Aprilia può tornare in SBK? Ora Rivola vuota il sacco

Rivola conferma che Aprilia non ha intenzione di fare rientro nel Mondiale Superbike: espone le ragioni facendo una critica al regolamento.

Aprilia sta finalmente iniziando a togliersi delle grandi soddisfazioni in MotoGP e spera di lasciare il segno come ha già fatto nel Mondiale Superbike. Per i tifosi del marchio sono indimenticabili i primi due titoli che vinse Max Biaggi nel 2010 e nel 2012. Poi nel 2013 Sylvain Guintoli fece il tris.

Massimo Rivola (Foto MotoGP.com)
Massimo Rivola, amministratore delegato di Aprilia Racing (Foto MotoGP.com)

La necessità di concentrare gli investimenti sulla MotoGP e alcune specifiche scelte aziendali hanno poi spinto la casa di Noale a lasciare il WorldSBK. Dal 2016 al 2018 la moto veneta è stata portata in pista solo da team privati, poi la RSV4 ha fatto una ricomparsa nel 2020 in tre round con il team Nuova M2 Racing e Christophe Ponsson come pilota.

A molti tifosi italiani piacerebbe rivedere l’Aprilia nel Mondiale Superbike, però al momento non è previsto alcun ritorno. Inoltre, la moto sportiva di punta è la RSV4 Factory 1100 che ha una cilindrata superiore a quella (1000) prevista per poter partecipare al campionato con una quattro cilindri. E non è stato neppure chiesto una modifica delle regole per poter rientrare, segnale che non c’è proprio interesse ora.

Superbike, Aprilia non pensa al ritorno: Rivola motiva la scelta

Massimo Rivola ha spiegato perché la casa di Noale non intende prendere parte nuovamente al Mondiale delle derivate di serie: “Il campionato non ha senso al momento. È una sorta di campionato B della MotoGP. Le moto non sono di serie. Dovrebbero essere moto stock che puoi comprare nel negozio dietro l’angolo e alle quali cambiare carenatura, impianto di scarico ed elementi delle sospensioni. Così qualsiasi produttore potrebbe parteciparvi. Questo dovrebbe essere il principio della SBK”.

L’amministratore delegato di Aprilia Racing dice quello che pensano molti. Il WorldSBK dovrebbe essere una competizione con moto più vicine a quelle di serie. Invece, sono diverse le modifiche che si possono apportare. Ciò comporta anche dei costi e soprattutto per i team privati non è semplice essere competitivi poi.

Per adesso, non sembra esserci l’intenzione di fare delle modifiche al regolamento tecnico della categoria. Ma non è escluso che più avanti possa esserci qualche ripensamento, anche perché diventa difficile attirare altri marchi senza cambiare qualcosa. Ora ci sono Ducati, Kawasaki, Yamaha, Honda e BMW. Non sono pochi, però avere uno o due costruttori in più certamente non dispiacerebbe a Dorna Sports.

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