Ferrari, Horner provoca Vasseur: che frecciata al team principal

Il mondiale F1 2023 prenderà il via tra diverse settimane, ma la battaglia politica tra top team è già cominciata. Vasseur gelato dalle parole di Horner.

I testa a testa in F1 non avvengono solo tra i piloti, ma anche nella stanza dei bottoni tra i vertici dei team. Christian Horner, oltre ad essere uno dei team principal più vincenti della categoria regina del Motorsport, è tra i personaggi più influenti. La sua capacità oratoria, condita da una diplomazia invidiabile, lo ha reso un punto fermo della Red Bull Racing.

Horner Vasseur (Ansa Foto)
Horner Vasseur (Ansa Foto)

Quando serve l’inglese sa come alzare la voce ed è in grado di lanciare autentiche bordate. I faccia a faccia, velati sempre da un rispetto non reverenziale, con Toto Wolff sono entrati nella storia. I due manager sono il meglio del meglio che vi può essere al muretto di una squadra di vertice. Mattia Binotto ha sempre subito, in modo inequivocabile, il fascino dei due concorrenti. Non sarebbe mai potuto essere alla pari di due direttori d’orchestra che sembrano nati per comandare. Il nativo di Losanna, avendo avuto un background più tecnico, ha commesso molti errori di comunicazione.

Non è questione linguistica, anzi l’ingegnere svizzero si è distinto per le sue capacità poliglotte, ma di carattere. Binotto si è dimostrato, nel corso di 4 anni al muretto della Rossa, pacifico e, decisamente, più mite dei rivali di Red Bull Racing e Mercedes. Quando ha alzato la voce e le dita è finita molto male. Rimarranno indimenticabili le immagini dell’ex team principal della Ferrari a Silverstone. Binotto redarguì con molta veemenza Charles Leclerc, puntandogli un dito in volto. Non fu una bella immagine per il Cavallino e, soprattutto, per il tecnico di Losanna. F1, l’errore fatale di Mattia Binotto: ecco perché la Ferrari lo ha licenziato.

Da allora qualcosa negli ingranaggi si era rotto. Il Presidente della Ferrari aveva perdonato tanti passaggi a vuoto a Binotto, a partire dall’inchiesta scandalosa sulle Power Unit della SF90. Binotto non fu preso con le mani nella marmellata, ma acconsentì ad un accordo segreto che segnò in modo negativo i due anni successivi della Scuderia modenese. Un team innocente non avrebbe mai accettato una soluzione del genere, anche perché gli effetti furono devastanti. Per due anni e mezzo i ferraristi hanno dovuto osservare le vittorie degli altri piloti. Un disastro, giunto ad una conclusione, solo con il lancio della wing car F1-75 e i nuovi motorie Superfast.

Binotto, nonostante l’exploit iniziale di CL16 in Bahrain e Australia, commise altri grossolani errori. Prima di tutto decantò, senza alcuna strategia attendista, lo straordinario lavoro dei tecnici a Maranello. In realtà le nuove Power Unit, nell’arco della stagione, non si sono dimostrate né più performanti di quelle Honda né più affidabili di quelle Mercedes. Leclerc e Sainz hanno sostituito 6 PU a testa, terminando la stagione depotenziati. Per pochissimo la Rossa non ha perso la seconda piazza nella graduatoria costruttori, a causa di incredibili pasticci strategici e diverse avarie tecniche.

Ferrari, che bordata a Vasseur

In aggiunta a questo quadro buio, Binotto ha continuato a ripetere ciò che ha dichiarato sin dal day 1 del 2019, ovvero che la squadra avrebbe imparato dai propri errori. L’unica verità accertata e dichiarata, in un momento di lucidità, da parte dell’ex team principal della Ferrari è che la squadra non sarebbe stata pronta a lottare per il massimo premio. A quel punto Elkann e Vigna, al termine del 2022, hanno accompagnato al portone di Maranello Mattia e hanno deciso di dare fiducia all’ex team principal della Sauber, Frederic Vasseur.

Il tecnico dovrà dimostrare di essere all’altezza di un top team, riportando ordine e disciplina in una squadra in cui per anni è regnato il caos e la giustificazione compulsiva. A Milton Keynes, probabilmente, avrebbero accolto con maggiore entusiasmo altri anni di gestione Binotto, considerati i risultati pietosi ottenuti dalla Rossa nelle ultime 4 stagioni. Ferrari, altro che Vasseur: ecco chi avrebbe scelto Montoya.

“Ho simpatia per Mattia, perché alla fine ha fatto un buon lavoro – ha annunciato Christian Horner a Motor Sport Magazine – l’anno scorso ha fatto un grande passo avanti rispetto al passato, quindi deve essere stata dura per lui (abbandonare, ndr) dopo il lungo servizio che ha prestato alla Ferrari. Circa Fred, sarà interessante vedere se nei prossimi incontri discuterà ancora degli stessi punti che aveva per la Sauber, ma è una persona molto abile. Quindi sarà molto interessante. Sono sicuro che siano tutte persone molto capaci. Vedremo quali saranno le dinamiche alla prossima riunione della Commissione Formula 1”.

Parole che suonano come un avvertimento e una provocazione. Il passaggio dalla Sauber alla Ferrari sarà una vetrina importante per il francese, ma non dovrà farsi schiacciare dal peso politico dei principali competitor.

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