Mercedes, Russell alza bandiera bianca: non ci sarà nulla da fare

Il pilota della Mercedes, George Russell, ha celebrato il suo primo trionfo in F1 nel 2022, ma sembra capitato nel peggior periodo storico della Stella.

La vita è tutta una questione di timing. A volte le carriere professionali cambiano in base ad un preciso momento in cui si entra a far parte di una organizzazione. Ci sono momenti giusti e fasi di crisi. Lewis Hamilton, ad esempio, è stato molto fortunato ad essere balzato dalla McLaren in caduta libera ad una Mercedes in ascesa riuscendo a trovare la continuità giusta per mettere in bacheca 7 riconoscimenti iridati.

George Russell (Ansa)
George Russell (Ansa)

George Russell, invece, si è ritrovato a calarsi nell’abitacolo di una delle peggiori Mercedes di tutti i tempi. La W13 sarebbe dovuta essere l’auto che avrebbe consentito la crescita esponenziale dell’ex Williams e una lotta alla corona tra Max Verstappen e il #44. In realtà, già nelle prime prove, si è dimostrata un fiasco totale. Il 2022 sarà ricordato a Brackley come la stagione in cui la Mercedes ha perso dopo 8 anni di fila lo scettro di campione del mondo costruttori e non è riuscita a dare una regolarità i suoi driver.

Russell, però, ha corso come se non fosse consapevole dei limiti della vettura, riuscendo a chiudere le prime 9 gare del 2022 in top 5. In teoria, dietro agli inarrivabili missili di Red Bull Racing e Ferrari, avrebbe dovuto ricoprire un ruolo di primo piano il vincitore di 103 Gran Premi in Formula 1. L’esperienza di Lewis Hamilton avrebbe dovuto fare la differenza. Al contrario l’ex pilota della Williams ha sfruttato ogni occasione utile per ottenere il maggior numero di punti possibili.

Mercedes, la resa di George Russell

Nella scorsa stagione la W13 era afflitta da continui rimbalzi ad alte velocità a causa dell’effetto porpoising, mentre dopo la direttiva 39 ci sono stati dei miglioramenti. Non è un caso che in Brasile il nativo di King’s Lynn è riuscito a conquistare la Sprint Race e a ripetersi nella gara domenicale. Per Russell si è trattato del primo successo iridato chi avrebbe dovuto rilanciare la Stella a tre punte in vista nel 2023.

Dai primi test stagionali, invece, è emerso un clamoroso passo indietro rispetto all’ultima fase del campionato scorso dove le Frecce d’argento hanno lottato con la RB18 e quasi riacciuffato il secondo posto in classifica costruttori della Ferrari. Gli stravolgimenti tecnici, previsti dal regolamento 2023, avrebbero dovuto consentire al team con sede a Brackley di rimettersi in sesto, ma i problemi sono continuati.

In Bahrain è risultata chiara la differenza rispetto ai due top team. Sia in merito al passo gara che sul giro secco la Mercedes è indietro. La scelta di conservare la medesima filosofia progettuale lo scorso anno non sembra aver dato i suoi frutti. I tecnici hanno già in mente una versione B, tutto ciò ovviamente rappresenterebbe l’ennesimo fallimento. Per il classe 1998, dopo tanta attesa, sarebbe una beffa ma almeno ha dalla sua l’età, nel box a fianco Lewis Hamilton non può accettare un’altra stagione avara di soddisfazioni.

Per la prima volta in carriera il nativo di Stevenage non ha conseguito nemmeno una vittoria in un campionato lunghissimo, aprendo degli scenari anche su un immediato ritiro a fine 2023. Russell pare aver già alzato bandiera bianca in vista del primo appuntamento stagionale in Bahrain. 

Crediamo che avremo una macchina in grado di essere in lotta per le vittorie, ma è un po’ esagerato pensare che ci saremo già al Gran Premio del Bahrain – ha confessato l’inglese a Marca – La Red Bull sembra una macchina molto forte, molto stabile e Max sta avendo un comportamento di alto livello. Non c’è motivo di credere che non saremo in lotta per le vittorie nel corso dell’anno. Ho sempre visto tutto il potenziale che c’è in Mercedes e i loro tassi di sviluppo ogni stagione, quindi ho pieno fiducia in loro”.

Per il primo Gran Premio della stagione, però, pare non esserci nulla da fare. Lo scorso anno la W13 ha conseguito un terzo e quarto posto, ma grazie al doppio ritiro delle Red Bull Racing. Secondo Lewis c’è una montagna da scalare e occorrerà lavorare a testa bassa. Per ora la W14 non sembra poter avere il passo di Ferrari e Red Bull Racing, almeno nella prima tappa.

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