Carlos Checa, i 49 anni del campione che trionfò con Ducati in Sbk

Nato il 15 ottobre, Checa è stato uno dei piloti più apprezzati nel paddock. Per lui un solo titolo iridato nel 2011 tra le derivate di serie

Carlos Checa nel 2013 con la Ducati Superbike (Foto di Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)
Carlos Checa nel 2013 con la Ducati Superbike (Foto di Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)

E’ stato uno dei piloti più apprezzati tra gli anni Novanta e Duemila. Parliamo di Carlos Checa, lo spagnolo di Sant Fruitós de Bages che oggi, 15 ottobre, compie 49 anni.

Gli esordi nel Motomondiale

Vent’anni costellati da vittorie, duelli, infortuni ma soprattutto tante soddisfazioni, tra cui la più grande nel 2011 con la conquista del titolo iridato della Superbike, così si può riassumere in poche parole la carriera di Carlos Checa. Che cominciò nel Motomondiale nel lontano 1993.

Esordì nella classe 125 correndo il Gran Premio d’Europa in qualità di wildcard a bordo di una Honda, ottenendo nove punti. Nello stesso anno corse gli ultimi sei Gran Premi nella classe 250 con il team della Honda Pit-Lane, ottenendo anche qui nove punti. Col team Pons passò rapidamente in 500 e nel 1996 arrivano le prime soddisfazioni, con la vittoria in Catalogna e due terzi posti (Malesia e Australia), che gli permisero di terminare la stagione all’8° posto con 124 punti.

L’annata migliore però fu quella del 1998, quando Checa ottenne una vittoria a Madrid, un secondo posto in Malesia, un terzo posto in Francia e una pole position in Spagna, chiudendo l’anno al 4° posto con 139 punti. Fu una stagione però comunque travagliata, visto che fu costretto a saltare i GP di Gran Bretagna, Germania e Australia per infortunio molto serio: perse la milza e rischiò addirittura di perdere la vita a causa di un ictus, in conseguenza di complicazioni post-operatorie.

Checa, gli anni in MotoGP e la SBK

Nel ’99 decise di passare da Honda a Yamaha, rapporto con la casa di Iwata che durò fino al 2004. Poche però le soddisfazioni, con un quinto posto finale nel 2002, il primo dell’era MotoGP.

Nel 2005 il team Ducati Marlboro puntò forte su di lui affiancandolo a Loris Capirossi nella squadra ufficiale. Dopo una prima parte di stagione difficile, diede una decisa sterzata nella seconda parte. Nel GP della Malesia giunse sul podio con Capirossi e fu la prima volta nella storia della Ducati in MotoGP di due suoi piloti nella top-3. Nonostante un finale in crescendo, la Ducati però preferì puntare su un altro spagnolo, Sete Gibernau.

Ancora due annate in Yamaha, poi la chiusura con il Motomondiale (solo due apparizioni poi nel 2010, sempre con Ducati) e il passaggio in Superbike. Nel 2008 approdò nel team Ten Kate prendendo il posto del campione iridato James Toseland. Per Checa la sua prima avventura fu molto positiva, con numerosi podi e le vittorie di entrambe le manche a Salt Lake City, che gli permisero di chiudere la stagione al 4º posto nella classifica mondiale piloti.

Nel 2010 la chiamata in Ducati. E il rapporto cominciò benissimo. Vittoria in gara due in Australia e poi entrambe le manche a Imola, con un terzo posto finale nella generale. Ma l’anno successivo fu un trionfo vero e proprio. Ben 4 vittorie nei primi tre appuntamenti, a cui fecero seguito altri 11 trionfi stagionali che gli regalarono il titolo iridato. Nel 2012 tentò il bis ma nonostante un grande inizio, chiuse al quarto posto, per poi appendere il casco al chiodo al termine della stagione 2013.

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Carlos Checa con Max Biaggi (Foto di Mirco Lazzari gp/Getty Images)
Carlos Checa con Max Biaggi (Foto di Mirco Lazzari gp/Getty Images)
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