Marquez, addio alla Honda vicino? Il marchio rivale pronto allo “scippo”

Marc Marquez sembra essere nervoso e frustrato dai passi indietro della Honda. Ecco perché potrebbe andare via in futuro.

Marc Marquez è stanco della Honda? Quanto sta accadendo in queste ultime ore lo lascerebbe intendere, e la cosa sarebbe giustificata dalle scarse prestazioni della RC213V. Il nativo di Cervera, dopo i tantissimi problemi fisici di cui ha sofferto in questi ultimi due anni, è tornato in sella a tempo pieno dall’appuntamento di Aragon, facendo subito vedere ciò di cui è capace.

Marquez (LaPresse)
Marquez (LaPresse)

Lo spagnolo ha infatti messo a segno la pole position in quel di Motegi, strappando poi un fantastico secondo posto in quel di Phillip Island, regalandosi l’unico podio di una stagione da incubo. Marc è però costretto a prendersi degli enormi rischi per far andar forte la sua Honda, ed il dato sulle sue cadute la dice lunga.

In soli 12 eventi a cui ha preso parte, Marquez è scivolato a terra in ben 18 occasioni, contando, ovviamente, anche le prove libere e le qualifiche, ovvero tutte le sessioni dei fine settimana in cui è stato presente. Si tratta di una statistica che la dice lunghissima e che fa capire quanto siano gravi le sue difficoltà alla guida.

Nonostante l’utilizzo di ben tre diverse specifiche della sua Honda, le cose non sono migliorate ai test di Valencia, disputati due giorni dopo la fine del campionato. Marc è infatti incappato in una giornata molto difficile, dichiarando che sarà impossibile lottare per il campionato se le cose non miglioreranno. Nelle ultime ore, si è diffusa anche una voce terribile per i vertici della casa nipponica, che ora iniziano davvero a tremare.

Marquez, ecco perché può lasciare la Honda

Il futuro di Marc Marquez potrebbe essere lontano dalla Honda. Vedere il nativo di Cervera con una tuta diversa da quella griffata Repsol sarebbe assurdo per tutti, ma anche l’impossibile può avvenire in un mondo come la MotoGP. In fondo l’8 volte campione del mondo ha già dato una mezza rivoluzione alla propria vita recentemente con il trasferimento a Madrid e l’addio allo storico manager Alzamora.

L’otto volte campione del mondo ha un contratto che scadrà al termine del 2024 con la Honda, esattamente come Charles Leclerc e Carlos Sainz con la Ferrari, a cui entrambi sono legati per altri due anni. Per quella data, potrebbero essere cambiate tante cose, ma è chiaro che il prossimo biennio sarà decisivo per il pilota spagnolo.

Se la casa nipponica dovesse continuare a perdere prestazione, è logico che Marquez penserà a soluzioni alternative, ma tutto dipenderà dal livello dei concorrenti. La Ducati, fresca vincitrice con Pecco Bagnaia, si è assicurata un giovane talento del calibro di Enea Bastianini, mentre la Yamaha vuole tenersi stretta Fabio Quartararo. Anche il francese ha palesato un certo “mal di pancia” per il crollo tecnico del marchio di Iwata, e nulla esclude un cambiamento clamoroso in chiave futura.

In molti credono che Marc possa approdare in Yamaha in futuro, anche perché la Ducati, come ha ribadito recentemente anche Paolo Ciabatti, sembra essere a posto in questo momento. Non vanno sottovalutate la KTM e l’Aprilia, altre due potenze europee in ascesa, simbolo del fatto che la MotoGP sta cambiando.

In particolare l’opzione KTM ad oggi sembra quella più concreta. La squadra austriaca infatti è sponsorizzata da Red Bull, marchio che da sempre ha accompagnato la carriera di Marquez. Il noto brand di energy drink quindi potrebbe scendere in campo per dare una mano a pagare il lauto ingaggio dello spagnolo.

Naturalmente però ai soldi dovrà essere accompagnato anche un progetto vincente e diciamo che negli ultimi anni KTM ha dato prova di essere tra i marchi in maggiore ascesa. Inoltre, ad aggiungere pepe alla possibile love story c’è il fatto che da anni il marchio austriaco ha un’avversione nei confronti della Honda per ruggine covate alla Dakar. Quindi diciamo pure che gli ingredienti per il clamoroso scippo ci sarebbero tutti. Staremo a vedere. In passato ci sono stati dei pour parler, ma ora le cose potrebbero cambiare.

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