Schumacher e i pericoli del GP di Francia: ecco cosa può accadere

Alla vigilia del weekend francese, Mick Schumacher in una intervista parla di uno dei pericoli maggiori del circuito, come sottolineato dai suoi colleghi.

Dopo un breve stop, la F1 torna in pista per il GP di Francia sul circuito di Le Castellet. Un appuntamento molto importante, alla luce di quanto accaduto in Austria, con il ritorno alla vittoria di Charles Leclerc, che è riuscito a guadagnare qualche punto sull’attuale leader della classifica generale, Max Verstappen. Adesso però, prima della fine dell’estate, la Ferrari vuole cercare di ridurre ancora di più lo scarto nei confronti dell’olandese e della Red Bull, che ha preso il largo anche in classifica costruttori. Ma non sarà affatto semplice, anche perché il rischio è l’inserimento nella lotta a due anche della Mercedes, molto cresciuta nelle ultime settimane.

Mick Schumacher (ANSA)
Mick Schumacher (ANSA)

Ma in terra francese c’è anche grande curiosità nel vedere cosa accade dietro ai tre top team, visto che il gruppo delle inseguitrici è davvero molto affollato. E al Red Bull Ring è tornata a vedersi a ottimi livelli la Haas, con un Mick Schumacher finalmente all’altezza e capace di tirare fuori tutto il suo potenziale. Dopo i primi punti conquistati a Silverstone, il giovane tedesco si è ripetuto con una prestazione ancor più convincente in Austria, segno che ora finalmente è libero da ogni pressione ed è capace di esprimere le sue capacità.

C’è però da dire che la posizione di Schumacher, non solo in Haas ma in F1, nelle gare precedenti era stata messa in discussione. E non bastano due soli piazzamenti a garantirne la presenza anche il prossimo anno. Serviranno conferme, anche se il suo nome, dopo questo momento di difficoltà, è già uno dei più chiacchierati in chiave mercato.

Schumacher in Francia tra speranze e timori

Al Paul Ricard dovrà rispondere ancora una volta in pista con una prestazione super. Ma sarà comunque difficile, per lui come per tutti gli altri piloti. Infatti la pista francese è molto chiacchierata in questi giorni non solo per il caldo che potrebbe condizionare le prestazioni delle vetture, ma anche per il layout della pista. In particolare nel mirino sono finite le vie di fuga, già criticate per la presenza di lunghe e ripetute strisce blu che possono confondere i piloti, oltre agli spettatori. Finire lì tra l’altro può essere dannoso per le gomme, visto che ogni striscia di colore ha una sua particolare consistenza e può davvero essere deleterio per i piloti passarci sopra. Ma soprattutto, visti gli ultimi GP con tante vetture che hanno superato i track limit, in Francia c’è un rischio di una pioggia di penalità.

E a parlare proprio di questo aspetto è stato Schumacher: “Di sicuro è una pista in cui di solito si può spingere molto perché a volte puoi andare, con quelle vie di fuga, oltre il limite. E’ un tracciato dove si può spingere di più rispetto a tanti altri del Mondiale, perché oltre il cordolo c’è comunque asfalto e le probabilità di andare a muro sono molto scarse. Ma se commetti un errore, le gomme ne risentono e rischi di compromettere un’intera sessione. Certo è che tutte queste vie di fuga possono creare davvero molta confusione, a noi e a chi ci guarda“.

Ma più che timori, per Schumacher c’è tanta voglia di confermarsi al Paul Ricard, anche se non sembra essere questo il circuito più adatto alle caratteristiche attuali della VF-22: “Stiamo cercando di migliorare la nostra vettura o di adattarla a circuiti diversi ogni volta – ha aggiunto –, ora conosciamo abbastanza bene il nostro pacchetto, ma stiamo ancora cercando di massimizzarlo e di imparare di più per renderlo più veloce. Ma non credo che il Paul Ricard sia una pista ideale per farlo. Ci sono curve veloci e dei rettilinei, dove non siamo stati troppo bravi quest’anno. Credo che sarà dura, ma in una gara di Formula 1 può succedere di tutto. Dobbiamo solo aspettare e vedere come si svilupperà il weekend”.

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