstappen (ANSA)
Verstappen commenta il secondo posto di Jeddah (ANSA)

A questo punto, è tempo di fermarsi, sedersi e pensare al futuro, ammettendo che questo concept di vettura è fallimentare, e che non si potrà fare nulla per pensare di migliorare le cose attuali. Per il prossimo periodo, è necessario studiare un nuovo progetto, come sta facendo la Mercedes, ed ammettere l’ennesimo errore.

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