Marc Marquez non è ancora al top: svelato il suo problema attuale

Marc Marquez svela i limiti che lo hanno spinto ad accontentarsi della quinta posizione nel Gran Premio del Qatar.

Vedere Marc Marquez accontentarsi del 5° posto in Qatar ha fatto un certo effetto. Sembrava lontano il campione capace di spingere oltre ogni limite senza mai accontentarsi di restare lontani fuori dal podio. Invece nella prima gara del Mondiale 2022 ha dovuto prendersi un 5° posto frutto dell’esperienza maturata dopo i recenti infortuni al braccio e alla vista. Per lui sarà una difficile sfida, forse la più grande della sua carriera.

Marc Marquez (LaPresse)
Marc Marquez (LaPresse)

Inoltre la nuova Honda RC213V ha una genetica diversa rispetto a quella degli anni passati, che richiede una fase di adattamento per poter tirare fuori tutto il potenziale. “Il mio Dna comprende ancora correre dei rischi, ma devo metterci un po’ di esperienza”, spiega Marc Marquez in un’intervista a EFE. “Mi manca ancora il punto di velocità, che non ho perso ma lo devo ritrovare. Nell’attesa devo fare affidamento su altri fattori come l’esperienza. Non significa che in Qatar non ho preso dei rischi, ma ho provato e non ce la facevo più. Non ero lì per vincere la gara”.

La nuova filosofia di Marc Marquez

Il trasferimento a Madrid fa capire che le condizioni del braccio destro non sono ancora ottimali, quindi certe manovre non riescono naturali come avveniva precedentemente all’infortunio rimediato a Jerez nel luglio del 2020. La priorità sarà trovare la miglior sintonia con la moto 2022: “Non ho dimenticato come si guida, ma certe sensazioni possono andare perse e devi ritrovarle”, ha aggiunto Marc Marquez, su cui pesa anche la lunga assenza dal campionato e una preparazione molto parziale durante lo scorso inverno.

In Indonesia ci sarà un’altra buona occasione per familiarizzare con la RC213V, cercare di attarla al suo stile lavorando sul setting di base e ritrovare quella comodità che aveva con le versioni precedenti. “Al momento non ho la sicurezza per usare quella maneggevolezza con questa moto, la sicurezza per piegarmi così tanto e derapare così tanto. Ma è qualcosa che dovrò ritrovare step by step”.

In attesa di completare questa fase di adattamento bisognerà fare leva sull’esperienza e accontentarsi di portare punti a casa fino a quando sarà in condizioni di ritornare a vincere. “Quando sono arrivato in MotoGP tutti erano più esperti e ho guadagnato il titolo. Alla fine, ciò che ti rende un campione è la velocità. Se non ce l’hai devi sfruttare l’esperienza, la perseveranza o altre cose”, ha concluso il fenomeno di Cervera. “Ora tocca a me attingere dall’esperienza e spero poter avere più velocità quanto prima”.

Impostazioni privacy