MotoGP, sfida impari tra Yamaha e Ducati? Arriva la sentenza del manager

Yamaha e Ducati hanno animato la sfida al vertice nelle ultime due lotte mondiali. Quartararo e Bagnaia, però, non lotterebbero più alla pari. Scopriamo i motivi.

Le ultime due stagioni di MotoGP sono state molto simili, ma dopo la clamorosa rimonta di 91 punti di Bagnaia i fan della Ducati si aspettano un finale diverso. Tutti erano attesi al varco, gli occhi erano puntati ad inizio anno sul campione di Cervera, tuttavia a contendersi il titolo sono stati ancora una volta Fabio e Pecco, con l’aggiunta di Aleix Espargaró che, nella prima fase di campionato, ha dimostrato di poter essere della partita.

Yamaha Ducati (Ansa Foto)
Yamaha Ducati (Ansa Foto)

Proprio come è accaduto nel 2021, il francese della Yamaha ha acquisito un vantaggio consistente in graduatoria, grazie ad una costanza super e a causa degli errori di Bagnaia. Prestazioni sotto tono e scivolate avevano portato il torinese, nuovamente, in una posizione scomoda. Addirittura c’è stata una fase di stagione dove Bagnaia era alle spalle del suo teammate australiano, di Zarco e anche di Enea Bastianini sulla Desmosedici GP21. L’errore di Assen di Quartararo ha riacceso le speranze del rider della Ducati che ha fatto un filotto di quattro vittorie consecutive. Un evento mai accaduto nella storia della casa di Borgo Panigale, nemmeno con in sella Casey Stoner. Pecco ha sfruttato al meglio le qualità tecniche del suo bolide per issarsi sul primo gradino del podio in Olanda, Inghilterra, Austria e Italia.

L’ascesa del piemontese è coincisa con la caduta rovinosa di Quartararo. Quest’ultimo ha commesso un errore imperdonabile su un tracciato dove, in teoria, avrebbe potuto vincere. Ad Assen, infatti, ha azzardato un sorpasso in un punto rischiosissimo, finendo per travolgere Aleix Espargaró. Gara rovinata, ritiro e long lap penalty in Inghilterra. A Silverstone, forse ultimo circuito favorevole alla M1, il campione del mondo non è andato oltre l’ottavo posto, condizionato anche dalla penalità. Sono iniziati malumori e grandi nervosismi, anche perché di settimana in settimana il vantaggio in classifica finiva per dimezzarsi. Quartararo ha perso la sua consueta calma e regolarità, iniziando a commettere errori banali. Nelle ultime otto gare è finito una sola volta sul podio (secondo in Austria), ritirandosi tre volte e chiudendo diciassettesimo in Thailandia.

Ducati, ecco il pensiero di Jarvis

Il boss della Yamaha, in una intervista a Speedweek, ha analizzato il percorso del suo alfiere. L’umore nel box è precipitato nelle ultime settimane. “Niente è ancora perduto, ma lo slancio è contro di noi”, ha affermato Lin Jarvis, amministratore delegato di Yamaha Motor Racing. El Diablo ha ottenuto solo 47 punti nelle ultime otto gare del campionato, mentre Bagnaia più del triplo. La rimonta è stata favorita anche da un crollo verticale delle performance della moto. L’amministratore delegato di Yamaha Motor Racing ha sottolineato che tutto può ancora succedere, prima che Bagnaia chiuda i giochi. “Abbiamo bisogno di fortuna e non ne abbiamo avuta ultimamente. Ovviamente la Ducati è nettamente migliorata dopo la prima parte della stagione. Avevano alcuni nuovi piloti in griglia ad inizio anno, un quarto team MotoGP per la prima volta dal 2018 e anche il team VR46 era nuovo con due piloti in Ducati”.

Una chiara allusione ai tanti piloti in sella a moto della casa di Borgo Panigale che hanno fatto la differenza. C’è sta polemica anche per i team order. Questione di qualità che alla Ducati va riconosciuta, dato il progresso nella seconda parte di stagione. Jarvis ha aggiunto: “La Ducati ha avuto problemi con la moto ufficiale, che inizialmente non piaceva a tutti i piloti. Problemi anche con il nuovo dispositivo di altezza da terra anteriore all’inizio della stagione, e non tutti i piloti erano convinti della sua utilità. Questo ha reso il compito più difficile per noi e per le altre squadre. Idealmente, devi iniziare dalla prima fila, almeno dalla seconda fila. Per farlo serve una buona partenza con la Yamaha, altrimenti si finisce nella mischia dopo il primo giro”.

Fabio ha mostrato prestazioni eccezionali su una moto che sapevamo già prima dell’inizio della stagione che avremmo lottato, non solo contro Ducati ma anche contro KTM, Suzuki e Aprilia. La M1 ha altri punti di forza, ma questo rende ancora più difficile il lavoro dei piloti. Inoltre, nella seconda parte della stagione Aprilia è diventata molto forte, non solo in Ducati. Aleix sta facendo un’ottima stagione. E Maverick, a suo modo, è stato in testa in alcune gare e non in quelle successive. Abbiamo commesso troppi errori in Yamaha. Alcuni di questi legati al pilota, altri al team, altri semplicemente alla sfortuna, come ad Aragon. Molte circostanze hanno contribuito al fatto che il vantaggio di Fabio ha continuato a sciogliersi. Ma come ho detto, non è ancora finita”, ha chiosato Jarvis.

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