Alvaro Bautista sogna la MotoGP: ecco dove potremo vederlo

Ducati e Alvaro Bautista sembrano un binomio perfetto per l’assalto al titolo SBK, ma il sogno nel cassetto resta la MotoGP.

Alvaro Bautista ha iniziato nel migliore dei modi la sua seconda avventura con Ducati nel Mondiale SBK, vincendo due gare su tre al MotorLand di Aragon. Il feeling con la Panigale V4R sembra già ben solido: in gara-1 ha dato filo da torcere a Jonathan Rea chiudendo sul secondo gradino del podio. Ma in Superpole Race e gara-2 ha messo tutti dietro e dettato il suo passo senza troppi pensieri.

Alvaro Bautista (ANSA)
Alvaro Bautista (ANSA)

In un’intervista rilasciata sul canale Twitch di Nico Abad non nasconde la sua grande soddisfazione per questo inizio di campionato dopo due difficili stagioni con la Honda in cui ha raccolto appena tre podi. Il progetto HRC era ancora troppo acerbo e il 37enne Alvaro Bautista, il più anziano in griglia non aveva altro tempo da perdere per puntare al massimo obiettivo iridato. Adesso ha le armi giuste per giocarsela, ma guai a pensare che sia il suo ultimo contratto… Lo spagnolo non ha nessuna voglia di smettere, anzi.

Bautista e il sogno MotoGP

In molti pensavano che avesse perso stimoli dopo un biennio in salita con la Casa dell’Ala dorata. “In Honda non mi sono mai sentito a mio agio come con la Ducati, ma ho appreso molto e sono cresciuto molto come pilota. E la Ducati nel frattempo ha allestito una moto più equilibrata, più veloce e sicura”. La Panigale V4R è cresciuta soprattutto dal punto di vista dell’elettronica, è più facile da guidare. Del resto è una moto ideata da Gigi Dall’Igna, lavorano le stesse persone che sono in MotoGP. Dopo ogni sessione parlo con Gigi e gli spiego come è andata e cosa voglio”.

Nei continui dialoghi c’è forse tempo anche per fantasticare un ritorno in classe regina, sebbene sia in parte tagliato fuori dall’età. “Fisicamente e mentalmente mi sento molto forte. Sinceramente mi piacerebbe provare la MotoGP… Se avessi l’opportunità di mostrare il mio potenziale in una buona squadra, ci penserei”. In passato ha trascorso nove anni in classe regina, ma mai con un progetto vincente. “Penso che mi mancasse una buona squadra e una buona moto per poter mostrare tutto quello che avevo in MotoGP”.

L’attenzione è solo puntata al campionato SBK dove avrà il suo bel da fare contro Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea, due assi difficili da battere nonostante il grande inizio di Aragon. “L’importante è non sbagliare, sarò più concentrato e terrò a mente gli errori del passato”.

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