La Ferrari vive un momento molto difficile dopo l’addio di Mattia Binotto, ed un ex pilota di F1 se l’è presa anche con Leclerc e Sainz.
Per la Ferrari è tempo di una nuova rivoluzione dopo le dimissioni di Mattia Binotto, il quale lascerà la Scuderia modenese dopo 27 anni di onorato servizio. L’ingegnere di Losanna è stato messo nel posto sbagliato al momento sbagliato, ed ora paga le conseguenze di quattro anni di delusioni, in cui si è sbagliato tutto ciò che si poteva sbagliare.
A sua difesa, non regge la scusa dell’essere tornati competitivi nel 2022, dal momento che il titolo mondiale è sfumato già ad inizio estate e che la monoposto non è stata più competitiva da metà stagione in poi. Dopo anni difficilissimi, la Rossa aveva iniziato alla grande il campionato, per poi crollare tra problemi di affidabilità e patetici errori di strategia.
In tutto questo, gli errori più grandi di Binotto sono stati fondamentalmente due: il primo è il non aver mai messo in discussione gli uomini della sua squadra, difendendo sempre Inaki Rueda e tutto il comparto legato alle strategie, ed il secondo è il non aver mai ammesso i punti deboli del suo team, senza chiedere scusa ai tifosi davanti alle telecamere.
Il ditino mostrato a Charles Leclerc dopo la follia strategica di Silverstone dove fu regalata la prima vittoria in carriera a Carlos Sainz è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, per non parlare di una seconda parte di stagione da incubo. Le promesse di Binotto riguardo al 2023 non sono bastate alla dirigenza, che ha così accettato le dimissioni del team principal.
In queste ore, si sta riflettendo anche su un possibile scenario drammatico che riguarda il prossimo anno della Ferrari, e che si può riassumere in una semplice domanda: e se Binotto si fosse dimesso perché consapevole che il progetto 2023 rappresenta un fallimento sin dalla nascita?
Alcune indiscrezioni, infatti, parlano di una nuova monoposto che non ha entusiasmato nei primi dati raccolti dalle simulazioni, e l’ingegnere di Losanna potrebbe aver fiutato l’aria per tirarsi fuori dai guai. Chiaramente, questa è una nostra lettura della vicenda, anche perché la decisione non è stata solo di Binotto, ma già da qualche settimana si parlava di un suo allontanamento dalla Gestione Sportiva.
Ciò che è certo è che Leclerc e Sainz, d’ora in avanti, non avranno più alibi, così come tutto il resto della Scuderia modenese. Anche i due “Carli” hanno avuto le loro battute d’arresto, a causa di parecchi errori commessi, alcuni maturati anche in momenti cruciali che hanno avuto un peso specifico notevole in chiave classifica.
Ferrari, Karun Chandhok è durissimo contro il team
Quando si guida per la Ferrari si è sempre sottoposti ad una pressione estrema, che spesso, porta anche al voler guidare sopra i propri limiti ed a quelli della vettura. In questi anni, Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno commesso una quantità enorme di errori, in molti casi, anche in situazioni in cui non c’era bisogno di rischiare troppo.
Il monegasco, tanto per fare un esempio, ha gettato alle ortiche un podio ad Imola nel tentativo di attaccare la più veloce Red Bull di Sergio Perez, per poi ritirarsi mentre era al comando in Francia. Sainz ne ha fatte di cotte e di crude, andando a sbattere in Giappone, nelle libere di Miami o al secondo giro di Melbourne.
A questo proposito, l’ex pilota di F1, Karun Chandhok, si è fatto sentire parlando della situazione a Maranello e dei due “Carli”: “I ragazzi che vanno in pista sono pagati profumatamente anche per via dei grandi rischi e pericoli a cui sono sottoposti. Tutto ciò fa parte del loro lavoro, ma è chiaro che per vincere occorre sbagliare il meno possibile. Quanto alle strategie, credo che siano stati commessi troppi errori, i vecchi team principal come Dennis, Williams o Todt non avrebbero mai tollerato una serie di sbagli tattici così ravvicinati nel tempo. Tanti di essi sono stati davvero elementari come nella scelta delle gomme in Brasile, è stato inaccettabile“.
Parole durissime quelle dell’indiano, ora opinionista per “SKY Sports F1 UK“, ma che rispecchiano la verità dei fatti. Andare avanti con la gestione di Mattia Binotto non sarebbe stato possibile, ma assieme a lui, anche Inaki Rueda e tanti altri andrebbero sostituiti per sperare di fare dei passi in avanti. Quanto ai piloti, è innegabile che anche loro debbano crescere, altrimenti, battere un alieno come Max Verstappen resterà solo un sogno irrealizzabile.