Ferrari, Leclerc si confessa: vi dico qual è il mio unico timore

Il 2022 di Leclerc è stato finora un saliscendi di emozioni, tra vittorie e sconfitte. Ecco cosa proprio non è andato giù al pilota Ferrari.

Partito per essere il riferimento della Ferrari in quella che doveva essere l’annata del grande recupero Charles Leclerc, ha visto via via sfumare le sue chance iridate. I successi di Bahrain e Australia lo avevano illuso e con lui tutti i fan della Rossa, che speravano nella fine del digiuno cominciato nel 2007 per quanto concerne il Mondiale piloti. Ed invece, come sappiamo, la scuderia italiana è caduta nella sua solita rete. Quella della confusione, degli errori a catena e delle incomprensioni.

Charles Leclerc (Ansa Foto)
Charles Leclerc (Ansa Foto)

A nove gare dal termine della stagione, il monegasco si trova con un deficit di ben 80 punti da Verstappen. Ne consegue che quella che dovrà affrontare da qui ad Abu Dhabi sarà una scalata pressoché impossibile, anche se la F1 ci insegna che mai dire mai.

E ad aiutare il ferrarista potrebbe essere, paradossalmente, il suo carattere. Coriaceo e sempre pronto a spronare e a spronarsi, specialmente quando le cose non vanno.

Leclerc ha un asso nelle manica

A svelare qualcosa di più della personalità del #16 ci ha pensato Frederic Vasseur, che lo ha conosciuto in F3 quando il ragazzo correva per la ART Grand Prix e quindi nel passaggio nel Circus all’Alfa Romeo.

Soltanto lui ed Hamilton riescono a criticarsi anche dopo una vittoria“, ha affermato a Speed Week, svelando il tratto distintivo del 24enne. “Gli altri si danno una pacca sulla spalla, loro invece dicono apertamente che avrebbero potuto fare meglio“.

E in effetti in più di un’occasione il “Predestinato” ha dato prova di non essere mai domo e soddisfatto. Peggio ancora se un mancato risultato era dipeso da un proprio scivolone.

Un esempio di questo genere lo ha offerto in Francia quando a seguito dell’uscita che lo ha privato del successo di corsa, ha urlato nel casco e al ring davanti alle televisioni arrabbiato con sé stesso ha detto: “Chi commette simili sbagli vuol non pensa al titolo e non se lo merita“.

Tornando proprio su quell’episodio alla BBC il campione 2017 di F2 aveva spiegato: “Sebbene si vinca e si perda come squadra, certi passi falsi sono difficili da accettare e io di solo sono molto severo nei miei confronti. Quanto accaduto al Paul Ricard è stato doloroso. Ugualmente sono rimasto ferito dal mio testacoda a Imola, nonostante in quel frangente i punti persi siano stati limitati perché ero riuscito a rientrare in pista“.

Senza paura di mettersi a nudo, Charles ha fatto un’interessante considerazione: “Quando capitano cose del genere mi chiedo cosa avessi in testa, perché è tutta una questione di mente. Mi domando il motivo per cui fossi oltre il limite“.

Guidare una monoposto significa anche conoscere la propria persona. Una base da cui partire per crescere, maturare ed evolversi.

Sbagliare fa parte dello sviluppo. Nessuno fa sempre tutto giusto. Prima o poi qualche pecca si presenta, ma ognuno reagisce diversamente. E per me essere totalmente onesto è la strada migliore. Sinceramente non capisco chi preferisce nascondere le proprie defaillance“, ha quindi concluso il ragionamento.

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