Wolff frustrato per il grave errore: Mercedes ha combinato un casino

Al termine del GP del Messico il boss Mercedes Wolff non nasconde il disappunto per alcune scelte strategiche rivelatesi determinanti per l’esito del GP.

Non vogliamo nemmeno immaginare lo stato della bile di Toto Wolff al termine del weekend della F1 a Città del Messico. Terzultimo appuntamento di un 2022 che ha visto la Red Bull dominare incontrastata sul resto del gruppo.

Niente lancio delle cuffie questa volta, anche perché in palio non vi era nulla di prestigioso. Tuttavia il rammarico per l’esito del GP è stato ugualmente grande. Alla luce di come si era messo il weekend. Del livello di prestazioni mostrare dai due piloti, le attese create erano altre. Sabato la pole position pareva a portata di mano, ma causa un doppio errore di Hamilton e Russell è sfumata. In corsa, si è verificato qualcosa di analogo, sebbene lo sbaglio sia arrivato dal muretto.

Toto Wolff (Ansa Foto)
Toto Wolff (Ansa Foto)

Questo, almeno quanto sostenuto, dal manager viennese che, con il suo consueto atteggiamento ipercritico, fatica ad accettare quanto accaduto.

Wolff disperato: la scelta è costata cara

Stando alla sua analisi, il team si sarebbe tirato la zappa sui piedi, adottando una strategia pneumatici che ha previsto il passaggio dalle medie alle dure. In pratica, dal momento del pit stop tutto sarebbe andato storto.

Ma per quale motivo la scuderia di Stoccarda ha optato per tale decisione? Il 50enne ha spiegato che tutto sarebbe stato originato dall’adozione da parte della RB18 di Perez della gomma a banda gialla. Dalla volontà di mantenere il piazzamento sul podio di Lewis. E dalla convinzione che sul finale della corsa le due energetiche avrebbero perso velocità.

“Abbiamo risposto subito alla loro sosta facendo fermare Ham“, ha illustrato il dirigente a proposito della mancata presenza di George in top 3. “Eravamo convinti che il compound medio non avrebbe tenuto a lungo. Ed invece Checo ci ha sorpreso per come è riuscito a gestirlo bene“.

Tra le ipotesi che il garage germanico aveva formulato, c’era pure quella della combo soft-hard, poi scartata per la difficoltà a reggere con una sola fermata. Stessa situazione per la morbida- medium, malgrado Daniel Ricciardo su McLaren, settimo alla bandiera a sacchi, abbia dimostrato che il composto più soffice era comunque fruibile senza preoccupazioni. Fuori dal gruppo dei dieci, l’australiano è stato aiutato proprio da questo azzardo, che lo ha premiato e gli ha consentito di raccogliere qualche punto, nonostante la penalità di 10″ inflittagli dai commissari per l’incidente con l’Alpha Tauri di Yuki Tsuonda.

A differenza dell’equipe di Woking, però, nel box della Stella le rosse scarseggiavano. E dunque si è preferito non rischiare. “Sapevamo che era competitiva come mescola e ne avevamo discusso al mattimo. Ma non abbastanza da resistere per 30 tornate“, la valutazione di Wolff. “Forse avremmo dovuto predere un po’ più di tempo con le medie. Attendere altri cinque o sei giri e poi montare le soft. Avevamo delle perplessità. Che alla fine sono risultate errate“, ha concluso con un po’ di frustrazione.

In ogni caso, non tutto il male vien per nuocere. Il successo non è arrivato, ma perlomeno la prestazione complessiva è stata migliore di quella Ferrari, loro principale rivale per la piazza d’onore nella generale marche.

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