MotoGP, le ultime genialate Ducati: ecco cosa si sono inventati

La Ducati è la regina della MotoGP, ma è vietato adagiarsi sugli allori perché i rivali sono molto forti. Ecco come si sta lavorando.

La MotoGP è ufficialmente tornata in pista in questi giorni, per lo shakedown che è andato in scena sul tracciato di Sepang. Queste sessioni, come ben sappiamo, sono dedicate soltanto ai collaudatori, i quali hanno portato sul circuito malese le nuove moto, dotate delle prime evoluzioni.

Ducati (Dorna)
Ducati (Dorna)

Il miglior tempo assoluto se lo è preso Michele Pirro, in sella alla Ducati Desmosedici GP23, che nell’ultima giornata ha piazzato la zampata girando in 1’59”803. Lo storico tester della casa di Borgo Panigale è stato l’unico a scendere sotto al piede dei due minuti, rifilando mezzo secondo esatto alla Yamaha di Cal Crutchlow, il quale aveva condotto le operazioni nei primi due giorni.

La moto che ha sicuramente lavorato in maniera maggiore sugli sviluppi è stata l’Aprilia, che ha portato in pista varie novità. Quella che balza all’occhio prima di tutte è la carena dotata di uno scalino ancor più pronunciato rispetto allo scorso anno, forse per via di un’ulteriore rastremazione della carena stessa, volta a diminuire la resistenza aerodinamica.

Sulla RS-GP è apparso anche una sorta di S-duct sul cupolino, una soluzione che da anni ormai viene utilizzata anche in F1. L’aerodinamica è centrale anche in MotoGP, e tutte le case stanno cercando di perfezionare le loro armi, in attesa della scelta del set-up definitivo per la prima gara di Portimao.

Sepang è una pista molto particolare, viste le altissime temperature che spesso costringono le squadre ad adottare soluzioni curiose per evitare il surriscaldamento del motore e di tutte le parti meccaniche. Nelle prossime righe, vi parleremo del lavoro svolto dalla Ducati in questi giorni, anche se il bello, come si dice in gergo, sembra debba ancora venire.

MotoGP, ecco cosa sta facendo la Ducati sulla moto

La Ducati ha dominato la scorsa stagione della MotoGP, ed è probabilmente già da un paio di anni il mezzo di riferimento in assoluto. Il sapiente utilizzo dell’aerodinamica da parte dell’ingegner Luigi Dall’Igna e del suo staff tecnico, unito al motore migliore che c’è in circolazione, hanno eletto la Rossa come la miglior moto del lotto, e ci sono forti dubbi sul fatto che qualcuno ne andrà ad eguagliare le prestazioni già dalle prime gare.

Tuttavia, la Yamaha ha dimostrato di essere cresciuta e tanto sul fronte motoristico, visto che Cal Crutchlow ha toccato i 335,4 km/h sul lungo rettilineo di Sepang, a soltanto 1 km/h da Michele Pirro e dalla sua Desmosedici GP23, migliorando di 4 km/h quanto fatto da Fabio Quartararo durante il Gran Premio della Malesia dello scorso anno.

Questo indica che la M1 è davvero cresciuta grazie all’ingegner Luca Marmorini ed al suo gruppo di lavoro, ma è chiaro che in Ducati non abbiano di certo dormito in questo inverno. Per il momento, Pirro è andato in pista con una moto che potremmo definire “laboratorio”, che punta alla raccolta dati ed a testare qualche nuova soluzione.

Sulla gomma posteriore è stato montato anche un sistema di misurazione della temperatura, per poter verificare il comportamento di quell’area nei momenti in cui l’abbassatore è attivo ed in quelli in cui il dispositivo è sconnesso. Secondo quanto riportato da “Motorsport.com“, c’è anche una sorta di incavo sulla carena, anche se non è paragonabile in termini di misure al gradino visto sull’Aprilia.

Presente, in quell’area, anche un coperchio in carbonio, probabilmente il tutto è utile per smaltire meglio l’aria ed aiutare la fase di raffreddamento. Infatti, come detto in precedenza, Sepang è un tracciato dove le temperature sono altissime, ed anche l’umidità non aiuta di certo le moto ad affrontare meglio la pista.

La Ducati, tuttavia, non ha di certo mostrato tutto, come la gran parte della griglia della MotoGP. Già nei test con i rider titolari, che scatteranno venerdì e termineranno domenica, potremo vedere qualcosa di più interessante, nella speranza che qualcuno scopra le carte e che si vada su tempi più veritieri.

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