F1, la Ferrari deve temere la Red Bull: il passato parla molto chiaro

Le nuove monoposto ad effetto suolo ci hanno regalato una nuova sfida in F1 tra Red Bull e Ferrari. La Rossa non deve abbassare la guardia.

La F1 nel 2022 ci sta parlando di una splendida sfida tra Red Bull e Ferrari, due team che si sono giocate il titolo mondiale in un paio di occasioni agli albori del decennio scorso. Ovviamente, ora i protagonisti sono del tutto diversi e rispondono ai nomi di Max Verstappen e Charles Leclerc, con Sergio Perez e Carlos Sainz pronti ad invitarsi alla festa.

F1 Red Bull e Ferrari (ANSA)
F1 Red Bull e Ferrari (ANSA)

La Rossa ha iniziato alla grande questa stagione, con la doppietta del Bahrain ed il secondo e terzo posto dell’Arabia Saudita. I rivali anglo-austriaci hanno subito una netta sconfitta nella gara inaugurale, dove un doppio guasto ha costretto le RB18 ad alzare bandiera bianca a pochi chilometri dal traguardo.

La vendetta del campione del mondo di F1 è arrivata a Jeddah, dove è riuscito a beffare il monegasco per appena mezzo secondo, al termine di una battaglia strepitosa. Ora, la battaglia si sposta in Australia, dove il Cavallino ha scritto pagine importanti della propria storia, mentre la Red Bull non si è mai esaltata da queste parti.

L’unico successo per il team di Milton Keynes risale al 2011, quando Sebastian Vettel dominò la scena partendo dalla pole position. Il tedesco ha regalato alla squadra diretta da Christian Horner anche altre due partenze al palo all’Albert Park, nel 2010 e nel 2013, che poi non vennero trasformate nel massimo risultato.

Seb è stato l’ultimo pilota a vincere per la Ferrari in Australia, con due trionfi piazzati nel 2017 e nel 2018. L’ultima pole del Cavallino a Melbourne risale al lontano 2007, quando Kimi Raikkonen dominò nettamente quel fine settimana. Michael Schumacher ha trionfato in ben quattro occasioni, dal 2000 al 2002 e nel 2004, con la Scuderia modenese che vanta anche un altro successo, staccato nel 1999 da Eddie Irvine.

F1, ecco perché la Ferrari deve temere la Red Bull

Tra Red Bull e Ferrari, come anticipato, c’è già stata una grande rivalità in F1. Nel 2010 e nel 2012, Sebastian Vettel e Fernando Alonso si giocarono il titolo sino all’ultima gara, ad Abu Dhabi nel primo caso ed in Brasile nel secondo. A causa di una strategia disastrosa, lo spagnolo dovette cedere il titolo al tedesco a Yas Marina, mentre due anni dopo venne beffato per appena 3 punti ad Interlagos dopo una gara folle sotto la pioggia.

Fernando fu epico in quelle due stagioni, dove riuscì a competere contro il missile di Adrian Newey a bordo di una monoposto decisamente non all’altezza. Il grande problema della Ferrari, dal 2009 a questa parte, è sempre stato quello degli sviluppi. Anche nel 2017 e nel 2018, dove probabilmente la Rossa era la miglior vettura ad inizio anno, la concorrenza riuscì a riprenderla e superarla grazie a degli aggiornamenti migliori.

Fu proprio il discorso sviluppi che impedì ad Alonso di aggiungere altri due titoli di campione del mondo di F1 alla sua bacheca, arrendendosi proprio all’ultima gara contro Vettel. In particolar modo nel 2012, la Ferrari crollò incredibilmente dopo Monza, quando lo spagnolo poteva vantare ben 39 punti di vantaggio sul grande rivale.

In questo 2022, la componente evoluzione sarà ancor più importante rispetto al passato, per via della presenza del Budget Cap. La Red Bull ha sempre fatto delle partenze di stagione non troppo brillanti, vincendo alla prima gara solo nel 2011. La forza del team di Milton Keynes sta proprio negli sviluppi studiati da Newey, che riesce a chiudere il gap dagli avversari con degli aggiornamenti molto mirati.

Impossibile dimenticare gli scarichi ad effetto coanda introdotti nel 2012, quando vennero banditi quelli “soffianti” che fecero la fortuna della Red Bull dell’anno precedente. La Ferrari dovrà riuscire a tenere il passo dei rivali, per competere finalmente ad armi pari e giocarsi sino all’ultimo il titolo mondiale.

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