Verstappen pigliatutto: la Red Bull mastica amaro per un solo motivo

La squadra austriaca ha celebrato 17 successi complessivi in 22 GP. Max Verstappen si è laureato campione del mondo, ma non sono riusciti in qualcosa che è accaduto in Ferrari e Mercedes.

In una stagione quasi perfetta, in Red Bull Racing non sono riusciti a cogliere un risultato che sarebbe dovuto essere alla portata. Non ci riferiamo al secondo posto nella graduatoria dei driver di Sergio Perez, ma è comunque strettamente connesso al testa a testa tra Leclerc e il messicano. In occasione dell’ultima tappa di Abu Dhabi, il driver della Ferrari è stato bravissimo ad insidiare l’#11 con una tattica opposta.

Max Verstappen (LaPresse)
Max Verstappen (LaPresse)

L’unica speranza per il monegasco era riuscire a cogliere, con il giusto tempismo, una strategia che potesse mettere in crisi una RB18, nettamente, superiore. A certificare lo strapotere tecnico della vettura austriaca è arrivata puntuale, in qualifica, una prima fila senza appelli. Max Verstappen ha preceduto Sergio Perez, mettendo a referto la settima partenza al palo del 2022. Due in meno di Charles Leclerc, tuttavia la statistica sulle vittorie di GP è impietosa. L’olandese ne ha conquistate 15 + 2 Sprint Race, mentre Charles ha messo a referto 3 trionfi, di cui 2 avvenuti nelle primissime gare del Bahrain e di Melbourne. Troppo poco per una Ferrari che avrebbe dovuto lanciare un messaggio chiaro ai competitor, lottando per la conquista del titolo e per l’apertura di in ciclo vincente, parafrasando il proclamo del Presidente Elkann.

La Scuderia, dopo un exploit iniziale da applausi, si è arenata tra problemi tecnici, strategie sbagliate e persino una gestione dei piloti confusionaria. Sarebbe dovuto essere palese, anche solo in termini di classifica, il vantaggio di Leclerc su Sainz. Il monegasco, a causa di una serie di errori clamorosi ed una libertà gerarchica totale, ha perso l’occasione di vincere almeno il doppio delle gare. Max Verstappen, da Imola in avanti, ha fatto il vuoto. Una delle maggiori differenze, al momento, tra Ferrari e Red Bull Racing è legata anche alla gestione dei driver. Il team ruota intorno a Max Verstappen, essendo il cavallo di punta della squadra da molti anni, mentre Sergio Perez ricopre il ruolo di seconda guida.

Tutto ciò è risultato palese nel corso della stagione, anche in termini di sviluppi che sono andati in direzione dell’olandese. Interrogato sulla questione dal quotidiano sportivo francese L’Equipe Charles Leclerc ha glissato: “Non è un qualcosa che io possa controllare, preferisco concentrarmi su quello che posso controllare ovvero il mio pilotaggio e la guida. Se poi dovessi sentire il bisogno di dover chiedere qualcosa internamente lo farò, ma sarà il team che mi verrà incontro nel momento in cui io dovessi svolgere perfettamente il mio dovere”. E’ palese che tra Red Bull Racing e Ferrari ci sia un mondo di differenza. Sta di fatto che, ad oggi, non avere delle gerarchie chiaro non è più ammissibile.

La Red Bull Racing ha lasciato e lascerà solo briciole in questo ciclo tecnico. Errori come quelli di Silverstone e Monaco non sono ammissibili e potrebbero costare carissimo. Persino la Mercedes imbattibile del precedente ciclo tecnico ha scelto, dopo gli scontri tra Hamilton e Rosberg, un secondo pilota che potesse non dare fastidio al campione anglocaraibico. Non solo Bottas ha dovuto ingoiare molti bocconi amari in gara, via radio, ma è stato tenuto sempre sul filo del rasoio con contratti annuali. La Ferrari, parificando anche in termini economici e non solo di durata il contratto di Sainz a quello di Leclerc, ha creato una difficile situazione interna al team.

Red Bull, gode solo Verstappen

Leclerc, dopo quattro anni e tante dimostrazioni, ritiene di dover avere un supporto da prima guida, conquistato anche a suon di vittorie e pole position. Sainz, invece, mai in bagarre con Verstappen nel 2022, dopo il trionfo fortunoso di Silverstone, ha preteso sviluppi che potessero conciliarsi sul suo stile di guida. Nonostante l’evidente vantaggio tecnico, sia Mercedes che Red Bull Racing hanno sempre puntato ad assecondare le volontà di una prima guida. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Perez, sebbene avesse iniziato bene la stagione, non ha ricevuto l’appoggio da prima guida e, giustamente, oseremo dire.

Max Verstappen ha demolito tutti i record, superando anche le 13 vittorie stagionali di Michael Schumacher e Sebastian Vettel. E’ lui il fenomeno della squadra, anche sul piano anagrafico. Perez, dal canto suo, ha messo a referto 2 vittorie prestigiose, a Monaco e Singapore, non riuscendo mai a completare una doppietta. Un dato preoccupante per il team. La Ferrari, nella gara d’esordio in Bahrain, sfruttando i DNF della RB riuscì a conquistare un 1-2 incoraggiante. La Mercedes, dopo tanto penare, in Brasile è riuscita a vincere con George Russell il suo primo GP dell’anno con Hamilton al secondo posto. Max Verstappen vuole ritirarsi? Il pilota della Red Bull vuota il sacco.

Ad Abu Dhabi Perez avrebbe potuto celebrare il riconoscimento di vice campione del mondo, completando la doppietta RB ma non è riuscito a riacciuffare il monegasco su una tattica di una sola sosta. In tutte le ere precedenti i top team hanno almeno festeggiato una storica doppietta: da Piquet-Mansell a Senna-Prost, da Hamilton-Rosberg a Schumacher-Barrichello, giusto per ricordare alcune coppie da record. La Red Bull ci riproverà nel 2023, ma delle perplessità sul messicano rimangono.

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