Yamaha, c’è un un altro problema? Ecco perchè faticherà

La Yamaha è in un periodo molto complesso, e per battere la Ducati serve ben altro rispetto a ciò che si è visto nei test. Ecco la situazione.

In casa Yamaha non si respira affatto un clima positivo, e la cosa è ben evidente fiutando gli umori dei tecnici ed anche di Fabio Quartararo. I test di Sepang hanno evidenziato una situazione tecnica che è molto deficitaria, sia sul fronte del motore che anche sul lato dell’aerodinamica.

MotoGP Yamaha (ANSA)
MotoGP Yamaha con Quartararo in Malesia (ANSA)

Nei test in Malesia sono state valutate varie soluzioni che la concorrenza utilizza da tempo, come le famose alette e soprattutto la novità degli ultimi tempi, ovvero le carenature ad effetto suolo. La moto ha ben risposto in termini di percorrenza di curva, aspetto in cui la M1 ha sempre fatto bene, ma sono emersi alcuni lati negativi.

La Yamaha non è sembrata di certo in grado di competere con la Ducati, ma anche l’Aprilia è apparsa un gradino sopra. Nelle prossime righe, cercheremo di capire quelli che sono i passi in avanti fatti, ma anche qualche nuova problematica che si lega anche al rapporto tra motore ed aerodinamica.

Yamaha, ecco cosa sta rallentando la moto di Quartararo

La Yamaha monta un motore che è un quattro cilindri in linea, e mentre si pensa ad introdurne uno a V per il futuro, sul quale sta lavorando l’ingegner Luca Marmorini, ex Ferrari in F1, sta venendo fuori qualche problematica curiosa. Il motore è stato comunque rivisto e si sono notati subito dei grossi miglioramenti sul fronte della velocità di punta, con Fabio Quartararo che ha toccato 335,4 km/h, a soli 2 km/h da Pecco Bagnaia con la Ducati ed ancor più vicino all’Aprilia.

La moto sembra però soffrire di qualche problema legato alle impennate in curva ed all’accelerazione, dove c’è un grande trasferimento di potenza dal motore alle ruote. In pratica, pare che la nuova aerodinamica, con tante caratteristiche riprese dalla concorrenza, non si sposi bene con il tipo di motore che monta la Yamaha, che è ben diverso in termini di architettura rispetto alle rivali.

Infatti, se in percorrenza la M1 sembra essere ancora al livello se non superiore alla concorrenza, è chiaro che qualcosa manchi in maniera evidente in entrata ed in uscita, aspetti sui quali la Ducati è migliorata moltissimo grazie ad un lavoro di affinamento delle varie componenti.

La casa di Iwata deve trovare il giusto compromesso

L’obiettivo dichiarato della Yamaha è quello di avvicinarsi al top della MotoGP, ma è ovvio che farlo non sarà per nulla facile considerando l’impossibilità di effettuare dei test liberi in pista. Per il momento, dunque, non resta altro da fare che cercare un equilibrio tra le componenti a disposizione, nella speranza di arrivare in Portogallo pronti per dar battaglia.

Tra una settimana verranno disputati gli ultimi test invernali, proprio sulla pista di Portimao, dove ci sarà il via del mondiale il 26 di marzo con il Gran Premio del Portogallo. Fabio Quartararo si è imposto in questo appuntamento sia nel 2021 che nel 2022, mettendo in mostra un gran bel feeling con questo tipo di pista.

La casa di Iwata può sicuramente pensare di far meglio in Algarve rispetto alla Malesia, anche se il gap sugli allunghi pare essere stato colmato. Per averne la certezza è bene però attendere le gare in cui si tornerà sui lunghi rettilinei, visto che nei test si può sempre giocare a nascondino.

La speranza di “El Diablo” è che si trovi il bandolo della matassa, un qualcosa che non sempre è possibile quando si ha così poco tempo a disposizione. Ci si attende qualcosa di importante anche da parte di Franco Morbidelli, il quale, qualcosina da dimostrare ce l’ha dopo le difficoltà dello scorso anno. Manca davvero poco all’apertura delle ostilità, e c’è grande fiducia sul fatto che sarà una stagione esaltante.

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