Trasporto bambini in macchina: cosa dice il codice e i dispositivi utili

Come funziona il trasporto bambini in auto? Cosa prevede la normativa? Ci sono delle mule se non si hanno i seggiolini?

Il trasporto bambini in auto è una delle preoccupazioni che agitano gli animi dei genitori. Cinture, seggiolini, sedile anteriore e posteriore, sono alcuni degli interrogativi che chiunque abbia un figlio si è posto.

Ebbene, cosa dice la normativa a tal proposito? Secondo l’articolo 172 del Codice della Strada: “I bambini di statura inferiore a 1,50 metri devono essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta per bambini, adeguato al loro peso, di tipo omologato secondo le normative stabilite dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, conformemente ai regolamenti della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite o alle equivalenti direttive comunitarie”.

Bambino in auto (AdobeStock)
Trasporto bambini auto (AdobeStock)

E comunque importante non posizionare il seggiolino rivolto all’interno sul sedile del passeggero con airbag funzionante. Quest’ultimo elemento dovrà infatti essere disattivato.

Se invece si sta viaggiando su un taxi o un’auto a noleggio con conducente, i piccoli possono non essere legati con il dispositivo di sicurezza purché accompagnati da una persona over 16 e accomodati sul sedile posteriore.

Trasporto bambini in auto: cosa c’è da sapere

Per quanto concerne i seggiolini stessi ed eventuali adattatori, questi devono seguire i due regolamenti UNECE in vigore: il 44 e il 129.

Il primo indica il peso del bambino, ovviamente indicativo, ed è ripartito in vari gruppi:

 0: fino a 10 kg (tra i 9-12 mesi), chiamati anche navicelle, permettono il mantenimento di una posizione distesa;

0+: fino a 13 kg (tra i 15-18 mesi circa), si tratta di ovetti rinforzati all’altezza di testa e gambe

1: da 9 a 18 kg (fino a 4 anni), sono seggiolini fissati ai sedili passeggeri tramite una cintura di sicurezza.

2: da 15 a 25 kg (fino a 6), sono sedute dotate di braccioli e schienali, agganciabili con sistema Isofix e bloccabili attraverso le cinture. All’interno di questo insieme troviamo quello dedicato ai ragazzini fino a 12 anni. In questo caso, spariscono i braccioli, ma permangono rialzi e schienali per un uso ottimale delle cinture.

Secondo una norma entrata in vigore nel 2017, inoltre, tutti i bimbi di altezza inferiore ai 125 centimetri devono utilizzare il seggiolino con schienale.

Il regolamento 129, dello anche iSize,  si basa sull’altezza del bambino. E segue 3 fasi di sviluppo.

La prima si occupa dei seggiolini per i neonati, fino ai 105 centimetri, da installare rigorosamente con sistema Isofix.

La seconda va dai 100 ai 150 centimetri senza agganci Isofix, ma con cintura di sicurezza a tre punti.

La terza, in vigore dal 2018, copre lo stesso range della prima, ma riguarda l’inserimento della cintura su tre punti.

Omologazione seggiolino: come si interpreta

Le informazioni relative all’omologazione si possono ritrovare sull’etichetta. E contengono alcune sigle e codici: Universal, significa adatto ad ogni veicolo. Kg, definisce il peso massimo supportato. E+ numero, si riferisce al marchio UE, più il numero che indica il Paese di rilascio. E  04 + altri numeri, si riferiscono alla normativa, e a quello progressivo di produzione.

Nella nostra spiegazione abbiamo parlato di Isofix, ma di che cosa si tratta? E’ semplicemente un sistema internazionale standardizzato che serve ad ancorare il seggiolino al mezzo stesso. Rispetto alle classiche cinture è più sicuro ed efficiente, in quanto abbraccia tutto il corpo.

Trasporto bambini: quale posizione

Venendo al posizionamento del seggiolino, il più consono è quello posteriore centrale essendo lontano dai lati dove possono avvenire degli impatti. Tuttavia se si dispone di sistema Isofix, non è ottimale, visto che questo presenta agganci più larghi di com’è generalmente il posto al centro.

In alternativa è meglio optare su un inserimento sul sedile posteriore lato passeggero o marciapiede, più sicuro e comodo per la salita e la discesa.

E’, al contrario, preferibile evitare il lato guidatore, più rischioso.

Per quanto concerne il sedile anteriore del passeggero, come detto, non vi è alcuna legge che lo vieti, ciò che conta è disattivare l’airbag e posizione il seggiolino in senso opposto alla marcia.

E’ comunque cruciale assicurarsi dell’omologazione del seggiolino e della sua corretta installazione. Il controllo è agevolato da sistemi interni, che possono essere caratterizzati da un colore o da uno scatto.

Sanzioni in caso di mancato utilizzo:

Come previsto dall’articolo 172 del CdS chi viene colto in flagranza di “reato”, ovvero fermato dalle forze dell’ordine e trovato privo di dispositivi di ritenuta per bambini riceve una multa che oscilla tra i 83 e i 333 euro. A ciò va aggiunto che al proprietario del veicolo, essendo tenuto alla sorveglianza del minore, verranno decurtati 5 punti dalla patente.

In caso di recidiva nello spazio di due anni, si procede alla sospensione della patente da quindici giorni a due mesi.

Chi al contrario modifica i sistemi di ritenuta in qualsiasi maniera deve pagare dai 41 ai 167 euro.

La messa in commercio di strumenti non omologati, comporta invece una sanzione pecuniaria tra gli 866 e i 3464 euro.

Alzatine e trivalenti: come funzionano

Adesso analizziamo i seggiolini rinforzati con le alzatine, ovvero quelli indirizzati ai bimbi fino a 12 anni circa, con un peso tra i 22 e i 36 kg e un’altezza inferiore a 150 centimetri. Queste servono a rendere l’uso delle cinture più agevole e non sono provviste di braccioli.

La normativa europea R44/04 del 2017, ha poi imposto l’obbligo di schienale per le alzatine indirizzate ai bambini più bassi di 125 centimetri. Se dopo i 12 anni quell’altezza non è stata ancora raggiunta, l’alzatina da adottare può essere priva di schienale, ma ovviamente completa di cinture.

Chi vuole un prodotto completo, può acquistare un seggiolino trivalente provvisto di schienale, braccioli, rinforzi e protezioni laterali, più il poggiatesta regolabile. Questo può essere sfruttato per i piccoli da 9 a 36 kg, da 8 mesi/1 anno, fino ai 12 anni di età. Tale soluzione è ottima se si viaggia molto. Altrimenti è più opportuno e raccomandabile preferire quello specifico per ogni grado, in quanto maggiormente protettivo.

Ricapitolando, un bambino deve spostarsi su un’auto dotata di seggiolino omologato fino a quando non abbia raggiunto un’altezza di 150 centimetri ed entro i 12 anni. In caso a quell’età dovesse essere più basso dovrà continuare ad usare il dispositivo. Se al contrario a 12 anni fosse più alto, potrò evitare di usufruire del dispositivo.

Dispositivi anti-abbandono: cosa sono

Ultimamente la cronaca ha raccontato di diversi casi di abbandono di minore in vettura. In poche parole, i genitori si sono dimenticati il figlio. Grazie al dispositivo anti-abbandono parte un allarme e non solo viene avvisato o il papà o la mamma, ma pure altri due numeri di telefono. Questo sistema è  obbligatorio fino ai 4 anni di età e può essere integrato nel seggiolino.

Ciò significa che ogniqualvolta i bimbo è seduto, il dispositivo, che deve avere marcatura CE si attiva automaticamente, tramite segnale sonoro o visivo o percettivo, ad esempio tramite vibrazione, percepibili all’interno dell’abitacolo e all’esterno, essendo connesso via bluetooth agli smartphone.

Ovviamente il seggiolino deve saper riconoscere quando il piccolo è presente.

Chi non utilizza questo dispositivo e viene fermato ad un posto di blocco, può ricevere  una multa di importo tra gli 83 e i 333 euro.

Famiglie numerose: cosa cambia

Se i bimbi che devono salire in macchina sono tre, innanzitutto è necessario dotarsi di un veicolo di adeguata grandezza.  Nell’eventualità ci si può organizzare in questa maniera: un seggiolino viene montato sul sedile anteriore lato passeggero e gli altri due  su quello posteriore ai lati, con un adulto seduto in mezzo. In questo caso l’altro eventuale adulto sarà costretto a sedersi sul sedile posteriore centrale.

Va detto che esistono modelli di vetture con sedili posteriori ampi e spaziosi, equipaggiati con tre sistemi Isofix. Altrimenti è meglio acquistare un mezzo omologato per cinque persone.

Trasporto bambini auto: cosa succede all’estero

La normativa di cui abbiamo parlato è estesa e vigente in tutti i Paesi dell’Unione Europea. Le uniche variazioni riguardano i requisiti, piuttosto che i criteri anagrafici o di altezza.

In Germania e in Svizzera, ad esempio, la normativa prevede che il bambino sia seduto su seggiolino omologato fino all’età di 12 anni e all’altezza di 150 cm, come da noi.

In Spagna, invece, il requisito anagrafico è il medesimo, mentre il criterio di altezza diminuisce a 135 centimetri. Stessa altezza anche per l’Austria, dove però l’età sale a 14 anni.

Impostazioni privacy