Auto di seconda mano, come capire se è incidentata? Ecco il trucco

L’acquisto di un’auto usata può essere particolarmente conveniente dal punto di vista del prezzo, ma può nascondere brutte sorprese.

Quando si deve rinnovare la propria vettura ci si trova davanti ad un bivio: meglio spendere qualche soldo in più e investire su un prodotto nuovo, magari appena uscito, o accontentarsi di un veicolo usato, conforme alle nostre esigenze del momento?

Auto incidentata (AdobeStock)
Auto incidentata (AdobeStock)

In molti casi la seconda opzione è quella ottimale, in quanto a volte la macchina è un puro tappabuchi. Specialmente per chi vive e lavora in città, serve solamente ad avvicinarsi alla prima stazione della metropolitana, piuttosto che alla ferrovia.

Comprare una macchina di seconda mano può in alcuni casi rivelarsi un vero e proprio affare, per cui con una cifra minima si ottiene esattamente ciò che si cercava. Ciò malgrado dietro a certi acquisiti si può nascondere un inganno.

Auto usata: come capire se è una truffa

In un momento di forte calo delle vendite delle automobili, il mercato delle usate regge. Stando ai dati diffusi in aprile dalla Urae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), vi è stata effettivamente una discesa (-10,2%), seppure in quantità minore rispetto alle nuove. Addirittura gli scambi tra privati sono saliti del 53,4%.

Tra gli aspetti che il potenziale acquirente deve tenere presente è se la macchina a cui si è interessati ha subito incidenti. Dal punto di vista giuridico la riparazione deve essere costata almeno 200 euro. Tuttavia il venditore è obbligato a comunicare tale natura soltanto se il guasto ha comportato una spesa di almeno 1.500 euro.

A quel punto ogni intervento dovrà essere reso tracciabile.  Allo stesso modo, in caso di sistemazione non professionale, o non completa per impossibiltà, il prezzo di vendita dovrà essere di molto inferiore a quello originale.

Cosa fare quando si compra una vettura di seconda mano:

Per evitare di cadere in trappola è bene sempre controllare prima il libretto di manutenzione, così come la regolare presenza di tagliandi effettuati in officine autorizzate. E’ consigliabile far analizzare il veicolo da un meccanico di fiducia e verificare il consumo carburante, nonché fare delle comparazioni con modelli uguali.

L’acquisto inconsapevole di una vettura incidentata e rimessa a posto tramite maquillage, può portare a dover sborsare molti soldi. Non solo perché i rattoppi non fatti dovranno essere operati dal nuovo proprietario, ma altresì perché potrebbe essere stata rimessa sul mercato con un prezzo da semplice usata.

Dunque prima di procedere dare un occhio in particolare a parabrezza, pneumatici, verniciatura, viti e collegamenti vari, componenti meccaniche ed elettriche. Da provare pure cofano e portriere, così come i cerchioni.

Qualora non fosse sufficiente per chiarirsi le idee basta accedere alla Banca Dati Sinistri (Bds), nata nel 2016 con l’articolo 135 del Codice delle Assicurazioni Private. Le informazioni relative ai sinistri denunciati negli ultimi 5/10 nani sono conservate dall’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (Ivass).

Per ragioni di privacy, i privati possono richiedere solamente dati relativi all’ex proprietario. Nell’eventualità si può comunque consultare il Pubblico Registro Automobilistico, o l’ACI per quanto concerne la tematica bollo ed altri pagamenti.

Un’altra possibilità sono le officine che offrono un servizio di visura con professionisti specializzati. Qui il costo va dai 25 ai 50 euro e può aiutare a scovare la presenza di problematiche di tipo giuridico e patrimoniale come pignoramenti, fallimenti o fermi amministrativi del mezzo.

Da non scartare neppure l’assicuratore di fiducia che, di nascosto potrebbe forzare le regole sulla privacy pe fornirci i dati di cui abbiamo bisogno.

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