MotoGP, Test Sepang day 1: Bezzecchi al top, dominio Ducati ed Aprilia

La MotoGP è tornata ufficialmente in pista per i test sul tracciato di Sepang. Al comando si issa Marco Bezzecchi, incalzato da Vinales.

Lo show della MotoGP è ripartito con la prima giornata di test ufficiali per i piloti titolari, che hanno girato sulla pista di Sepang. Si tratta della prima “sgambata”, che porterà tutti ad avvicinarsi all’inizio di stagione, previsto per il 26 di marzo a Portimao, per il Gran Premio del Portogallo.

MotoGP Marco Bezzecchi (ANSA)
MotoGP Marco Bezzecchi nei test di Sepang (ANSA)

La miglior prestazione del primo giorno di test ufficiali in Malesia è stata appannaggio di Marco Bezzecchi, che sulla Ducati del Mooney VR46 Racing Team ha fatto meglio di tutti, fermando il cronometro sull’1’58”470, confermando i grandi progressi che aveva messo in mostra già lo scorso anno.

Il team di Valentino Rossi ha deciso di puntare sulla Desmosedici GP22 con la quale c’era già un buon feeling, e per il momento la scelta ha pagato. I tempi sono già interessanti, visto che siamo a pochi decimi dal record della pista, siglato in qualifica lo scorso anno dalla Ducati Pramac di Jorge Martin.

Negli ultimi minuti, Bezzecchi si è messo a dettare legge, ma ad incalzarlo c’è l’Aprilia di Maverick Vinales, staccato di soli 130 millesimi. Lo spagnolo ha così interrotto il dominio della casa di Borgo Panigale, mettendosi alle spalle Enea Bastianini. Il nuovo arrivato nel team factory ha già fatto vedere cosa è in grado di fare, confermandosi tra i migliori in assoluto della MotoGP odierna.

Il quarto tempo è del sopracitato Martin, mentre il campione del mondo in carica, Pecco Bagnaia, è in quinta piazza, dopo aver girato in 1’58”857, a poco più di un decimo dal compagno di squadra ed a quasi mezzo secondo dal battistrada, ma è evidente come non abbia cercato il tempo più di tanto.

Sesta l’altra Aprilia, quella affidata ad Aleix Espargaró, che nelle interviste successive al turno si è detto positivo, ma non entusiasta come poteva pensare della nuova RS-GP. Settimo Johann Zarco che si è messo alle spalle i due alfieri del Gresini Racing, con Fabio Di Giannantonio in crescita davanti al nuovo compagno di squadra Alex Marquez. Chiude la top ten la Yamaha di Franco Morbidelli, l’unica moto non-italiana di questo primo gruppo di piloti.

MotoGP, le Ducati sono partite subito fortissimo

La Ducati ha dominato la passata stagione della MotoGP, specialmente per quello che riguarda la seconda parte, ed oggi è ripartita nello stesso modo, sin dalla sessione mattutina. Le prime ore avevano infatti visto prevalere Jorge Martin sulla Desmosedici GP23 del team Pramac, subito pressato da Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini con le Rosse ufficiali.

Questo terzetto aveva allungato nei confronti dell’Aprilia di Maverick Vinales, con la Honda di Marc Marquez sesta e la Yamaha di Fabio Quartararo diciottesima, ma che aveva seguito un programma evidentemente del tutto diverso rispetto alla concorrenza, subito posizionatasi ai piani alti della classifica.

Nel pomeriggio, la dittatura delle case italiane su questo primo scorcio di MotoGP è venuta fuori alla grande, con nove moto davanti a tutti, ben sette Ducati e due Aprilia. In sostanza, all’appello è mancato soltanto Luca Marini, che ha chiuso con il tredicesimo tempo, dietro a due pezzi da novanta che si aspettavano di stare più avanti.

L’undicesimo posto è di Fabio Quartararo, il quale ha tenuto dietro la prima Honda, quella di Marc Marquez. Ovviamente, in questa fase specifica, i tempi non hanno una grande importanza, con il nativo di Cervera che ha girato con ben quattro versioni differenti della RC213V. L’obiettivo è quello di riuscire, finalmente, a trovare la quadra, anche se il dominio delle case italiane mette davvero gran paura ai rivali.

All’appello è mancata anche la KTM, visto che la prima è soltanto sedicesima nelle mani di Jack Miller. L’australiano ha girato in 1’59”826, rimediando quasi un secondo e mezzo dal battistrada. Tanto lavoro da fare per il team di Francesco Guidotti, ma sappiamo che siamo solo alle prime fasi di un campionato che deve ancora iniziare.

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