Ferrari, altro che Vasseur: ecco chi avrebbe scelto Montoya

Il nuovo team principal della Ferrari, Frederic Vasseur, è stato accolto con grande entusiasmo da parte dei fan e degli addetti ai lavori. Montoya, però, avrebbe scelto una storica garanzia al posto di Binotto.

In Ferrari c’era bisogno di un cambiamento, dopo 4 anni fallimentari. Il nuovo corso è iniziato con l’ingresso in squadra di Frederic Vasseur. Quest’ultimo ha sviluppato la sua carriera nelle categorie minori, prima di approdare in Renault e Sauber nel circus. Non ha mai avuto esperienze in top team di F1, ma ha lanciato tanti giovani fenomeni, lavorando al fianco di Rosberg, Hamilton, Russell e Leclerc.

Vasseur Montoya Ferrari (LaPresse)
Vasseur Montoya Ferrari (LaPresse)

Uno dei motivi per il quale i tifosi hanno accolto con serenità il nuovo tecnico è il legame con il monegasco. In Sauber un giovanissimo Leclerc esordì, strappando applausi. La Ferrari decise subito di scommettere sulle sue performance e nel 2019 non tradì le attese, mettendo in difficoltà un mastino come Sebastian Vettel. Vasseur ora potrà coccolarsi l’alfiere della FDA, pur avendo dichiarato che non vi saranno gerarchie prestabilite. Sainz e Leclerc partiranno alla pari. Il francese dovrà gestire un ambiente caldissimo. Il Cavallino non è tornato ancora a lottare per un mondiale, nonostante i proclami della dirigenza.

Un altro secondo posto ad oltre 200 punti non sarebbe visto come un buon risultato. Lo ha ammesso l’amministratore delegato Benedetto Vigna, al termine della scorsa stagione. La Rossa non si gioca un titolo, sino all’ultimo GP, dal lontano 2012. Oramai sono trascorsi più di dieci anni. L’ultimo riconoscimento iridato è datato addirittura il 2 novembre 2008. In quel caso Felipe Massa e Kimi Raikkonen portarono la squadra modenese sul tetto del mondo. L’obiettivo è tornarci prima possibile, come ha sancito Vasseur. Ferrari, Leclerc rinnova? Vasseur lascia qualche ombra.

Vasseur? Per Montoya la Ferrari aveva bisogno di altro

Il francese dovrà essere bravo a non ripetere gli errori del suo predecessore. Wolff ha commesso molti sbagli, a partire dall’accordo segreto con la FIA sui motori della SF90. Una scelta che condannò la Rossa a due anni infernali. Si parlò di flussometro e di soluzioni tecniche che erano andate molto oltre le zone grigie del regolamento sportivo dell’epoca. Leclerc e Vettel si trovarono impantanati al volante di Ferrari pessime. Chiuso il capitolo SF1000, Binotto prese la decisone di non rinnovare Vettel ed accogliere in squadra Carlos Sainz.

Una scelta che, per ora, non ha dato i suoi frutti. Dopo un primo anno regolare, lo spagnolo non si è saputo esprimere ad alti livelli sulle auto ad effetto suolo. Un problema non di poco conto. Per fortuna per i fan ci ha pensato Leclerc a sfatare un tabù che andava avanti da Singapore 2019. Dopo due anni e mezzo la Ferrari è tornata a calcare il primo gradino del podio, in occasione della tappa del Bahrain. Il 2022 sembrava essere l’inizio di una nuova era. La Scuderia si è presto ritrovata, nuovamente, in una condizione di difficoltà.

Avarie tecniche ed errori strategici hanno condizionato la cavalcata di Leclerc. All’ennesimo annuncio di Binotto di una “squadra giovane che avrebbe imparato in futuro dai propri errori” i vertici hanno deciso di non fidarsi più del tecnico di Losanna. Nel ruolo di team principal l’ing. svizzero non ha saputo ottenere i risultati sperati. Sainz, invece, si è sbloccato, vincendo il suo primo Gran Premio in carriera a Silverstone ma è grazie a Leclerc che la Rossa è giunta al secondo posto.

Vasseur dovrà rivoluzionare un ambiente esausto dalle sconfitte. A festeggiare sono sempre gli altri e anche Leclerc è sembrato al limite. Il venticinquenne vuole lottare con il coetaneo rivale per la conquista del titolo mondiale. Nonostante la rinnovata competitività nel 2022, Leclerc ha collezionato tre vittorie, conquistando la P1 in Bahrain con un hat-trick, in Australia con un grand chelem e vincendo il duello con Max Verstappen, nelle mura nemiche, in Austria.

Troppo poco per un fenomeno che ha collezionato nel 2022 9 pole position, due in più del campione olandese della Red Bull Racing. In molti avrebbero rivoluto a Maranello personaggi dalla grande esperienza come Jean Todt e Ross Brawn. La dirigenza ha optato per Vasseur, dopo i trascorsi nella squadra amica della Sauber. L’ex rivale di Michael Schumacher, Juan Pablo Montoya, ha detto la sua sulla scelta della Scuderia Ferrari.

Una delle cose difficili con la Ferrari è che nessuno sente di avere un lavoro sicuro, tutti aspettano che tu faccia un passo falso per poterti licenziare – ha annunciato l’ex pilota della Williams e della McLaren a Motorsport.com – È così che la vedo dall’esterno. Guarda Toto, sai che Toto non andrà da nessuna parte. Guarda Christian o Helmut [Marko], non andranno da nessuna parte. Ma guarda la testa della Ferrari e ti chiederai sempre, ‘Per quanto tempo resterà questo qui?’ Perché ci sarà sempre qualcuno dopo di lui”.

“Pensavo che avrebbero messo Jean Todt in questa posizione. Ad essere onesti, non so se volesse il lavoro, ma lo aveva già svolto e penso che tutti lo rispettino abbastanza da non farlo inca**are”, ha analizzato il colombiano. Vasseur avrà il suo bel da farsi ma Montoya ha riconosciuto che la vettura era valida ad inizio 2022 e poi è arrivato il crollo improvviso. La Ferrari avrebbe, tranquillamente, potuto vincere il doppio delle gare, ma toccherà al nuovo tecnico francese portare ordine e disciplina nel 2023.  

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