MotoGP, Alex Marquez lancia l’allarme: cosa succederà in Honda?

Dal 2021 Alex Marquez, fratello minore dell’otto volte campione del mondo della Honda, corre nel team satellite LCR. Le cose non stanno andando come previsto.

Le aspettative, alla vigilia del campionato 2022, erano altissime. La Honda aveva promesso un bolide innovativo con soluzioni tecniche all’avanguardia. L’obiettivo della casa dell’ala dorata era quello di consentire a Pol Espargaró, Alex Marquez e al compagno Takaaki Nakagami di salire in sella ad una moto più “guidabile” e non più tagliata, esclusivamente, sulle caratteristiche di MM93.

Alex Marquez (Ansa Foto)
Alex Marquez (Ansa Foto)

Per ora la RC213V 2022 si è rilevata essere una moto con più problemi che qualità. Marc Marquez stesso non è riuscito a salire sul podio nel corso delle quattro gare disputate. Due ne ha saltate per il riacutizzarsi del problema di diplopia dopo il crash di Mandalika. Il terzo posto di Pol Espargaró aveva illuso la casa giapponese nel Gran Premio inaugurale in Qatar. I piloti del team LCR, invece, hanno avuto tantissimi problemi nelle prime sei corse.

Lo scorso anno, Alex Marquez ottenne, come miglior performance stagionale, un quarto posto nel Gran Premio dell’Algarve e chiuse la stagione al sedicesimo posto con 70 punti. L’assenza prolungata di Marc Marquez ha creato non pochi problemi a tutta la Honda. Marc Marquez avrebbe dovuto riportare la casa di Tokyo ai vertici della MotoGP, indirizzando gli sviluppi e aiutando anche la squadra satellite. I piani sono andati in fumo e la Honda è diventata il fanalino di coda della graduatoria costruttori.

MotoGP, la crisi profonda della Honda

La casa nipponica ha racimolato sin qui appena 57 punti. Il distacco dalla vetta, occupata dalla Ducati, è ora di 74 punti. Marc Marquez, miglior pilota della Honda in classifica, è nono a quota 44 punti, a ben 45 punti dal campione del mondo Fabio Quartararo. La situazione è drammatica se osserviamo le posizioni in graduatoria degli altri centauri. Pol Espargaró è dodicesimo, mentre Takaaki Nakagami è quindicesimo e Alex Marquez è diciassettesimo.

Il fratello di Marc ha racimolato la miseria di 16 punti in sei gare ed è diventato l’ultimo dei piloti in sella ad una Honda. Nonostante una gara pulita nel Gran Premio di Spagna, Alex ha chiuso al tredicesimo posto. Il pilota della Honda è arrivato a 25 secondi dal vincitore del GP Pecco Bagnaia. La settimana precedente, in Portogallo, era a 16 secondi dal vincitore. Una situazione paradossale per un marchio glorioso come quello della Honda.

Le cose che abbiamo elaborato venerdì e sabato erano necessarie per capire meglio la moto – ha spiegato nel dopo GP a Speedweek Alex Marquez – siamo partiti indietro, ma in gara avevamo un buon passo. Ho perso solo due decimi rispetto a Marc, che era il miglior pilota Honda“. Il vincitore della Moto3 nel 2014 e della Moto2 nel 2019 ha palesato evidenti difficoltà in sella al bolide giapponese.

Ci sono giorni in cui provi a fare un passo avanti e finisci per fare due passi indietro. Purtroppo le condizioni di sabato erano completamente diverse da quelle del venerdì e l’abbiamo sottovalutato“, ha sottolineato il centauro spagnolo, valutando la scarsa prestazione in qualifica. Nelle prove, ancora una volta, la squadra ha lavorato nel modo sbagliato.

I test di Jerez de la Frontera daranno a tutti i piloti e team della MotoGP la possibilità di provare nuove componenti. Il ventiseienne del team satellite LCR ha annunciato: “Nei test sarà importante migliorare con le nuove gomme. Dobbiamo escogitare un buon piano. I nostri test in realtà sono iniziati venerdì, ma sfortunatamente abbiamo lavorato nella direzione sbagliata, quindi non potevamo davvero iniziare fino a domenica“.

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