Il porpoising si può annullare? In casa Aston Martin hanno la soluzione

E’ stato il leit motiv della prima parte di 2022. Il porpoising. Ma per il tecnico dell’Aston Martin Furbatto c’è una soluzione.

Le prime gare del campionato in corso hanno visto una tematica primeggiare sulle altre: quel fastidioso porpoising che per un certo periodo ha trasformato le monoposto in delfini. Centinaia di volte ci è capitato di osservare dagli onboard delle varie vetture quel continuo saltellamento, disturbante anche solo alla vista. Ovviamente, per chi è in abitacolo la sensazione è ancora peggiore. E difatti, su invito di alcune scuderie, Mercedes in testa, la FIA ha provveduto ad operare delle modifiche al regolamento. Imponendo controlli stringenti relativi alla flessibilità delle componenti.

Aston Martin F1 (Ansa Foto)
Aston Martin F1 (Ansa Foto)

Non bastasse, per il 2023 è stata stabilita l’introduzione di una nuova normativa che prevede un altezza da terra del fondo vettura di 15 millimetri superiore a quella attuale.

Ma davvero era necessario far intervenire i federali? E soprattutto. Com’è possibile che le squadre di F1, quindi della massima serie dell’automobilismo, non siano state in grado di prevedere che con il passaggio all’effetto suolo si sarebbe creata questa problematica?

Il tecnico Aston Martin ha la risposta

Queste domande sono state rivolte da Motorsport.com al capo degli ingegneri della verdona Luca Furbatto, il quale ha ammesso che la questione è stata sottostimata un po’ da tutti.

Pensavamo che con gli strumenti moderni, come il CFD, sarebbe stato possibile comprenderne la natura in maniera sostanziale e comunque prima di quanto siamo riusciti effettivamente“, ha dichiarato evidenziando come in alcuni casi i team siano stati colti alla sprovvista. Tra questi ovviamente la Stella.

A rendere ancora più complessa la vicenda, è l’instabilità del fenomeno. La sua intermittenza. “E’ accaduto di aver effettuato un intero venerdì di libere senza che la macchina saltasse. Poi però, al sabato, il cambio di direzione del vento faceva riprendere il pompaggio. Parliamo veramente di piccole perturbazioni sui flussi. Tuttavia in grado di influire in modo macroscopico sul comportamento aerodinamico del mezzo“.

Le folate, l’umidità e le variazioni di temperatura, sarebbero le tre principali cause che portano il porpoising ad acuirsi. “Non vanno escluse neppure le variazioni nella pressione di gonfiaggio degli pneumatici“, ha proseguito nell’analisi il 50enne.

A proposito delle novità regolamentari che entreranno in vigore l’anno prossimo, l’ex McLaren, Toro Rosso e Sauber ha minimizzato la loro importanza.

L’unico modo per ridurre la sensibilità ai flussi è ritoccare il fondo della macchina in sé per sé“, la chiave per la risoluzione. “Le nuove norme, invece, non andranno ad influire sul concetto del veicolo“.

Trattandosi di variazioni minime relative al cosiddetto “ride height”, stando alle competenze del piemontese, non assisteremo ad una rivoluzione nella forma e della sostanza delle vetture.  “Nel complesso si va in continuità con quest’annata“, ha concluso.

Dunque dovremo attenderci delle monoposto molto simili a quelle in uso attualmente. E potrebbero pure ripresentarsi i sobbalzi,  serviti nelle scorse settimane alle Frecce d’Argento per riprendersi dopo un avvio di campionato deludente. Lontana da Red Bull e Ferrari, l’equipe tedesca ha sfruttato il primo pacchetto di revisioni avanzate dalla Federazione, per diminuire il suo deficit in performance.

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