Wolff e la rivelazione su Hamilton: “Vi dico quando l’ho capito”

Se per molti il GP di Abu Dhabi dello scorso dicembre è stato il giorno del tracollo per Hamilton, il boss Mercedes Wolff ha un’idea diversa.

Mentre il paddock ancora si interroga sugli accadimenti di Yas Marina puntando il dito contro il direttore di gara Michael Masi, la FIA e il sistema F1 in generale, il team principal Mercedes Toto Wolff butta acqua sul fuoco. Lui che, adirato come non mai si strappava le cuffie in Arabia Saudita, e sbraitava via radio negli Emirati, ha abbassato i toni rivedendo la propria tesi di boicottaggio nei confronti della propria squadra e di Hamilton, vero sconfitto del 2021.

Toto Wolff (Getty Images)

Rigenerato dalle vacanze natalizie, il manager austriaco ha cominciato a guardare al bicchiere mezzo pieno, rimarcando i grandi progressi fatti nel corso della campagna dal suo team. Se infatti in Bahrain la W12 era apparsa più in difficoltà rispetto alla Red Bull con il procedere del calendario la situazione si è ribaltata.

Quando si perde non è certo una bella storia, ma il positivo è come siamo stati in grado di riprenderci“, ha affermato ad Auto Motor und Sport.

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Per Wolff Hamilton non ha steccato ad Abu Dhabi

A risultare decisivo per il ko della Stella, il primo dell’era ibrida, secondo il 50enne non sarebbe stato tanto l’ultimo decisivo round, quanto quello del Brasile con la squalifica di Lewis per irregolarità nel DRS. “E’ lì che abbiamo mancato il titolo piloti“, ha confessato il 50enne.

Per quanto riguarda l’aspetto più tecnico l’handicap sarebbe stato generato dall’intervento sulla parte posteriore del fondo. Un taglio che sarebbe costato fino ad 1”. Non bastasse, pure il motore ci ha messo del suo con una componente fallata che ha influenzato l’andamento delle prime corse.

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La svolta è avvenuta quando la scuderia ha cominciato a capire dove fossero i punti deboli. “Solo allora abbiamo cominciato a migliorare in termini di assetto e consumo gomme“, ha analizzato non nascondendo  un certo orgoglio per non aver dovuto sfruttare i cosiddetti “token”, i gettoni per modificare pezzi importanti dell’auto. “Volevamo costruire un nuovo musetto, ma alla fine abbiamo indirizzato quelle risorse altrove“, ha infine chiosato con riferimento al budget cap.

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