Bottas, che bomba su Wolff: lui distrutto da Mercedes

Bottas ha rischiato l’analisi per colpa di Wolff? Ecco il suo racconto delle cinque stagioni trascorse in Mercedes.

Valtteri Bottas (Getty Images)

Valtteri Bottas è come un tappo saltato. Come chi non ama la scuola e al suono della campanella è già fuori dalla classe.

Il livello di malessere vissuto in Mercedes deve essere stato talmente elevato che, non appena avuta l’opportunità ha cominciato a svuotare il sacco. Ingaggiato dal team di Stoccarda nel 2017 per sostituire Nico Rosberg, fuori dal Circus con un colpo di scena che manco un autore hollywoodiano sarebbe stato in grado di scrivere, il #77 non è mai stato in grado di convincere. Capace di portarsi a casa soltanto 10 GP malgrado una monoposto irraggiungibile, spesso non ha saputo sfruttare le difficoltà del compagno di squadra o dei rivali per avvantaggiarsi dimostrandosi forse inadatto per correre con una scuderia di alto livello.

Terzo al termine della campagna 2021 dopo due secondi posti, il finnico è stato costretto a lasciare la squadra e a trovarsi un’alternativa e come sappiamo quest’anno difenderà i colori dell’Alfa Romeo. Lì, finalmente sarà il riferimento, ma senza il peso di dover per forza portare a casa risultati importanti.

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Wolff un padre-padrone severo per Bottas

Entrato in F1 nel 2013 con la Williams, dove tra gli azionisti figurava “don” Toto, il driver di Nastola ha praticamente sempre vissuto al fianco del manager austriaco che, a quanto pare, non gli avrebbe dato un attimo di tregua, facendolo stare sempre in bilico con contratti annuali e il rischio licenziamento in costante agguato.

Quando sei sotto pressione per nove stagioni inizi ad esserne lacerato“, ha dichiarato al podcast Beyond The Grid. “Lui sostiene che la pressione crea diamanti e ha ragione, ma a tutto c’è un limite. Dopo un po’ si rischia di perdere la testa“.

Per rendere più chiara l’idea il 32enne ha confrontato il dirigente viennese con Frederic Vasseur che troverà alla ex Sauber e già conosciuto in epoca GP3 quando gareggiava per la sua ART.

Il francese capisce i piloti. Non dico che si può essere in modalità vacanza, ma l’approccio richiesto è più rilassato“, ha spiegato gasato dalle novità che affronterà dal mese prossimo quando potrà rimettersi in gioco da leader dell’equipe elvetica grazie anche all’esperienza accumulata con le Frecce Nere. “Sarà interessante ed eccitante. Cercherò di utilizzare quanto imparato per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti“. Il biondo nordico sarà affiancato dal rookie Guanyu Zhou, fresco di terza piazza in F3.

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