Cosa serve alla Ferrari per vincere? Il dato è bizzarro e strabiliante

La Ferrari è la più importante Scuderia nel mondo delle quattro ruote, ma per vincere ha bisogno di un dato che lascia tutti senza parole.

Dal 2007 fino a oggi la Ferrari sta vivendo un periodo nero nella propria storia, con il rischio di eguagliare il record negativo di ben 21 anni senza mai vincere un Mondiale che sta diventando sempre di più un rischio concreto, ma c’è comunque modo di poter guardare il futuro con ottimismo.

Ferrari (ANSA)

Sono state tantissime le occasioni nella quale il Cavallino Rampante ha avuto modo di poter salire sul gradino più alto del podio e questo ha permesso alla Scuderia di Maranello di essere la più vincente di sempre.

Anche quando la situazione si fa complicata e ai limiti dell’incredulità, la Rossa ha comunque trovato il modo di poter vincere e nella Formula 1 sono ovviamente molto rari i momenti nei quali ci sono delle invasioni, ma sembra assurdo perché in tutte quelle circostanze a trionfare è stata la Ferrari.

La prima volta che si verificò un’invasione fu nel 2000, anno in cui la Rossa riuscì finalmente a rompere il digiuno che perdurava dal 1979 quando vinse con Jody Scheckter, ma a trionfare quel giorno non fu il re di casa Schumacher.

Il Kaiser infatti si scontrò con Fisichella al via e la McLaren di Hakkinen sembrava dover vincere comodamente, ma quando tutto stava andando per il verso giusto per il finlandese ecco che un ex dipendente appena licenziato dalla Mercedes entrò in pista facendo scattare la safety car.

Barrichello aveva da poco effettuato il rifornimento e l’ingresso della macchina di sicurezza spinse così tutti gli altri a tornare ai box garantendo il secondo posto a Rubinho e nel finale la pioggia fece il resto.

Il brasiliano non rientrò per mettere le gomme da bagnato e con una guida perfetta riuscì a mantenere Hakkinen alle proprie spalle vincendo in modo leggendario la sua prima gara.

La stessa scena capitò nel 2003, ma questa volta fu Silverstone il circuito della protesta, con il suo rappresentate che fu il Sacerdote Cornelius Horan che invocava la lettura della Bibbia.

Di certo un momento bizzarro e particolare, con Barrichello che ancora una volta riuscì a vincere la gara nonostante in quella circostanza si trovasse già in prima posizione, ma per sua fortuna non perse troppo vantaggio da Raikkonen dato che lo aveva da poco sorpassato.

Non solo Barrichello: l’invasione Ferrari favorisce anche Vettel e Sainz

Per un bel po’ di anni non si assistette più a invasioni di pista, fino a quando non si arrivò nel 2015 a Singapore, anche se in questo caso non ci fu una vera e propria limitazione della gara, con i piloti che poterono comunque proseguire la gara.

Lo spettatore era riuscito infatti in maniera sorprendente a superare il paddock e presentarsi in pista, ma non si fece male nessuno, anche il malcapitato finì in galera e Sebastian Vettel confermò in gara il primo posto della qualifica.

Avrebbe invece potuto avere delle conseguenze ben più tragiche l’ultima invasione, ovvero quella di Silverstone 2022 e solo la buona sorte ha voluto che la proteste arrivasse in un momento morto della gara.

Il gravissimo incidente accaduto a Guanyu Zhou aveva infatti fatto scattare la bandiera rossa e la gara era stata così sospesa, con cinque manifestanti ambientalisti che avevano deciso di piazzarsi a ridosso di Curva 5 per poter chiarire la propria posizione sulle tematiche dell’inquinamento.

Feroce la risposta di Domenicali che aveva definito stupidi i metodi di questi fanatici, ma per fortuna non ci furono conseguenze vista lo stop momentaneo della gara.

Anche in quel caso a vincere fu la Ferrari, con Carlos Sainz che tra le polemiche strappò il successo al compagno Charles Leclerc, penalizzato da una pessima gestione di gara, e che ha permesso alla Rossa di fare quattro su quattro in occasione delle invasioni di pista.

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