Puig incorona Alex Marquez: ecco cosa farà in Ducati

In una intervista, il capo HRC Alberto Puig è tornato sull’addio a fine stagione alla Honda del fratello di Marc Marquez e ha confessato qualcosa.

Ancora un anno decisamente no per la Honda in MotoGP. Al Sachsenring il momento più basso della storia recente della casa giapponese, che non ha portato nessun pilota in zona punti, cosa che non accadeva addirittura dal 1982. Un evento dunque incredibile che ovviamente ha scosso il paddock, perché ha certificato, se mai ce ne fosse ancora stato bisogno, lo stato di crisi della moto tra le più vincenti del paddock. Il tutto dopo l’ennesimo stop di Marc Marquez, per cui non c’è pace da Jerez 2020, esordio del Mondiale, quando riportò la frattura del braccio destro che ancora oggi lo tormenta per mille problemi.

Alex Marquez (ANSA)
Alex Marquez (ANSA)

In pratica tre stagioni in cui la Honda non ha avuto una vera guida nello sviluppo della moto, cambiata radicalmente proprio quest’anno per adattarsi di più al suo campione. Ma che, visti i problemi, non è riuscito a sviluppare a dovere anche in corsa. Dunque un’altra stagione da buttare per via delle tante difficoltà incontrate. E lo sa bene Alberto Puig, che si è trovato a gestire una situazione davvero complicata.

Puig e gli auguri ad Alex Marquez

Come nel 2020, a “salvare” il team HRC ci ha pensato Stefan Bradl, che ha temporaneamente abbandonato il suo ruolo di collaudatore ed è diventato il pilota ufficiale del team Repsol. Un lavoro che il pilota di Augusta sta svolgendo non senza grandi difficoltà, visto che la moto proprio non ne vuole sapere di andare come dovrebbe. Oltre alla mancanza del solito ritmo, nel caso di Bradl ci sono i problemi che sta soffrendo quest’anno la RC213V, un prototipo incapace di essere competitivo con nessuno dei piloti in pista.

Nella sua ultima intervista a Radio MARCA Barcellona, ​​​​Alberto Puig ha parlato, tra l’altro, della prestazione che Bradl sta offrendo all’interno del box ufficiale del team HRC, chiarendo che “non dobbiamo dimenticare che è un tester, e che l’altro giorno in griglia ha ha fatto 33.0 ed è arrivato a poco più di un secondo dalla pole”. E poi ha ricordato come stia facendo un grande favore a Honda per sostituire Marquez in questo momento di piena emergenza.

Ma c’è anche un altro pilota su cui Puig ha fatto il punto della situazione ed è quell’Alex Marquez che dopo tre stagioni dirà addio a fine anno alla Honda per tentare il rilancio della sua carriera in Ducati nel team Gresini. Una scommessa persa quella con il fratello di Marc, cominciata nel 2020 quando arrivò nel team ufficiale ma dopo poche gare fu subito retrocesso nel team di Lucio Cecchinello, con il quale ha corso nel 2021. Doveva essere l’altro Marquez da crescere in casa e da portare al successo. E invece in due stagioni e mezza sono arrivati solo due secondi posti nella prima annata e un quarto a Portimao lo scorso anno.

Ad augurargli comunque buona fortuna per la nuova avventura con la Rossa di Borgo Panigale è stato Puig, che ha confessato che il più giovane dei Márquez possa fare bene con una moto che, fino ad ora, si è dimostrata competitiva nelle mani di praticamente qualsiasi pilota: “Penso che la sua partenza sia per andare su una moto che ha dimostrato di funzionare, perché la Ducati funziona. Sono molto contento per Alex, è un pilota che non ha ancora dimostrato di cosa è capace, ha avuto una moto complicata da guidare, vediamo come andrà l’anno prossimo“.

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