Red Bull RB18, capolavoro in pista a Barcellona: Newey ci ha preso?

La Red Bull RB18 ha spaventato tutti i team appena uscita dai box nella giornata di ieri, specialmente per la zona delle fiancate.

In casa Red Bull si guarda con molto ottimismo alla stagione 2022, mentre gli avversari iniziano a tremare. La nuova RB18, di cui la livrea era stata svelata il 9 febbraio a Milton Keynes, si è presentata in tutto il suo splendore alle 9 di ieri mattina, quando Max Verstappen ha lasciato il box della sua squadra per scendere in pista a Barcellona.

Red Bull RB18 (GettyImages)
Red Bull RB18 (GettyImages)

Da quel preciso istante, i social sono letteralmente impazziti. L’esperto Albert Fabrega ha pubblicato il primo scatto della fiancata della monoposto, che appariva più una sorta di catamaro rispetto ad un auto di F1. I concetti della RB18 sono molto estremi, ed in questi casi, di solito, non ci sono mezze misure. La monoposto potrebbe soffrire come dominare il campionato senza problemi.

Conoscendo il geniale Adrian Newey, pensare che la Red Bull possa naufragare nelle parti centrali dello scheramento è molto difficile, anche se il britannico, a volte, è riuscito a sbagliare qualcosa in passato. Gli errori progettuali più clamorosi riguardano la McLaren MP4-18, monoposto che sarebbe dovuta scendere in pista nel 2003, ma che a causa dei problemi tecnici riscontrati nei test non lo fece mai.

Tuttavia, sulla nuova RB18 l’affidabilità non sembra essere un problema: nella prima giornata di test a Barcellona, Verstappen ha inanellato ben 147 tornate, risultando il più attivo di giornata. Solo la Ferrari ha girato di più, mettendo insieme 153 giri, ma va detto che al mattino era salito in macchina Charles Leclerc, che nel pomeriggio ha ceduto il volante a Carlos Sainz.

La solidità dell’olandese non è una novità, mentre lo è quella di una monoposto così estrema che non ha mostrato alcun guaio. Nello shakedown di Silverstone, invece, sulla RB18 si erano palesati dei problemi, che non hanno permesso a Sergio Perez di salire a bordo. Il messicano sta facendo il debutto in queste ore al Montmeló.

Verstappen, c’è già entusiasmo sulla nuova Red Bull: l’olandese fa paura

Red Bull, la RB18 è un gioiello di tecnologia

Dando un’occhiata più approfondita alla Red Bull, possiamo accorgerci che si tratta di una filosofia nettamente diversa da quella intrapresa dalla Ferrari, ma anche da quella su cui ha puntato la Mercedes. Quest’ultima ha reso i sidepod ancor più piccoli, mentre la Ferrari è andata con sidepod di media lunghezza e di ampia sezione.

La RB18 si discosta chiaramente da entrambi i concetti. Quello che ci colpisce di più è il modo in cui viene ritagliata la parte inferiore dei sidepod, creando una sorta di canale. Nel dettaglio, quest’area beneficia in particolare dell’effetto Coanda, da sempre molto gradito ad Adrian Newey.

In questo modo, il flusso d’aria non si stacca dal corpo vettura, fornendo un flusso efficiente fino al bordo del longherone dell’ala posteriore inferiore, creando carico aerodinamico. È interessante vedere come le prese d’aria dei sidepod abbiano un bordo d’attacco basso che si estende sorprendentemente in avanti.

Questo elemento ha in realtà due funzioni: alimentare i sistemi di raffreddamento nei sidepod, nonché dirigere il flusso d’aria inferiore verso il profilo più basso dell’alettone posteriore. La Red Bull è ricca di sorprese, tra le quali spicca anche la scelta di una sospensione anteriore pull rod.

Red Bull RB18 (Twitter)
Red Bull RB18 (Twitter)

Molto interessante è osservare l’angolo di inclinazione dei bracci trasversali delle sospensioni anteriori rispetto al suolo. Sembra che questi elementi siano quasi orizzontali, che in questo caso mostra un centro di rollio completamente diverso rispetto alla precedente monoposto progettata a Milton Keynes.

Questa proprietà non dipende principalmente dall’introduzione dei pneumatici da 18 pollici, ma è molto più legata alle diverse dinamiche del veicolo. Per ottimizzare l’efficienza del canale Venturi, è importante mantenere le variazioni di altezza da terra il più ridotte possibile, in modo da mantenere la stabilità della pressione sotto il fondo della monoposto.

Ferrari, flessibile per essere vincente: ecco il segreto della F1-75

A spaventare ancor di più la concorrenza c’è anche un altro particolare: nei prossimi giorni, e soprattutto in Bahrain, sono previsti notevoli aggiornamenti tecnici, cosa che sicuramente accadrà anche alla Ferrari. I tempi sono destinati ad abbassarsi molto e c’è voglia, da parte dei team, di mostrare il proprio potenziale gradualmente.

Impostazioni privacy