Toto Wolff è uno dei team principal più vincenti di sempre in F1, ed è un gran rivale della Red Bull. Tuttavia, anni fa ha guidato per loro.
La F1 moderna è stata dominata dalla Mercedes, e gran parte del merito per quanto raggiunto da questa squadra proviene da Toto Wolff. Il manager austriaco, che è un ex pilota e di cui vi narreremo più in basso di una curiosa vicenda, è entrato nel Circus nel 2010 come azionista acquistando alcune quote della Williams, facendo anche da manager a Valtteri Bottas, che esordì con il team di Grove nel 2013.
Proprio in quell’anno, Toto ha lasciato la Williams divenendo direttore esecutivo della Mercedes, di cui è poi in seguito divenuto team principal. Ha acquistato il 30% delle azioni del team di Brackley, sostituendo Norbert Haug nella gestione delle attività sportive della casa della Stella a tre punte.
I suoi risultati in F1 parlano chiaro: il 2022, con ogni probabilità, sarà il primo anno in cui resterà a secco di titoli, visto che da quanto ha assunto la carica di team principal ha vinto otto mondiali costruttori in altrettante stagioni, perdendo il titolo piloti solo lo scorso anno ad Abu Dhabi, quando Lewis Hamilton dovette arrendersi alla Red Bull di Max Verstappen.
In questi anni, Wolff è diventato il manager di riferimento del Circus, dimostrando delle impressionanti capacità comunicative ed acquisendo un potere politico che lo ha reso una sorta di intoccabile. In Italia, il suo personaggio non è molto amato, ma è indiscutibile la sua incredibile bravura e perseveranza nel lavoro che svolge.
Lo scorso anno, è stato sicuramente il più difficile della sua gestione prima della rivoluzione tecnica. La battaglia contro la Red Bull e Christian Horner lo ha visto dover faticare e non poco per reggere il confronto con il team di Milton Keynes, che dopo anni di sofferenza è riuscito a risorgere spodestado il dominio della Mercedes.
F1, Toto Wolff e quegli anni da pilota con livrea Red Bull
Toto Wolff è il team principal di maggior successo della F1 moderna, ma non tutti conoscono una curiosa vicenda che è riemersa proprio in questi giorni. Come ben noto, il manager austriaco ha disputato diverse gare nel mondo del GT nel corso degli anni Duemila, ed ora parleremo di un qualcosa di curioso.
Dopo aver iniziato la sua carriera in Formula Ford, Wolff ha vinto la categoria nella quale gareggia alla 24 Ore del Nurburgring del 1994 e successivamente ha corso nel Campionato FIA GT e nel Campionato Italiano GT. Tra il 2004 e il 2006, Toto ha corso con una BMW dipinta dalla livrea Red Bull, che in quegli anni era già presente in molte categorie, e con il logo ben presente sulla sua tuta.
Insieme a Karl Wendlinger, Dieter Quester e Stefano Zonca, Wolff ha vinto la sua classe alla 1000 miglia di Interlagos nel 2004. In condizioni di bagnato pesante, è stato proprio Wolff a segnare il giro record in gara, segno che oltre a delle ottime doti manageriali, il 50enne nativo di Vienna aveva a disposizione anche un gran bel piede.
Wolff, assieme a Quester ed al gentleman Philipp Peter, ha anche trionfato alla 6 ore di Misano del 2005, ed anche in questo caso gareggiava con una vettura griffata Red Bull. Questo terzetto, davvero molto affiatato, a cui si aggiunse il leggendario pilota tedesco Hans-Joachim Stuck, ha fatto la storia diventando il vincitore della prima edizione della 24 Ore di Dubai, gara che si corse nel 2006 e che è ancora tra le più seguite del panorama dell’endurance.
Il buon Toto è dunque un ottimo pilota, ma i colori Red Bull hanno caratterizzato la sua carriera. Chi avrebbe mai pensato che invece, circa quindici anni più tardi, sarebbero diventati il suo incubo peggiore? Nel futuro ci sarà tempo per la vendetta, ma quanto accaduto lo scorso anno resta un peso non da poco.