Ferrari, Austin è una Caporetto in chiave 2023: i guai non sono finiti

La Ferrari esce sconfitta da Austin sia dalla Red Bull che dalla Mercedes, ed il 2023 è ormai alle porte. Ecco perché sarà durissima.

Il Gran Premio degli Stati Uniti ha sancito l’ennesimo disastro per la Ferrari, il cui bilancio è salvato in lievissima parte dal bel podio di Charles Leclerc, ottenuto in rimonta dopo essere partito dodicesimo. Come al solito, il monegasco ci ha messo il cuore, regalandoci un bellissimo sorpasso sulla Red Bull di Sergio Perez ed un duello all’arma bianca con Max Verstappen, troppo favorito da una monoposto mostruosa in ogni suo dettaglio.

Ferrari F1-75 (LaPresse)
Ferrari F1-75 (LaPresse)

Carlos Sainz è stato fatto fuori alla prima curva da un’entrata sconsiderata di George Russell, che ha messo a nudo tutta la fragilità di questa monoposto. Un contatto a bassa velocità ha distrutto la fiancata della Rossa, mentre Fernando Alonso con l’Alpine è riuscito ad arrivare fino in fondo con una macchina che aveva subito un impatto ben più forte contro l’Aston Martin di Lance Stroll.

In Ferrari non funziona nulla, e lo scenario in chiave 2023 è allarmante. Ad Austin c’è stata la controprova di quello che si era intravisto sotto l’acqua di Suzuka: neanche il nuovo fondo è servito per limare i problemi sul consumo delle gomme, che hanno rovinato l’ennesimo sabato strepitoso, nel quale Sainz e Leclerc avevano ottenuto una bella doppietta in qualifica.

Per la Scuderia modenese si parla ormai di un mal di domenica, dal momento che le pole position conquistate sono salite a quota 12, con sole 4 vittorie portate a casa. Statistiche terribili per il Cavallino, ormai a secco di vittorie da tre mesi e mezzo, ed ormai condannata ad inseguire sino a fine anno.

Parliamoci chiaro, in queste condizioni vincere un’altra gara sarà un’impresa, dal momento che le prossime piste sono sempre state storicamente a favore della Red Bull, che quest’anno ha tra le mani un siluro con ben pochi precedenti. L’inizio di stagione, in cui Leclerc dominava le gare, sembra davvero un lontano ricordo, e questa seconda parte di campionato è lo spettro per un 2023 che sarà di grande sofferenza.

Ferrari, Austin spaventa in vista del prossimo anno

Charles Leclerc è partito dodicesimo a seguito della sostituzione del turbo e del motore endotermico, aggiornato con alcune componenti in chiave 2023. Questo nuovo propulsore dovrà completare solo quattro gare, ed è logico pensare che per questo motivo sia stato spinto al massimo, nel tentativo di riportare la Ferrari sul gradino più alto del podio.

Vi ricordate del finale dello scorso anno, nel quale la Mercedes e Lewis Hamilton sfruttavano motori freschi con i quali demolivano la concorrenza? Rispetto alla Rossa si tratta di un discorso del tutto opposto, visto che Leclerc non ha avuto alcun beneficio prestazionale grazie al nuovo motore.

Le parole di Charles, a fine gara, sono eloquenti: “Contro Max non potevo nulla in rettilineo, l’unica cosa che mi era possibile era quella di salutarlo mentre mi superava“. Dichiarazioni forti quelle del monegasco, che rendono bene l’idea della situazione tecnica della Ferrari, che ancora una volta ha perso le staffe sugli sviluppi.

La Red Bull è un siluro sui rettilinei, come hanno dimostrato i sorpassi di Max Verstappen ai danni del ferrarista e di Hamilton a fine gara, ma c’è dell’altro. Il tema del degrado è stato ancora una volta spaventoso, con Charles che andava in difficoltà sulle gomme dopo pochi giri.

Il duello con l’olandese è stato splendido, ma dopo pochi giri, l’alfiere del Cavallino ha dovuto alzare bandiera bianca, iniziando a perdere oltre un secondo al giro dal due volte campione del mondo. Sono ormai tre mesi che la Rossa versa in questo stato di grande difficoltà nella gestione delle mescole, e le gare al termine della stagione sono sempre meno.

Il finale di questo campionato assumeva un’importanza capitale in termini di comprensione del degrado delle mescole, ma a Maranello sembrano non riuscire a venirne a capo. Il 2023 è ormai alle porte, e ad Austin persino la Mercedes è tornata ad essere superiore almeno con Hamilton, come era già accaduto in Olanda ed in Ungheria. Il team di Brackley ha portato tanti sviluppi che hanno funzionato alla grande, anche se non sono ancora sufficienti per battere la Red Bull.

La speranza per vedere un mondiale equilibrato è riposta proprio negli uomini di Toto Wolff, visto che Mattia Binotto e soci non sono stati in grado di sviluppare a dovere quella che ad inizio anno era la macchina migliore del lotto. Tra pochi mesi, la Rossa ripartirà in una condizione di netto svantaggio, e pensare di sfidare avversari così forti in queste condizioni è pura utopia.

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