MotoGP, viaggio nei motivi del calo d’interesse: la F1 la surclassa

La MotoGP sta vivendo un’annata molto complicata per via di un interesse che va scemando, mentre la F1 segna i record di presenze.

Dopo una pausa di oltre un mese e mezzo, la MotoGP torna in pista in questo fine settimana con il Gran Premio di Gran Bretagna. Si tratta del primo appuntamento della seconda parte di stagione, una volata di nove gare per decidere chi sarà il campione del mondo 2022.

MotoGP (LaPresse)
MotoGP (LaPresse)

I favori del pronostico sono, ovviamente, tutti per Fabio Quartararo, che con 172 punti comanda la classifica iridata. Tuttavia, la sua vittoria non è ancora scontata, perché la gara di Assen ha riacceso le speranze di coloro che inseguono. L’alternativa più credibile a “El Diablo” è il sorprendente Aleix Espargaró, che a Silverstone avrà davvero un’occasione d’oro per rifarsi sotto.

Quartararo dovrà infatti scontare un long lap penalty nei primi tre giri per il contatto avvenuto in Olanda proprio con l’Aprilia dello spagnolo, per cui potrebbe perdere del tempo molto prezioso. La differenza fra i due in classifica è di sole 21 lunghezze, e c’è dire che il ritiro del rider transalpino nella trasferta di Assen ha riacceso le speranze dei rivali. Pecco Bagnaia, che ha dominato quella corsa, è a -66, un gap di oltre due gare, ma che gli permette ancora di sognare qualcosa di importante.

La MotoGP, nonostante una sfida iridata ancora aperta, tende a non decollare a livello di interesse, e su questo influiscono sicuramente le assenze illustri. Nel biennio 2018-2019, la top class ha perso Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa, ora totalmente proiettati sulle quattro ruote, e lo scorso anno è stato il momento di Valentino Rossi di dire basta.

Contemporaneamente, il Circus delle due ruote deve rinunciare anche a Marc Marquez, che dalla caduta di Jerez di due anni fa non è più stato lo stesso, e che ha rinunciato alla stagione attuale per andare negli Stati Uniti d’America ed operarsi di nuovo al braccio destro, nella speranza di riavvicinarsi ai livelli di prima.

Tutto ciò ha portato a campionati meno intriganti, non solo dal punto di vista dello spettacolo ma proprio per i nomi di coloro che scendevano in pista. Le personalità, quelle odierne, non regalano le schermaglie di un tempo, quei duelli che si combattevano sia sul tracciato che fuori, davanti alle telecamere e non, ora sembrano un lontano ricordo. E questo, al tifoso sanguigno, manca e non poco, e difficilmente rivedremo qualcosa del genere.

MotoGP, la crisi rispetto alla F1 è veritiera

La stagione della MotoGP targata 2022 ha portato a seguire delle case letteralmente deserte in termini di pubblico. Purtroppo, l’esempio più clamoroso è stato quello del Mugello, e la reazione di Carmelo Ezpeleta, boss della Dorna, non è stata di certo delle migliori, minacciando un’eliminazione di questo appuntamento in futuro.

Tuttavia, anche la gara di Barcellona ha fatto registrare un netto decremente del pubblico, mentre le altre roccaforti come Jerez de la Frontera ed Assen hanno retto alla grande l’impatto con questa crisi. Alla fine di questa stagione, un’altra icona della MotoGP odierna dirà basta, vale a dire Andrea Dovizioso.

A dire la verità, l’addio è fissato per il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini, previsto a Misano, e quella sarà l’ultima gara dell’ex alfiere della Ducati. Ovviamente, questo sport dovrà cercare di reinventarsi e di trovare una nuova dimensione, perché è chiaro che le battaglie di un tempo non le vedremo più, ma i piloti che sono in pista non sono di certo di basso livello e questo lo possiamo vedere ogni domenica.

Rispetto al passato manca il fattore tensione, quell’imprevedibilità e quei caratteri al limite che, si sapeva, potevano regalare scintille in ogni momento. La speranza è che la situazione possa migliorare e che, soprattutto, piste come il Mugello non vengano estromesse dal calendario, si tratterebbe davvero di un disastro per il nostro motorsport e lo splendido impianto toscano.

Al contrario delle due ruote, la F1 vive un momento di ottima salute, nonostante un campionato che ormai è stato praticamente chiuso da Max Verstappen e dalla Red Bull. Dopo un biennio in cui gli impianti erano rimasti chiusi, o comunque solo aperti per una piccola parte di pubblico a causa del Covid-19, la risposta degli appassionati è stata eccezionale, con record di presenze che si sono registrati praticamente ogni domenica.

Impressionante il pienone che si è visto a Melbourne nel mese di aprile, dove non si gareggiava dal 2019, ma anche ad Imola due settimane dopo. Negli ultimi due anni, la corsa italiana era stata disputata a porte chiuse, ma quest’anno il pubblico non ha perso occasione per affollare le tribune.

Tanto pubblico anche nelle altre piste, come al debutto assoluto di Miami, a Barcellona ed a Monte-Carlo. Impressionante la cornice di tifosi a Silverstone ed in Austria, dove la passione va crescendo anno dopo anno. Lo stesso discorso è valido per Monza, dove c’è già il tutto esaurito, con gli organizzatori che stanno provvedendo a costruire nuove tribune per cercare di accontentare tutti. Di certo, parliamo di uno sport in salute.

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