Hamilton fa a pezzi la Red Bull: la sua insinuazione è pesantissima

Mentre la decisione relativa al budget cap viene rimandata, Hamilton rilascia frasi sibilline sulla Red Bull, alimentando i sospetti.

La F1 si è messa in stand-by. La scelta, forse strategica, di posticipare la sentenza su come i team hanno gestito il tetto di spesa di 145 milioni di dollari lo scorso anno, ha creato uno stato di sospensione che solo il prossimo 10 ottobre verrà sciolto dando vita però ad ulteriori interrogativi.

Qualora effettivamente Red Bull e Aston Martin fossero andate oltre la cifra stabilita dalla FIA, come diffuso dal boss Mercedes Toto Wolff, ci si chiede cosa succederà. Il manager austriaco, probabilmente in possesso di informazioni riservate, sostiene che se la ex Racing Point è rimasta in quella forbice di tolleranza consentita per un’infrazione minore, gli energetici avrebbero sforato alla grande. Ciò significa che potrebbe rischiare di essere estromessa dalla classica del 2021.

Lewis Hamilton (LaPresse Foto)
Lewis Hamilton (LaPresse Foto)

Un’eventualità, questa, che qualcuno spera, evidentemente, in cuor suo che si verifichi.

Hamilton malizioso nei confronti di Red Bull

Sarà per questo che nelle ultime ore ha cominciato a lanciare sassolini di dubbio e sospetto. Il GP di Abu Dhabi della passata stagione ha avuto principalmente un grande sconfitto. Lewis Hamilton. L’inglese non è riuscito ad afferrare l’ottavo titolo iridato anche a causa del modo in cui erano stati gestiti gli ultimi giri dal direttore di gara di allora Michael Masi. Una ferita tuttora aperta che attende di essere richiusa. Magari con una vendetta a suon di carte bollate.

Non ne ho mai parlato dell’argomento e non posso addentrarmi trattandosi soltanto di voci. Ad ogni modo ciò che ricordo è che noi dopo Silverstone non abbiamo più potuto aggiornare l’auto, mentre la scuderia con base a Milton Keynes ogni fine settimana aveva qualcosa di nuovo. Credo abbia portato almeno quattro evoluzioni da quel momento“, ha buttato lì a PlanetF1 circostanziando anche il come della presunta violazione della normativa da parte degli avversari.

Se avessimo potuto spendere 300.000 dollari per il fondo o l’alta, l’esito del Mondiale sarebbe stato diverso. In quanto ci saremmo presentati alle corse con un altro stato di forma“, ha considerato amareggiato il #44.

Fiducioso che la Federazione Internazionale e il suo presidente Mohammed Ben Sulayem sapranno agire al meglio di fronte all’eventuale non conformità al regolamento delle due equipe, l’asso di Stevenage ha ribadito l’esigenza di trasparenza per il bene dello sport.

La ritengo essenziale al 1000%. Specialmente nei confronti dei tifosi che si mettono davanti al televisore o affrontano un viaggio per venire il autodromo“, ha completato il concetto. “E’ cruciale anche per tutti noi che lavoriamo nel paddock. La chiarezza all’interno dell’organizzazione è qualcosa di imprescindibile“.

Per il 37enne la contabilità, in particolare, va sempre messa sul tavolo nuda e cruda. Senza omissioni.  “In passato abbiamo già visto accadere troppe cose dietro alle quinte. Ma non penso che sia questo il modo di procedere della nuova dirigenza. Mi sembra di aver capito che l’integrità sia un elemento cardine per il successore di Jean Todt. Inoltre può contare su un ottimo gruppo di collaboratori“, ha terminato la sua riflessione.

Impostazioni privacy